Capitolo 8

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~ Giorno 77 ~

<<È dalle tue parti e ti ha seguito per cinque mesi.>> Furlan si fermò dal camminare in tondo per la stanza, appoggiandosi ad un comò con una tovaglina sopra. <<Cosa vuol dire..? Io... non posso tornare a spacciare... non adesso che sono riuscito a dare un senso a questo schifo di vita!>> il biondo accese una sigaretta mentre si avvicinava al basso tavolino davanti al moro il quale era seduto su di un divano. <<È per lui?>> chiese buttando un paio di foto di Eren su di esso lasciando Levi con gli occhi sbarrati.

<<Come hai fatto ad averle?>> disse con le parole che gli morivano in gola. <<Hey, ti ho già detto che quel pazzo di tuo zio ti cerca, no? Beh, dovresti capire da solo che farà di tutto pur di averti.>>
Levi digrignò i denti. <<Bastardo...>> il biondo lo guardò indifferente mentre ispirava il fumo e lo ributtava fuori. <<Tu non lavori più per lui?>> Furlan annuì la testa. <<Sì. Non permette a nessuno di lasciare la banda.>> sogghignò alla fine. <<Allora perché mi stai dicendo queste cose?>>

<<È solo per essere alla pari.>> Levi lo guardò interrogativo, non capendo subito di cosa stesse parlando. <<Isabel. Te la ricordi? Grazie a te è ancora viva. È diventata una biologa, non dirmi perché, ma è sempre stato il suo sogno.>> la sua sigaretta terminò e con lui anche il discorso. <<Ora... vai. E... rimani appiccicato a quel ragazzo se vuoi che non muoia.>> Levi annuì e si alzò velocemente dal divano per uscire. Aprì la porta quando... <<Ah, Levi!>> lo chiamò il biondo. <<Bella macchina.>> e gli fece l'occhiolino. Levi roteò gli occhi, sapeva benissimo come fosse quell'idiota. Però... ora doveva correre da Eren. Sapendo che suo zio, Kenny Ackerman, era in giro per cercarlo non poteva più stare tranquillo. Non poteva più lasciare Eren da solo...

***

<<Wow! Quanto cavolo è buona!>> urlò eccitato all'idea di mangiare, per la prima volta, della pizza. <<Hanji, sei fantastica! Posso sposarti?>> la bruna incominciò a ridere guardando quel fagottino abbuffarsi di pizza. Non poteva credere al fatto che non l'avesse mai mangiata... sembrava di rivivere anni passati della sua vita quando si prendeva ancora cura di Levi. La cosa non gli andava tanto a genio, ma vederlo ridere era una cosa meravigliosa. <<Uffa, è tardi. Il boss non si decide a tornare.>> guardò l'orologio piagando gli angoli della bocca. <<Io mi sto per addormentare.>>

<<Beh, guarda il lato positivo: quando ti sarai svegliato, Levi, sarà già tornato.>> il castano abbassò lo sguardo, poi mugolò un "sì" poco convinto. <<Ho il pancino pieno, credo che andrò a dormire.>> disse con voce assonnata massaggiandosi la pancia piena delle due pizze che aveva mangiato. Hanji lo portò nella stanza di del moro. Non so se sarebbe stato felice di avere qualcuno a dormire nel suo stesso letto, ma, dopotutto, si trattava di Eren non di un semplice "qualcuno". Si sdraiò sul materasso, notando qualcosa di diverso. <<Perché è così morbido?>> domandò il castano. <<È un materasso ad acqua, è piuttosto normale che sia morbido.>>

<<Esistono i materassi ad acqua? Forte.>> la stanza era illuminata da un'abat-jour dalla luce blu. Al posto del muro c'erano dei vetri contenenti dell'liquido azzurro. Alla sinistra del letto c'era, dopo il vetro, un'altra sala da bagno con vasca e lavandino senza il famoso water. Ripensando a quello che era successo quella mattina gli veniva voglia di scoppiare a ridere e di scavarsi da solo una tomba di almeno cinque metri sotto il terreno. <<Eren.>> lo risvegliò dai suoi pensieri la bruna. <<Per qualunque cosa io sono di sotto, d'accordo?>> lui annuì e si coprì con le calde coperte per poi addormentarsi profondamente.

Prisoners of the heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora