~ Giorno 86 ~
[Ritorno in terza persona]
Eren, nel frattempo che Levi finiva di mangiare, si era addormentato sulla sedia e il moro non ci aveva pensato nemmeno due volte a prenderlo in braccio a mo' di sposa e adagiarlo sul letto.
Sarà stato per la giornata passata su quegli aggeggi.
<<Sono contento che tu ti sia divertito...>> sussurrò alla su figura ormai dormiente, stando attento a non svegliarlo.
Sentì bussare alla porta e, anche se titubante, l'apri ritrovandosi una grossa pistola puntata in faccia.
La sua mente non riuscì nemmeno ad elaborare per colpa dello shock nel vedere Kenny davanti a lui affiancato da Isabel.<<Buonanotte mio caro Levi!>> disse facendo un cenno alla rossa e lei, velocemente, tirò fuori una siringa per, probabilmente, far addormentare il moro.
Sentì solo un pizzico, poi, il buio più totale lo invase completamente.
L'unico pensiero che passò attraverso alla sua mente è il ragazzo ancora steso sul letto.[...]
~ Giorno 87 ~
Presto si fece mattina e ci pensarono i raggi del sole a svegliare Eren. Con un mugugno si alzò dal letto, ma non notò la presenza di Levi accanto a lui.
Controllò nel bagno vicino al letto, ma nulla, lui non c'era.
Aprì di scatto la porta della stanza e gli si presentò una signorina con un carrello, forse, era la colazione.
<<Ha... bisogno di qualcosa?>> gli domandò lei perplessa.
<<Per caso ha visto un uomo dai capelli corvini rasati sulla nuca... alto più o meno così con un'espressione glaciale uscire di qui?>> la sua voce tremava e quasi pensava di essere stato abbandonato.La signorina scosse la testa per poi dirgli che aveva portato la colazione, ma, appena fece entrare il carrello, chiuse la parta abbastanza violentemente. <<Mio Dio, se questo è uno scherzo non è affatto divertente... Levi..!>>
In un attimo si sentì il cuore stringere, come se fosse una mano a volerlo far esplodere e si mise a sedere ai piedi del letto. <<Dove sei!?>> urlò, ma non ad una persona precisa, forse nemmeno a Levi stesso, ma il vuoto che lo stava invadendo era diventato insopportabile in pochi secondi. Iniziò a piangere come se non ci fosse un domani. <<Stronzo, stronzo, stronzo! Mi hai abbandonato anche tu, lo sapevo che non mi sarei dovuto fidare!!>> urlò ancora, portando le gambe al petto e stringendo la testa tra di esse assieme alle mani.
Era così bello per essere vero...
Dopo un po', tra urla disperate e singhiozzi, si decise a vedere cosa gli avessero portato, giusto per calmarsi quel poco che riusciva.
Aprì il coperchio d'argento e non trovò nulla, solo un bigliettino.
Lo prese in mano, cercando di leggerlo, ma non ci riuscì dal momento che la calligrafia era illeggibile... o almeno per uno che aveva appena incominciato a farlo.
Era un corsivo molto elegante... non prometteva nulla di buono.Il cellulare di Levi era ancora sopra il tavolino dove c'era anche il suo computer... ancora acceso.
Senza quelli non andrebbe da nessuna parte...
Afferrò il cellulare nero e aprì la rubrica cercando il numero di Hanji. Non ci volle molto, dal momento che era l'unico.
Uno squillo... due squilli... tre squilli...
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Prisoners of the heart
FanfictionTi viene data solo una piccola scintilla di follia. Non devi perderla. ~Robin Williams. "Trama": Il fondo... eccolo. Lo sto toccando con la punta delle dita. Il tutto, attorno a me, prende una sfumatura di un blu scuro, come i fondali del mare. Se...