Quella voce... io... io la conoscevo. Probabilmente, la terza persona, stava cominciando a prendere a cazzotti mio padre. Poi, udii il suono di un tacco sempre più vicino a me. <<O mio dio... Eren...>> mi tolse la benda e tagliò, con un coltellino, lo scotch che circondava i miei polsi. Anche se l'immagine era a dir poco sfocata... li riconobbi subito.
<<Hanji...>>
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~ Giorno 87 ~
[Ritorno in terza persona]
Eren riaprì gli occhi. Anzi, quando li aveva chiusi? Dentro la testa risuonava ancora la forte musica e, alcuni ricordi, pretendevano di essere riaffiorati. Era in una stanza buia, ma sentiva comunque i piccoli tubicini che perforavano le sue braccia. Notò qualcuno dormire accanto a lui: era con la testa sul materasso, ma con il busto seduto su di una sedia. La sua mano si mosse da sola ed andò ad accarezzare i capelli della persona che dormiva. Eren lo vide muoversi e scattare in piedi. <<Boss...>> sussurrò il ragazzo con un sorriso accompagnato da delle lacrime. Ovviamente, venne subito abbracciato dal più grande anch'egli con le lacrime agli occhi.
<<Lo sapevo che non ci saresti dovuto andare a quella cazzo di discoteca!>> urlò Levi stringendolo ancora più forte, come se non ci fosse un domani, mentre Eren continuava ad accarezzargli i capelli. <<Che giorno è oggi...?>> domandò con voce flebile.
<<Che cazzo ti importa adesso?!>> sbottò lievemente irritato e continuando a piangere il moro. <<Volevo sapere se fosse già arrivato il giorno del tuo compleanno...>> si giustificò vedendo Levi rimettersi seduto.
<<Qu-questo non è importante...>>
<<Invece si! Io volevo festeggiarlo con te andando in quel parco divertimenti per cui hai preso i biglietti!>>
<<Beh, per questa tua incredibile bravata non ci andremo!>> disse tutto d'un fiato facendo zittire il più piccolo, che sviò subito lo sguardo dai suoi occhi chiari che, in quel momento, sembravano essere più rossi che mai. <<Eren, scusa...>> provò a fargli una carezza sulla coscia coperta da delle pesanti coperte, ma, la sua mano, venne respinta da quella del castano.
<<Non volevo arrabbiarmi con te... solo che... non riesco ancora a credere a quello che è successo...>> si morse un labbro dalla rabbia incrociando le braccia. <<Quello... era veramente tuo padre?>> ringhiò a denti stretti guardandolo con degli occhi che, Eren, giurò di non aver mai visto prima d'ora: erano così colmi di odio... avrebbero fatto paura a chiunque. Il ragazzo annuì, portando lo sguardo sulle sue cosce.
<<Tu... gli hai fatto del male?>> con quelle parole attirò brevemente l'attenzione del più grande che, però, ritornò subito disperso nel vuoto. <<Oh, ci puoi scommettere.>>
<<Se non mi sbaglio... avevi detto di essere una persona per bene...>>
<<Eren, non è il momento di dire queste futili cazzate! È già tanto che...>>
<<Lo hai fatto per me?>> domandò Eren con un accenno di nuove lacrime. <<E per chi avrei dovuto farlo sennò, sentiamo.>>
Il castano si fiondò sulle labbra di Levi chiedendo subito l'accesso con la lingua. Tutto ciò, a sorpresa del moro.
<<Che... che cosa fai?>> chiese il più grande non appena si attaccarono dal bacio. <<Mi sembra ovvio... ti bacio. Ti dovevo chiedere per caso il permesso prima?>
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Prisoners of the heart
FanfictionTi viene data solo una piccola scintilla di follia. Non devi perderla. ~Robin Williams. "Trama": Il fondo... eccolo. Lo sto toccando con la punta delle dita. Il tutto, attorno a me, prende una sfumatura di un blu scuro, come i fondali del mare. Se...