Capitolo 10

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~Giorno 78~

<<Levi... ti prometto che... sarà bellissimo, va bene?>> il suo tono era spezzato dall'eccitazione che provava in quel momento... nel momento in cui si sentì dentro il più grande.

Levi si portò le mani alla bocca per costringersi a non urlare. Non era affatto come se lo immaginava o come volevano farlo sembrare le altre persone: era orribile. Il dolore eccessivo lo faceva addirittura piangere e questo, Eren, lo notava. <<Esci... esci, fa male Eren!>> gli urlò con voce strozzata. <<Levi, calmati!>> disse il castano vedendo che iniziava ad agitarsi. <<Eren fa male...>> sussurrò ancora. <<Io rimango fermo, dimmi tu quando posso iniziare a muovermi, ok?>> lui annuì poco convinto, ma passa poco prima che gli faccia cenno di potersi muovere.  Con qualche colpo di bacino iniziò a dare piccole spinte non troppo profonde per farlo abituare. Mantenevano il contatto visivo, quando Levi avvicinò il volto di eren con le mani per baciarlo ancora e sussurrargli un: <<Spingi..!>> Eren eseguì l'ordine con un sorriso malizioso sulle labbra. Finalmente, entrò del tutto in lui facendolo urlare di piacere. Dopo un po' aumentò il ritmo e, mentre gli baciava il collo, andò a colpire quel punto così fragile ma così dannatamente eccitante che fece venire il più grande. <<Vedo che ti piace se tocco questo punto, eh?>> disse mordendosi il labbro inferiore inizando a sfiorare ripetutamente la sua prostata con il membro. Levi spalancò gli occhi sentendo un liquido caldo prendere il posto del 'mini Eren' dentro di lui.

<<Si, è quello che pensi.>> lo 'tranquillizzò' il castano. <<Scusa...>> mormorò il più grande. <<Ti scusi in per che cosa esattamente?>> Levi sviò lo sguardo interrogatorio di Eren cercando di riprendere fiato. <<Sono stato...>>

<<Bravissimo.>> lo interruppe sapendo che si sarebbe sottovalutato. <<Levi è stato meraviglioso! E... ho scoperto che mi piace molto di più stare sopra se tu stai sotto.>> gli sorrise dolcemente accarezzandogli una guancia. <<Perché? A te non è piaciuto?>> gli chiese aggrottando le sopracciglia. <<Ma no! Al contrario... solo che...>>

<<Cosa?>> Levi scosse la testa. <<No, nulla... lascia perdere.>> il silenzio piombò nella stanza tra i due che erano abbracciati uno all'altro. <<Levi, ti amo tanto.>> se ne uscì il più piccolo. <<C-come hai detto?>> chiese incredulo il moro. <<Hey, non prendermi in giro, eh. Ma... è la verità.>> disse querdandolo negli occhi. <<E non posso mentire a me stesso.>> una lacrima solitaria oltrepassò la soglia degli occhi glaciali di Levi. <<Non... non sto dicendo che devi per forza ricambiate, so che mi vuoi bene lo stesso, ma... ti ringrazio perché è stata l'esperienza più bella della mia vita.>>

<<Eren... perché piangi?>> gli domandò con tono caldo e calmo il moro. <<Io... non me ne ero neanche accorto...>> fece una pausa tirando su con il naso. <<Forse... sarà che, per la prima volta, sono stato veramente sincero...>> Levi alzò in sopracciglio asciugandogli le lacrime con il pollice. <<Quando faccio delle battute o, semplicemente, faccio quello che per la gente è 'rompere le palle' è solo perché mi sento solo... e vorrei aver avuto qualcuno nella vita che mi rimproverasse perché stavo facendo maleducato, che mi obbligasse a chiedere scusa alla persona che avevo appena dato fastidio... lo so che è strano...  e forse anche stupido, ma... mi maschero un po' così...>> continuò piangendo a dirotto. <<Però... sapere che sono solo tra miliardi di uomini che non fanno altro che rovinare il mio corpo e il mio stato d'animo...>>

<<Eren, guardami.>> lo interruppe il più grande prendendogli il viso tra le mani. <<Tu non sei più da solo. Se ti può consolare... hai me.>> disse scoccandogli un dolce bacio sulla fonte. <<Ti ringrazio...>> iniziò affondando la testa nel petto ancora nudo del moro. <<Di tutto... davvero... anche solo di ricambiarmi la parola, di degnarmi di uno sguardo, di... di...>> i singhiozzi ebbero la meglio sul castano che non accennava a smettere di piangere. Il resto della giornata la passarono a letto, come aveva deciso Eren. Lui non si era nemmeno alzato per pranzare o cenare, aveva fatto tutto Levi porando a letto il cibo con uno stupendo vassoio. La sera, il più piccolo, si era addormentato tra le braccia del moro con dei teneri baci e con dolci carezze ogni volta che faceva un incubo e si svegliava in lacrime scusandosi per averlo svegliato.

Prisoners of the heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora