Capitolo 22

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~Giorno 103~

Levi

Ero in ansia. Dio se ero in ansia. Io e quel rompiscatole di Eren eravamo in tribunale, davanti al giudice. Lui aveva già giurato di dire la verità, anche se io, non ero del tutto sicuro che le parole di Eren fossero vere.

Certo, non gli avrei mai dato del bugiardo... per quanto infantile potesse essere lo sapevo che non mi avrebbe mai mentito.

Avevamo anche rintracciato insieme gli uomini che, secondo lui, dovevano essere i veri ladri, ma, ovviamente, loro si erano dichiarati come innocenti.

Io ero fuori dalla sala. Mi trovavo in un corridoio a fare avanti e indietro davanti a delle persone che aspettavano la loro audieza sperando che tutto stesse andando bene.

Fortunatamente, a casa, ebbi modo di preparare Eren alle eventuali domande del giudice o dell'avvocato dei due ladri, così, non avrebbe avuto modo di fare totalmente di testa sua. Perché si, quel ragazzo meno fa e meglio è.

[Terza persona]

Dopo circa due ore e mezza le grandi porte del tribunale si aprirono facendo intravedere a Levi la figura del castano.

<<Eren, Eren!>> lo chiamò avvicinandosi e prendendolo per le spalle. <<Com'è andata? Cos'è successo?>> gli chiese con occhi speranzosi.

Il volto del più giovane s'incupì, facendo perdere diversi battiti al corvino. <<Mi hanno dato qualche mese, poi potrò uscire.>> dopo aver terminato la frase, Eren, sorrise a trentadue denti. Levi sospirò tirando, poi, uno schiaffo abbastanza leggero sulla guancia di lui. <<Hey!>>

<<"Hey" un cazzo, l'animaccia tua! Mi hai fatto prendere un colpo, deficiente!>> urlò il più grande stringendolo a sé e affondando il viso all'incavo del collo del ragazzo.

<<Solo qualche mese, allora...>> sussurrò il corvino con un lieve sorriso, sempre nascosto dalla mandibola del più piccolo che annuì in risposta.

<<Sarò con te per l'estate. Per una fantastica estate insieme! Insieme... vero..?>> Levi si staccò dal ragazzo, sentendo quelle parole incerte e lo guardò negli occhi. <<Certo, Eren. Insieme. Solo noi due.>>

Il castano sorrise ampiamente, iniziando a saltellare dalla gioia. <<Ah, un'ultima cosa! Ho un altro giorno di libertà vigilata, non chiedere perché. Domani dovrai riportarmi in carcere... perciò... avevo pensato... sai, no?>> iniziò a guardarlo maliziosamente. Molto maliziosamente.

<<D'accordo, ma comando io questa sera.>> disse il più grande con sguardo accattivante. Eren si morse il labbro. <<Ah si? E che mi farai?>>

<<Aspetta e lo vedrai.>>

***

Arrivarono a casa verso le 20:00, dopo che avevano passato il giorno in compagnia di Hanji che, oltretutto, aiutò anche Levi a scegliere una nuova auto.

<<Leviii, ho fame!!>> disse il moccioso portando le mani dietro la nuca e i gomiti all'insù. <<Hai già mangiato.>>

<<Ma ho mangiato solo alle alle 19:30! È passata ben mezz'ora! E, in più, fa freddo... ci stendiamo sul divano con una coperta pesante e della cioccolata calda a guardare un film?>> chiese ancora, portando all'esasperazione il moro.

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