Epilogo

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Era una mattina di Maggio, soleggiata e poco fresca.

Vicino ad una finestra vi era una scrivania e, a quella scrivania, vi era seduto un ragazzo dai capelli castani sempre scompigliati, due grosse gemme verdi al posto degli occhi e dalla carnagione olivastra. Era Eren, ormai, trentaseienne.

Era diventato un uomo dal bell'aspetto, come lo era sempre stato d'altronde. Dopo tutti quegli anni, lui, era diventato un fantastico professore di Lettere (come lo era anche Hanji).

Già, lui che non sapeva ancora né scrivere e né leggere raggiunta la maggiore età, adesso, si era trasformato in in adulto colto come lo era Levi la prima volta che lo aveva visto. In effetti, era lui il modello che aveva seguito.

Aveva le gambe accavallate verso sinistra e, con il gomito, si era appoggiato al legno della scrivania.

La sua testa era china su di un libro, uno molto particolare e in inglese; uno che, esattamente diciotto anni prima, non avrebbe mai neanche sognato di leggere.

Glielo aveva dato Levi, quando era ancora in prigione.

Egli disse che avrebbe dovuto imparare l'inglese per leggerlo, anzi, lui lo sapeva già, così, era stato più semplice insegnarglielo a scrivere.  

<<Ereeeeeen!!>> una voce lo destò dalle pagine che, pian piano, girava. Era Levi, suo marito. <<Non so se l'hai capito, ma stai per far tardi, idiota!>>

<<Ah! Si, si, eccomi, arrivo!>> urlò di rimando. Il castano, in fretta e furia, prese i compiti degli alunni che aveva corretto la sera prima, mettendoli, poi, dentro la sua valigetta. Sempre molto frettolosamente, si alzò dalla sedia e scappò verso l'uscita, dove si trovava anche Levi.

Chiusero la porta, lasciando la casa vuota, priva di alcun suono o rumore.

Eren, dalla fretta, aveva fatto cadere il libro a terra, con la copertina all'insù.

Da lì si potè anche intravedere il titolo:"Prisoners of the heart".

Prisoners of the heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora