<<Siamo arrivati.>>
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~ Giorno 86 ~
Si vedevano subito le giostre, ma, in particolare, le montagne russe su cui, Eren, voleva assolutamente salire. Non c'era più aria a dare fiato alle parole... anche perché non ce n'erano.
Fin da quando tale meraviglia fu creata tutti, grandi o piccoli che siano, hanno sognato, almeno una volta nella vita, di andare in quel posto.<<Oh, Levi, sbrigati, ACCELERA!>> Gridò attaccandosi, praticamente, al finestrino. <<Moccioso, in questa pista non posso di certo correre come un matto! E poi ci sono troppe macchine davanti a me.>>
<<Chiamasi traffico...>> sussurrò Eren lodandosi mentalmente per aver "corretto" Levi che roteò gli occhi ritornando sulla figura del ragazzo. Eppure aveva ben diciotto anni. Per quanto potesse rompere, a Levi, piaceva il suo comportamento... anche se non si direbbe.
Arrivarono al parcheggio e, appena il moro fermò l'auto, Eren, non ci pensò neanche una volta a scendere da essa. <<Oddio, oddio, è la cosa più bella del mondo!!>> sbraitò saltellando e guardandosi attorno. Per quanto lo potesse nascondere, nel cuore del più grande, c'era tanta di quella gioia nel vedere l'altro così felice. Diciamo che si poteva definire un ottimo regalo di compleanno: la felicità di Eren era diventato tutto per lui.
<<E adesso perché piangi?>> chiese con un filo di voce, spaventandosi quando vide le mani del più piccolo andare a coprire le calde lacrime che cadevano sul suo volto... ancora.
<<È perché...>> iniziò senza, però, finire. Tolse piano le mani dal viso, aiutato da Levi. <<Ti amo tanto...>> disse ritornando a sorridere, ma senza dire addio alle lacrime. <<Ti amo, ti amo e ti amo!>>
Sulle labbra del moro comparse un leggero e dolce sorriso prima di essere assalito dalle labbra carnose del castano. Quello era un bacio fin troppo bisognoso. Si scavavano uno dentro l'altro, ma il buon senso del più grande ebbe la meglio sull'attimo di follia e passione di entrambi.
<<Ora non è il momento.>> lo fermò staccandosi dal bacio. Eren, visibilmente confuso, aggrottò le sopracciglia un po'... deluso da quel suo gesto.
[...]
<<Andiamo sul trenino veloce?>> gli chiese immediatamente subito dopo aver fatto vedere i due biglietti rosa\viola. <<Che sarebbe il "trenino veloce"?>> Il castano sorrise raggiante guardando il grande vagone che viaggiava alla velocità della luce sulle tovaglie disposte ad onde, a spirale e in altri modi agghiaccianti per Levi.
<<Eren... quello non è un... un semplice trenino...>> disse il più grande continuando a guardare i vagoni delle montagne russe che partivano spediti dalla base per poi fare tutto quel spaventoso percorso. <<Voglio morire...>> sussurrò prima di essere trascinato alla "giostra".
Prima di salire i gradini che li avrebbero condotti ai vagoni, Eren, vide un omino con su scritto che bisogna essere alti almeno uno e sessanta per proseguire. <<Evviva, Levi, tu sei alto esattamente uno e sessanta! Sei basso...>> sussurrò ridendo il più piccolo mentre venne fulminato con lo sguardo da Levi.
Arrivarono in cima e si misero a sedere. Due ragazze gli agganciarono le cinghie di sicurezza seguite subito da un "pezzo di ferro grosso" che li teneva ben stretti al sedile. <<Eren... ci ho ripensato... io...>> nemmeno il tempo di finire che iniziò a partire, in un primo momento, lentamente. <<Dicevi?>> chiese ironico il ragazzo guardandolo sorridente.
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Prisoners of the heart
FanfictionTi viene data solo una piccola scintilla di follia. Non devi perderla. ~Robin Williams. "Trama": Il fondo... eccolo. Lo sto toccando con la punta delle dita. Il tutto, attorno a me, prende una sfumatura di un blu scuro, come i fondali del mare. Se...