Durante la settimana non successe niente di nuovo, a parte gli scleri di Beverly perché Bill l'aveva invitata al ballo (hihi, mi ringrazierai prima o poi, migliore amica).
E in tutto questo io ci andavo con Toby, come se tutta la scuola non sapesse che è omosessuale.
Non mi ero vestita molto bene come ad un appuntamento: il maglione dei Green Day, dei jeans neri strappati e un paio di Vans nere. Colorata? Mai.
Toby misarebbe passata a prendere alle 9:00 pm. Alle 8:30 pm ero già pronta, così aspettai mezz'ora prima che lui suonasse il campanello e mi dicesse di scendere. Scesi le scale e salii sulla sua macchina.
"Ciao, T." gli scoccai un bacio sulla guancia.
"Ciao, piccola. Pronta per la solita serata di tutti gli anni?" chiese sorridendo.
"Sarà divertentissimo!" esclamai con entusiasmo zero, alzando le braccia e muovendo le dita delle mani.
"Magari andrà meglio, dai." mi accarezzò un ginocchio.
"Ti ubriachi con me?" risi.
"Tutto okay, Aly?" domandò Toby. Come diavolo faceva a capirmi così al volo?
"No, per niente. Poi ti racconterò. Oggi no." risposi prima che lui mi chiedesse che cosa c'era che non andava.
Toby mise in moto la macchina e ci avviammo verso la scuola, restando in silenzio. Appoggiai la testa al finestrino e pensai a ciò che era successo durante la settimana. Se era già tutto un casino così cosa sarebbe successo dopo? Non lo volevo sapere.
Avevo solo bisogno di affogare il mio dolore. Perché le persone dovevano sempre prendermi per un gioco? Non ero una bambola da strapazzare come si voleva. Avevo dei fottuti sentimenti.
"Siamo arrivati." la voce di T mi risvegliò dai miei pensieri.
"Sì, scendo." aprii la portiera e scesi dalla macchina.
La scuola era più illuminata del solito, come tutti gli anni per questa festa. Si sentiva già la musica da dentro.
"Andiamo, piccola?" chiese Toby.
"Sì." sbuffai. Lui mi prese a braccetto e quasi mi trascinò dentro. Che mi stava succedendo? Perché non riuscivo a divertirmi? "Oh, proprio al momento giusto." alzai gli occhi al cielo.
Entrammo e cosa c'era davanti ai nostri occhi? Ethan e Greta. Il coglione e la puttana che si slinguavano. Bello, vero? Bellissimo, anzi!
"Dai, non pensarci." disse Toby con dolcezza. "Divertiamoci e basta."
Ci avvicinammo alla folla e partì un lento. Fantastico. T vide la mia faccia scocciata e mi prese per le spalle.
"Aly, puoi dirmi cosa c'è che non va?" mi chiese.
"Assolutamente niente. Dai, balliamo." lo esortai.
Mi mise le mani lungo i fianchi ed io appoggiai le mie sulle sue spalle. Cominciammo a muoverci lentamente. Non avevo ancora notato come si era vestito. Questa volta aveva una camicietta a quadri rossi e neri, dei jeans blu scuro e un paio di Adidas. E indossava l'orologio. Wow, Toby con l'orologio! Mai vista una cosa del genere.
Quel lento, alla fine, si trasformò in un vero e proprio abbraccio. Poggiai la testa sul suo petto e strinsi le braccia attorno al suo collo. Lui mi abbracciò.
"Mi dici che hai, piccola?" domandò piano.
"Quando finirà sta cazzata di canzone ti spiego." come non detto. La canzone finì all'istante.
Toby mi prese una mano e mi portò al bancone con le bevande.
"Allora?" chiese impaziente.
"L'altro giorno sono stata in chiamata con il mio ragazzo e... e mi fa che ha fatto sesso con una professoressa e... oh mio Dio..." iniziai a piangere.
T mi prese tra le braccia. "È uno stronzo. Lascialo perdere, Aly..."
"Non ci riesco!" esclamai tra i singhiozzi. Da sopra la sua spalla vidi che due teste rosse ci venivano incontro. Sciolsi l'abbraccio e mi asciugai le lacrime.
"Hey, ragazzi!" ci salutò Bill.
"Ciao, Billy." dissi con voce tremante.
Notai che Bev e lui si tenevano per mano. Sorrisi a Beverly.
"Come vi va la serata?" chiese lei.
"Uno sc..." cominciai.
"Molto bene." mi interruppe Toby fulminandomi con lo sguardo. "A voi?"
"Bene. Prendiamo da bere?" propose William.
"Okay." rispondemmo all'unisono io e T.
Beverly era bellissima quella sera. Indossava un vestito bianco lungo fino alle ginocchia, calze a rete e delle converse nere. Aveva i capelli raccolti in una treccia e si era truccata come al solito, un po' di mascara e matita.
Bill era diverso dal solito. Sembrava più... felice. Si accostò a me. "Cosa vuoi da bere?"
"Niente. Lasciamo perdere. Mi sono portata dell'acqua." risposi aprendo la borsetta e prendendo una fiaschetta di whisky.
"E lì ci sarebbe dell'acqua?" ne bevvi un sorso. "Non prendermi in giro."
"Non scherzo." sorrisi.
"Se lo dici tu... Sei molto bella stasera." disse ricambiando il sorriso.
"Tu sembri più felice del solito. Ne sono contenta." riposi la fiaschetta nella borsa.
Partì un altro lento. Mi girai verso Toby facendo una faccia tipo 'voglia di vivere saltami addosso!'.
Qualcuno mi prese un polso. "Possiamo ballare insieme?" mi chiese William.
"Io... oh, va bene." lui mi prese per mano e mi trascinò in pista. Fece come aveva fatto Toby ed io allacciai le braccia dietro al suo collo. Ritorno ai bei vecchi tempi pt. 394126.
"Sei fortunata." sussurrò all'improvviso.
"Perché, Billy?" gli domandai distrattamente, senza guardarlo negli occhi.
"Ad avere vicina Beverly. È una fantastica ragazza. Non ci avevo mai fatto caso." disse sottovoce, arrossendo.
"È perché ti ama. Ti piace, ammettilo." gli sorrisi.
"Non lo so, la mia vita sentimentale in questo momento è tutta un casino." rise piano. "Hai visto Ethan e Greta?"
"Sì, mi viene il vomito." staccai una mano da intorno al suo collo e mi misi due dita in bocca, in segno di voler rimettere.
Billy rise. "Sei sempre la solita."
"Loro due fanno schifo quando limonano, io e il mio ragazzo siamo il top." risi anch'io. La sua risata era contagiosa. Finalmente la canzone finì e mi andai a sedere su una delle sedie disposte sul muro sinistro della palestra. Gli spalti non mi piacevano. Appoggiai la borsetta sulla sedia alla mia destra e presi di nuovo la fiaschetta. Mi sentivo uno schifo. Me la scolai tutta d'un sorso e cominciai a vedere sfocato. Perfetto, ero ubriaca.
Vidi una figura molto alta avvicinarsi a me. Mi girava la testa. "Aly, che cazzo stai facendo?" chiese la voce di Toby.
"Faccio quel cazzo che mi pare qui, hai capito?" biascicai.
"Andiamo a casa, dai." disse T prendendomi un braccio e cercando di farmi alzare.
"No, io non voglio andare via!" esclamai e gli tirai un pacca sulla mano. "Lasciami andare!"
"Alyssa, sei ubriaca marcia! Andiamo a casa, forza!" disse cercando ancora di trascinarmi.
"Toby, lasciami stare! Voglio fare una telefonata, poi andiamo via!" gridai con arriganza.
"Okay, dopo la faccio anch'io una telefonata." mi guardò con aria di sfida. Presi il telefono e chiamai.
"Pronto, piccola?" rispose Jace.
"Ciao." lo salutai fredda.
"Qualcosa non va?" chiese dolcemente.
"Vaffanculo, Jace." borbottai con voce ubriaca.
"Sei ubriaca?" domandò.
"Sei ubriaca?" lo scimmiottai. "Assolutamente no."
"Lo prendo per un sì." sbottò.
"È finita." risposi ferma.
"Cosa? Aly, non dire cose di cui potresti pentirti." disse con voce tremante.
"Non me ne pento. Vaffanculo." esclamai.
"Va bene, domani mattina ti chiamo e ne riparliamo. Se la pensi davvero così me ne farò una ragione, tanto so che la colpa è mia." cercava di mantenere la calma, lo sentivo dalla sua voce.
Gli riattaccai in faccia. "Sto stronzo."
Toby fece un'altra telefonata dal suo telefono.
"Salve, signora Amber. Scusi il disturbo... Alyssa potrebbe dormire da me?... Mh, sì okay. Ho capito, grazie mille e buonanotte." e chiuse la chiamata. "Dai, Aly, vieni." mi prese per mano e uscimmo da scuola.
"Potevi evitare di ubriacarti." T aprì la portiera dalla parte del passeggero e mi spinse dentro. Io mi sedetti sul sedile e richiusi la porta. Lui fece il giro della macchina e si sedette dalla parte del conducente.
Andammo a casa sua, salimmo in camera prima che i suoi genitori ci sentissero e io mi buttai sul letto. Toby mi tolse le scarpe e si tolse le sue, mi prese in braccio e si coricò sul suo letto con me sopra di lui. Mi addormentai subito e non sentii nulla fino la mattina dopo alle 10:00 am.Ecco il nuovo capitolo. Spero vi piaccia.
Chi si sarebbe mai immaginato Alyssa che si ubriaca? Ditemi che ne pensate. Bacii.😘
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Maledetto Sorriso || Jace Norman // COMPLETA
RomanceAlyssa e Jace sono due ragazzi di un anno di differenza. Ne passeranno tante insieme: litigi, gelosie, tradimenti. Ma resteranno sempre uniti, perché si amano come nessuno ha mai amato nessuno. Il loro amore è forte sin dal primo istante, sin da qua...