Miss you

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Il giorno dopo sono "pronta" per ritornare a scuola. Ho paura di quello che potrà succedere. Ho paura di rivedere Ethan e di quello che potrà dire su di me e sulla morte di Toby. Non voglio tirargli un altro pugno.
Non sono per niente pronta per tornare a scuola, sono ancora fottutamente distrutta. I maschi più importanti della mia vita se ne sono andati definitivamente e solo Dio sa cosa darei per poterli rivedere ancora, poterli abbracciare ancora una volta per sentirmi protetta. Era così straziante stare senza di loro, mi mancavano da morire e come non mi era mai mancato nessuno.
Arrivo davanti a scuola con ancora questi pensieri nella testa e inizio a piangere. Mi sento morire dentro. All'improvviso sento delle braccia stringermi da dietro e mi giro per vedere l'espressione addolcita di Beverly. Mi prende di nuovo tra le braccia e mi stringe a sé.
"Non preoccuparti, Aly. Andrà tutto bene, ci sono io al tuo fianco e lo supereremo insieme." mi rassicura accarezzandomi i capelli.
"Non smetterò mai di ringraziarti, Bev." mi asciugo le lacrime. "Davvero, grazie di esserci in questo momento schifoso."
"Lo sai che se hai bisogno io ci sono." risponde lei.
"Da quando sei lesbica, Amber?" mi sorprende una voce alle spalle.
"Bev, scappa." sussurro nell'orecchio della mia migliore amica.
Lei si stacca da quella stretta e corre all'entrata, raggiungendo Bill che l'aspettava lì.
"Allora?" chiede impaziente Ethan prendendomi per i capelli.
"Non sono lesbica. Ora mi faresti un favore se ti togliessi." gli metto le mani sul petto e cerco di spingerlo indietro, ma è evidentemente più forte di me perché non si sposta di un millimetro.
"Troia, ti va di scopare sta sera?" propone leccandosi le labbra.
"No, levati, Ethan!" esclamo cercando nuovamente di spostarlo.
"Cos'hai detto?" mi tira i capelli. "Cosa cazzo hai detto? Mi rifiuti? Non sono abituato a questo genere di cose, puttana che non sei altro. Quindi? Vieni a letto con me?" chiede di nuovo sperando in una risposta positiva.
"Vaffanculo, Ethan, spostati!" grido per farmi sentire da altri studenti che vengano in mio soccorso. Nessuno si muove. Temono tutti Ethan e nessuno osa avvicinarglisi.
"Non accetto un 'no', Amber!" strilla il bullo più temuto della scuola.
"Cosa stai facendo, Jones?" chiede una voce severa dall'entrata della scuola. La mia salvezza è arrivata. Dio benedica la professoressa Smith, vi prego.
Ethan lascia finalmente la presa ai miei capelli e si gira verso la professoressa con le mani dietro la schiena. Io mi lascio cadere a terra cominciando a piangere di nuovo. Tanto solo questo sto facendo in questi giorni: piangermi addosso, senza muovere un dito per stare meglio. È ora che mi rialzi, mi rimbocchi le maniche e ricominci a costruirmi la felicità che avevo prima. Con o senza Toby. La vita continua, non devo soffermarmi troppo su fatti spiacevoli. Finisco solo per rovinarmi quei bei momenti che potrei invece vivermi.
"Niente, professoressa, io e Alyssa stavamo solo parlando..." cerca di giustificarsi Ethan.
"Parlavate mentre tu le tiravi i capelli? Bel modo per conversare." risponde ironica la Smith. "Dal preside, Jones, subito. Non osare discutere. Tu, Amber, nel mio ufficio."
Cazzo, cazzo, cazzo.
Mi alzo faticosamente da terra, vedendo correre Ethan dentro scuola per andare dal preside.
Seguo la professoressa di chimica nel suo ufficio. Di nuovo lì dopo tre fottutissime settimane.
"Siedeti." mi ordina la professoressa. Io mi siedo, molto imbarazzata, e cerco di sostenere il suo sguardo. "Cosa stava succedendo, Amber? Me lo vuoi spiegare senza inventare scuse?"
"Non è nulla, professoressa..." comincio.
"Non dire stupidaggini." mi interrompe lei.
"Va bene. Beverly Kersh mi stava abbracciando per consolarmi per quel fatto... sa, la morte di Toby..." la professoressa annuisce. "Poi è comparso Ethan e mi ha chiesto se sono lesbica. Dopodiché mi ha preso per i capelli e mi ha chiesto se..." alzo gli occhi al cielo. "...se volevo andare a letto con lui."
"Ti ha fatto male?" chiede la Smith.
"No, non ho paura di lui. Ora ne ho meno. Quando c'era ancora Toby avevo paura che gli potesse fare davvero male." rispondo senza staccare gli occhi da quelli di lei.
"Va bene, Amber. Puoi andare, corri in classe." dice tornando al suo tono duro.
"Arrivederci!" esclamo uscendo dal suo ufficio e dirigendomi verso la classe di letteratura. Entro in classe. "Scusi il ritardo, professore, la professoressa Smith mi ha trattenuta nel suo ufficio per... parlarmi di una cosa..."
"Okay, Amber, siediti." il professore mi indica il mio posto e noto subito il banco a sinistra vuoto.
Vado a sedermi con la gola che brucia, ma cerco di ricacciare dentro le lacrime.
"Aly..." mi bisbiglia qualcuno dietro di me.
"Bill?" domando senza girarmi a guardarlo.
"Tutto okay? Ho visto cosa è successo. Stai bene?" sussurra avvicinandosi al mio orecchio.
"Sì, va tutto bene. Non preoccuparti." lo tranquillizzo e non sento più il suo respiro sul mio collo.
E, per la seconda volta nel pentamestre, nell'intervallo si scatena il putiferio.
Ciò che era successo a Toby sta succedendo a me.
"Amber, non fai più tanto la figa senza il tuo amico frocietto, eh?" mi tiene incollata al mio armadietto con i polsi all'altezza della testa.
Non rispondo, cominciando invece a piangere. Lui alza i miei polsi dall'armadietto e li risbatte contro. "Rispondi, troia!" mi grida in faccia.
"Ethan, ma come fai a guardarti allo specchio?" chiedo con un filo di voce.
"Per quello che faccio a te e quello che ho fatto al tuo amico? Ve lo meritate, semplice. Come lui si meritava ciò che gli è successo." dice con quel suo sorrisetto.
A quel punto tiro una ginocchiata nelle palle a Ethan e riesco a scappare da Bill, nascondendomi dietro di lui. Ethan si inginocchia per il dolore in mezzo alle gambe e riesce ancora a sibilare: "Troia... la pagherai..."
"Non pagherà proprio niente." interviene Billy. "Smettila di tormentarla, sennò te la vedi con me."
Ringrazio mentalmente Bill, è il mio angelo.
"Non penso che tu voglia vedertela con me, vero Hunter?" chiese ridacchiando il bullo.
"Per lei mi batterei anche con te, sporcandomi le mani." gli punta un dito contro. "Azzardati ancora e non farai una bella fine."
Dopodiché Bill mi prende per mano e mi porta via da lì.
"Grazie, Billy. Ti devo un favore enorme." gli scocco un bacio sulla guancia.
"Lo sai che se hai bisogno io ci sono. Ora asciugati le lacrime che sei forte." dopodiché Bill intreccia le dita nelle mie come aveva fatto Toby quel giorno. Io mi accosto a lui e gli accarezzo il braccio con la mano libera. "Ti voglio bene, piccola."
Io mi avvicino al suo orecchio e sussurro: "Anch'io ti voglio bene." William rabbrividisce a sorride.
"Che materia hai adesso?" domanda all'improvviso.
"Un'altra ora di diritto, tu?" rispondo cominciando a dirigermi verso la classe del professor Anderson.
"Pure. Dopo geografia e algebra, vero?" chiede Billy.
"Sì. Vuol dire che passaremo le altre tre ore insieme. Ti siedi accanto a me?"
"Subito!" esclama lui. Entriamo in classe. "Buongiorno, professore!" salutiamo all'unisono.
"Buongiorno, ragazzi!" dice di rimando e ritorna a controllare i fogli che ha davanti.
Noi andiamo a sederci agli ultimi banchi nell'angolo destro. Dopo esserci seduti, io al banco vicino al muro e lui a quello che dà sul corridoio che ci separa dall'altra fila di banchi, e aver sistemato gli zaini ai lati delle sedie lui mi riprende la mano, facendo intrecciare le dita. Io gli rivolgo un sorriso. Voleva davvero tornare come due anni fa. Prima che ci mettessimo ci tenevamo sempre per mano. L'abitudine non è cambiata, si vede. Io non avevo difficoltà, essendo mancina riuscivo a prendere appunti lo stesso.
Beverly non frequenta le mie stesse classi, sennò a quest'ora sarebbe stata vicina a Bill e io da sola in un banco.
Il professore ricomincia a spiegare ciò che aveva tralasciato nell'ora prima e io smetto di pensare a quanto sono fottutamente gelosa.
Le ultime tre ore passano in fretta. Con Bill è sempre passato tutto in fretta. Tanto prima o poi si sarebbe messo insieme a Bev e mi avrebbero lasciata in disparte.
"A cosa stai pensando?" mi chiede all'improvviso William bloccando il flusso dei miei pensieri, mentre andiamo a casa.
"Al fatto che prima o poi tu e Bev vi metterete insieme e mi lascerete da sola..." dico impercettibilmente.
"Non ti lascerò mai sola, sappilo." risponde guardandomi e sfoderando il suo magnifico sorriso. È davvero stupendo quel sorriso, da togliere il fiato.

Ecco il nuovo capitolo, ragazzi. Spero vi piaccia. Cosa ne pensate di Bill?
Commentatee. Bacii.😘

Maledetto Sorriso || Jace Norman // COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora