Una brutta giornata

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Arrivo a casa che sono ormai le 5:00 am. Per non svegliare mia madre faccio una doccia veloce e vado nella mia stanza. Tanto non riuscirò a prendere sonno. Mi siedo davanti alla finestra e guardo fuori. È strano ciò che è successo quel pomeriggio in macchina con Jace. Forse Toby mi sta parlando davvero?
"Toby..." sussurro guardando le stelle. "Spero tu riesca a sentirmi anche da lassù. Ti voglio bene sempre, e mi manchi come mi manca mio padre. Vorrei averti ancora qua con me per ridere e abbracciarti, soprattutto, mi mancano le tue braccia. Mi mancano i nostri momenti, mi manca quando mi chiamavi 'piccola'. Avrei dovuto starti più accanto questo trimestre. Sono stata una stronza a non essermi goduta i momenti con te. L'altro giorno ho sognato quando ci siamo baciati, sai? Non è cambiato il tuo essere fantastico, mi hai sempre aiutata in tutto. Grazie, Toby, grazie davvero, sei un angelo. Il mio angelo." lacrime iniziano a rigarmi il viso.
Non voglio, non riesco a dormire. Voglio Toby accanto a me, voglio stringerlo ancora. Non ce la faccio senza di lui. Voglio sentire il suo battito cardiaco che aumentava schiacciato sul mio petto.
Decido di stendermi lo stesso sul letto, la sveglia sarebbe suonata tra un'ora e mezza, ma riesco a prendere sonno finché la sveglia non suona alle 7:00 am.
Vado a scuola e quando vedo Bill gli vado subito incontro.
"Buongiorno!" esclama dandomi un bacio in fronte.
"Buongiorno." dico sbadigliando. Billy mi prende la mano intrecciando le dita. "Ho un brutto presentimento per oggi, fratellone."
"Uhm..." sospira. "Posso venire a fare i compiti da te?" chiede accarezzandomi il dorso della mano con il pollice.
Prima che potessi rispondere arriva Beverly che lascia un bacio a fior di labbra al mio migliore amico. "Che succede qui?" sorrido.
"Oh... beh..." la mia migliore amica arrossisce. "San Valentino fa miracoli."
"Giusto." metto le mani in tasca e Bill mi fulmina con lo sguardo. "Comunque credo che per la domanda di prima sia un no. Non abbiamo gli stessi compiti..." bella scusa, Alyssa, complimenti! "...e non voglio distrarmi. Siamo al penultimo anno e mi sembra di aver troppo da fare. Ciao." li saluto con un cenno del capo e vedo che Bev lo guarda sbigottita mentre vado verso il mio armadietto.
Stupida, stupida, stupida. Gelosia del cazzo che mi fa fare cose idiote. Tiro un pugno all'armiadietto e lo apro subito dopo.
"Alyssa, possiamo parlare?" mi richiama Bill.
"NO!" gli urlo sbattendo l'anta dell'armiadietto.
Faccio per andarmene, ma lui mi prende una mano. "Ti prego..." mi supplica con voce tremante.
"No, Bill, basta." rispondo senza guardarlo. "Sto bene da sola."
"No, non stai bene da sola." dice fermo.
"Dai, cazzo, lasciami stare!" esclamo scansandomi da lui.
"Oh, ma la smetti di essere gelosa?" strilla William. "Non esisti solo tu per me, dammi aria, cazzo. Ho una vita."
"Okay, William." tiro su col naso. "Ciao."
"No, no! Non volevo dire questo!" cerca di giustificarsi.
"Ho detto ciao! Ci stanno guardando tutti, vattene da un'altra parte!" mi dirgo verso la mia classe, lasciandolo spiazzato dov'era.
Odio la mia scuola, odio i professori, odio lui e lei, odio me stessa, cazzo. Dargli un po' d'aria? Perfetto, gliene do subito d'aria. Se ne vada a fanculo.
"Scusi, professoressa, posso andare in bagno?" chiedo alzando la mano.
"Vai, Amber, in fretta." mi ordina.
Corro in bagno e mi chiudo dentro. Prendo la lametta dalla tasca dei jeans e inizio a fare tagli dei sui miei polsi.
"Ecco... ciò... che... ti... meriti..." dico alternando ogni parola ad ogni taglio. Diciassette tagli. Cazzo.
Me li sciacquo sotto l'acqua fredda, aspettando che il sangue coaguli tutto. Dopodiché rientro in classe dopo aver coperto per bene i polsi con le maniche della felpa. Mi riesiedo al mio posto e riprendo a scrivere appunti.
Finalmente si esce. Sono sfinita, non ho voglia di fare niente. Non pranzo e accendo il telefono: 3 messaggi da "Jace❤"

Da : Jace❤
Amore, quando torni da scuola ti chiamo.

Da : Jace❤
2:30 pm sono tutto per te, va bene?

Da : Jace❤
Aly, ci sei?

Decido di rispondergli, anche se non ho molta voglia di sentire qualcuno. Ma è il mio ragazzo, forse mi farà sentire un po' meglio.

A : Jace❤
2:30 pm va bene, ci sentiamo dopo.

Guardo l'ora: 2:00 pm. Decido di fare un po' di compiti, così recupero i libri dallo zaino e dallo scaffale in camera mia. Dopo mezz'ora passata a cercare di capire due equazioni mi arriva la chiamata da Jace.
"Pronto?" rispondo.
"Ciao, piccola. Tutto okay?" chiede col suo solito tono dolce.
Sospiro. "Sì, tutto okay." cerco di trattenere le lacrime e mi mordo il labbro.
"Sicura?"
"Sì, tu piuttosto?" divago.
"No, ecco... devo parlarti di una cosa..." dice preoccupato.
"Aiuto..." sussurro affinché non senta. "Dimmi pure, tesoro."
"Ecco... sai quella... professoressa?" domanda sospirando.
"Sì, qual è il problema ora?" giuro che sto per scaraventare il cellulare contro il muro. Non voglio sentire il nome di quella puttana.
"Io... beh..." sbuffa. "Andiamo al punto, va. L'ho messa incinta."
"Cosa?!" sbarro gli occhi. "No, Jace, ti prego."
"Aly, mi dispiace..." dice con voce tremante.
"Dille di abortire... ti prego, qualunque cosa, ma non voglio che diventi padre di un bambino, o bambina, che non sia il/la nostro/a." scoppio in lacrime.
"Dai, bambina, non piangere. Sistemerò tutto, va bene?" cerca di mantenere la calma.
"Come faccio a non piangere, Jace? Me lo spieghi? Io proprio non lo so!" mi manca il fiato e mi sento cedere.
"Farò di tutto, ma non mi lasciare, ti prego..." singhiozza Jace.
"Io... ci penserò su... Ciao, Jace." chiudo la chiamata e mi lascio cadere la testa sul tavolo, svenendo.

Mi risveglio nel mio con Bill accanto a me. Salto giù dal letto alla sua vista
"Che cazzo ci fai tu qui?" esclamo guardandolo.
"Alyssa, senti..." abbassa lo sguardo.
"No, 'senti' una benemerita minchia. Vattene fuori da casa mia! Non voglio vederti!" grido.
"Va bene..." Bill si alza dal mio letto ed esce fuori dalla mia stanza.
Io mi siedo sul letto, sperando se ne stia andando veramente.
"E invece no." dice rientrando in camera mia. "Ora mi ascolti, non mi interessa che cosa pensi." alzo gli occhi al cielo e lui si siede di fronte a me. "Non siamo fidanzati. Ci siamo solamente baciati una volta ieri e mi ha confessato tutto. Ho voluto provare, ma non stiamo insieme. Penso lei mi baci per gioco e non mi piace. Io amo te, Alyssa. Ti amo dalla prima volta che ti ho vista in prima elementare e mai smetterò di amarti. Sei speciale per me, non posso negarlo. Smettila di essere gelosa, appartengo a te, okay?"
Ricomincio a piangere coprendomi gli occhi con le mani e lui mi abbraccia, facendomi accoccolare al suo petto.
"Sono qua solo ed esclusivamente per te. Non andartene, ti prego, sei tutto ciò che mi rimane."  sussurra nel mio orecchio e lasciandomi un bacio sulla guancia.
"Bill... Bill, grazie..." dico ricambiando l'abbraccio. "Davvero..."
"Grazie a te, piccola mia." risponde sciogliendo l'abbraccio e tenendomi per le spalle. "Ora, però, ho bisogno di certezze." mi prende le braccia e alza le maniche della felpa, scorgendo i nuovi tagli e accarezzandoli. "Come immaginavo... Non farlo più, capito? Ci sono io qui con te, non hai bisogno di quella cazzata."
"Io... non lo so, Billy, è stata proprio una giornata di merda e non sarà l'ultima, me lo sento." abbasso lo sguardo.
Lui mi abbraccia nuovamente. "Le passeremo insieme queste giornate di merda e ti farò tornare il sorriso con le nostre cazzate. Quelle non mancano mai, giusto?"
Annuisco. "Bill?"  lo chiamo.
"Dimmi, piccola." William mi accarezza i capelli.
"Il mio ragazzo un mesetto fa ha fatto sesso con una professoressa." sobbalza. "E... e oggi mi ha detto che è incinta." ricomincio a piangere.
"Ma sto bastardo." esclama e ridacchio. "Se lo becco lo piglio a cazzotti."
"T-ti amo, Billy." singhiozzo.
"Anch'io, Aly." mi stringe più forte e in quella stretta riesco a capire quanto ci tenga davvero a me, come ci aveva tenuto Toby e come ci tiene Beverly.

Ehi, piccole personcine. Ho postato anche oggi, contente?
Cosa ne pensate di questo capitolo? Aspetto i vostri commenti. Bacii.😘

Maledetto Sorriso || Jace Norman // COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora