capitolo 2

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"Sarah svegliati!"

mia madre crede che ancora sto dormendo ma in realtà non ho nè la voglia di alzarmi nè la voglia di risponderle. quando però mi chiama per la ventesima volta decido di alzarmi. quando guardo l'orologio inizio ad arrabbiarmi. perchè anche il primo giorno di vacanza la mia adorata mammina deve svegliarmi alle 8:30? arg questa cosa non mi piace affatto. appena scendo per andare in cucina, da mia madre che continua a chiamarmi, mi dice "Sam, ieri ho dimenticato di comprare il latte, ti va di andare all'alimentari per prenderlo?" ecco neanche mi alzo dal letto che già ho qualcosa da fare.

"devo?"  chiesi ancora in pigiama e assonnata.

"si"

"va bene, vado a vestirmi e poi vado"

come detto, sono andata a vestirmi e  subito dopo sono scesa di nuovo da mia madre "gia che ci sei, compra anche le uova e un po' di frutta." disse lei dandomi una lista della spesa e i soldi. immaginavo che non dovevo comprare solo il latte. pff ogni volta che lei va al supermercato per comprare una sola cosa esce con tre buste piene di roba.

"va bene vado allora"

appena uscita dalla porta voglio chiamare Ally, Eli e Anne ma so che a quest'ora come tutte le persone normali, stanno dormendo così infilo le mie cuffie per sentire la musica con l'Ipod. durante il tragitto sto attena a ogni songola cosa, da una briciola a terra a un gatto che attraversa la strada. bhe diciamo che non sto attenta a 'ogni singola cosa' perchè ho appena sbattuto contro un moro che ora è a terra a raccogliere le cose che gli sono cadute a causa mia.

"scusami sono mortificata! aspetta ti do una mano" dissi rivolta a lui.

"oh non fa niente sono io che sta mattina sono rimasto a letto con la mente" disse e risi.

"a chi lo dici" risposi. "comunque piacere, Sarah"

"Scott" disse lui. "bhe allora vado ciao Sarah" disse con un sorriso smagliante che mi ha colpita ancora più dei suoi occhi azzurri. durante il resto del traggitto sto ripensando a Scott. non l'ho mai visto prima eppure dopo 16 anni che vivo qui dovrei conoscere le persone di vista. forse non è di qua anche perchè il suo accento è diverso dal mio.  i miei pensieri vennero interrotti quando sono entrata nell'alimentari. come scritto sulla lista prendo il latte e le uova, e poi mi dirigo verso il banco della frutta. quando giro l'angolo mi ritrovo Scott di nuovo. "ei chi si rivede" dico

"Sarah" disse lui sorridendomi "a quanto pare il destino ci ha fatto uno scherzo, quindi per questo voglio darti il mio numero" disse. ho preso il mio telefono e l'ho memorizzato.

sunito dopo se ne va lasciandomi di stucco.

Quando torno a casa si erano fatte le 9:00 e così ho fatto colazione con mia madre. Mi piacerebbe fare colazione anche con mio padre ma è sempre fuori per il lavoro, è un medico. finita la colazione mi vesto e mi trucco meglio di prima perchè così posso andare a buttare giù dal letto le mie amiche. Prima passo da Ally perchè è quella più vicina così una volta che sua madre mi viene ad aprire vado in camera sua e la sveglio 'dolcemente'

"che ci fai tu qui?" mugolò ancora con gli occhi semichiusi.

"non fare domande, su alzati che andiamo a svegliare anche le altre due! voglio godermi le vacanze dal primo all'ultmo giorno!"

detto fatto siamo arrivate a casa di Eli. una volta che il fratello più grande ci ha permesso di entrare, abbiamo raggiunto la sua camera e l'abbiamo letteralmente buttata giu dal letto. dopo le stesse spiegazioni, ci siamo dirette a casa di Anne. questa volta abbiamo deciso di svegliarla in modo più 'delicato' così ci siamo avvicinate a lei che dormiva beatamente avvinghiata alle coperte. appena io e Ally siamo arrivate accanto a lei e ci siamo sedute sul letto, Eli, per raggiungerci, è andata a sbattere allo spigolo del letto "cazzo!" ha urlato subito dopo. grazie alla dolcezza di Eli, Anne si è svegliata inizialmente un po' confusa. una volta spiegato tutto anche a lei, siamo andate ad un parco, ma non quello che ospitava il ascondiglio segreto, perchè era troppo lontano. una volta sedute su una panchina abbiamo deciso di andare a mangiare tutte insieme visto che si era fatta l'ora di pranzo così mentre una di noi chiamava sua madre le altre tenevano le dita incrociate per lei, e via dicendo per tutte e 4. una volta che siamo riuscite a convincere le nostre madri, abbiamo iniziato a pensare a dove possiamo andare.

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