ok, vi dico solo di preparare i fazzoletti. (non pensate al peggio)
passi, rumori, infermieri agitati. Scott è ancora dentro questa dannata stanza di fronte a me e io non posso fare niente per aiutarlo.
decido di mandare un messaggio al gruppo con Ally Eli e Anne:
quando potete raggiungetemi all'ospedale.
loro rispondono scrivendo 'cosa è successo?' ma io non rispondo e aspetto pazientemente il loro arrivo. quasi venti minuti dopo le vedo che entrano e mi vedono. sospirano vededo che io sto bene ma vengono subito da me.
"che succede?" chiede Eli.
"S-Scott ha fatto un incidente con il motorino. è tutta colpa mia" dico.
"cosa? perchè è colpa tua?" chiede Anne mentre guarda male Denny che è seduto accanto a me.
"perchè stava organizzando la cena del nostro mesiversario e per venire a prendermi ha fatto un incidente" dico.
"ma non è colpa tua!" dice Ally.
tra le lacrime che scendono sulle guance e le ragazze preoccupate, mi accorgo a stento dei carabinieri che vengono verso di noi.
"lei è la madre di Scott?" chiede un carabiniere a Violet.
"si, sono io" dice lei.
"bene, abbiamo ricostruito i fatti dell'incidente. suo figlio stava venendo dal porto e un tizio di nome...Roger, ha superato in curva finendo contro il motorino" dice lui leggendo su un quaderno.
"ma lui come sta?" chiede Violet disperata e Denny risponde dicendo "loro non lo sanno mamma, dobbiamo aspettare i dottori".
"se serve qualcosa io sono fuori con i miei colleghi. arrivederci" dice il carabiniere.
aspettiamo per un'altra ora seduti e le ragazze cercando di consolarmi mentre piango. per fortuna riescono ad alleviare i sensi di colpa che provo. non so cosa fare a volte senza di loro.
esce un dottore dalla sala e tutti balziamo in piedi.
"la madre di Scott?" chiede.
"sono qui" dice Violet.
"allora, dovremo tenerlo sotto controllo per la notte e solo una persona potrà rimanere" dice il dottore.
io, Violet e Denny ci guardiamo.
"stai tu" dico riferita a Violet. lei annuisce.
"bene siamo d'accordo. se deve prendere la sua roba può andare" dice il dottore.
lei e Denny vanno via.
"ma come sta?" chiedo io.
"lei chi è?" chiede il dottore.
"sono la fidanzata" dico.
"non siamo certi sulle sue condizioni, infatti dobbiamo aspettare domani" dice il medico.
io annuisco e vado via sconvolta.
arrivata a casa mia madre mi chiede cosa succede.
"Scott ha fatto un incidente ed è all'ospedale sotto osservazione" dico.
"o cielo! quando è successo?" chiede.
"poco fa" dico e vado sopra. ancora scioccata vado sopra, mi spoglio e vado al letto.
inutile dire che non ho chiuso occhio tutta la notte.
la mattina sembro uno zombie. appena sveglia mi fiondo sul telefono e chiamo la madre di Scott.
"pronto?" dice lei.
"salve, sono Sarah. Scott come sta?" chiedo.
"ancora non mi hanno detto niente e lui dorme" dice lei.
"ok, appena posso vengo" dico.
"va bene, cara, ti aspetto" dice lei. attacco e vado subito a vestirmi.
arrivo in ospedale con gli occhi rossi e vedo che ci sono alcuni amici di Scott.
"ciao Sarah" dice Matt.
"ciao" dico.
"sai come sta?" chiede Cami.
"no, nemmeno la madre sa qualcosa" dico. in quel momento esce Violet da una sala a sinistra.
"ciao ragazzi" dice "Scott è sveglio e ha chiesto di chiamarti" dice riferita a me.
io seguo Violet nella sala e lo vedo steso sul letto con un gesso alla caviglia sinistra, uno al braccio destro e una fasciatura al piede destro. ha un collare al collo e non può neanche muoversi per come é conciato.
ha alcuni lividi sulla faccia. quando mi vede entrare sposta gli occhi per guardarmi e sorride debolmente.
io anche sorrido tra la lacrime.
"vi lascio soli" dice Violet. mi avvicino di più a Scott e sussurro un "ciao"
"ciao" risponde lui.
arrivo al lettino e carezzo leggermente la sua guancia.
"ma come sei ridotto?" dico piangendo.
"sto bene" dice lui.
"no Scott, non è vero" dico.
prendo uno sgabello e mi siedo accanto a lui.
"è tutta colpa mia" dico abbassando la testa.
"non è vero, tu non c'entri niente" dice lui predendomi la mano.
"stavi venendo da me, quindi centro come" dico.
"non dirlo perchè non è così. sai che non è colpa tua" dice.
stare qui è un sollievo e una tortura. un sollievo perchè so che è vivo e una tortura perchè mi fa male vederlo in questo stato.
"preferisco il primo mesiversario" dice lui e io rido leggermente mentre ricordo quello che è successo.
"anche io" dico.
"pulisciti le lacrime, non voglio vederti così" dice lui.
strofino gli occhi con le mani e asciugo le guance.
"quando uscirai?" chiedo.
"non lo so" dice.
in quel momento entra il dottore.
"signorina, deve attendere fuori, dobbiamo fare dei controlli" dice.
io annuisco.
"ti amo Sarah" dice Scott.
"ti amo anche io" dico e lascio la stanza.