capitolo 23

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sento delle voci che mi svegliano. mi stacco dal corpo di Scott per controllare di cosa si tratta. stropiccio gli occhi e mi siedo sul letto. poi mi alzo e vado a passo felpato verso la porta. sento le voci farsi sempre più forti. apro la porta, cercando di fare piano.

sento una mano sulla mia pancia e grido ma un'altra mano mi tappa la bocca impedendomi di farlo. mi volto e Scott è dietro di me. toglie la mano dalla mia bocca e così bisbiglio un "sei pazzo?"

lui risponde dicendo "cosa stai facendo?"

"sento delle voci e sto cercando di capire di cosa si tratta" dico.

apro la porta e metto fuori la testa.

"ti ho detto di non venire qui!"

"che faccio se ho sete?!" dicono le voci.

rimetto la testa nelle camera e mi giro verso Scott.

"sono i miei genitori" dico.

lui mi abbraccia.

"voglio scendere e vedere che stanno dicendo" dico.

"no aspetta" dice e mi ferma.

"cosa c'è?" chiedo.

"non andare là, lasciali parlare perchè poi non chiariranno mai la situazione" dice.

"lo so ma è più forte di me. devo vedere per quale altro stupido motivo stanno litigando e voglio prendere le parti di chi ha ragione" dico. esco dalla camera e Scott rimane lì. scendo piano una scala alla volta e sento le voci di mia madre  mio padre ancora più nitide.

"io non vengo in camera tua a romperti le palle" dice mio padre.

"scusa se ho sete e sono scesa per bere. se dormi qua non vuol dire che non posso attraversare questa stanza" dice mia madre. quando arrivo all'ultima scala capisco dalle cose che si sono detti, che mio padre è arrabbiato con mia madre perchè è andata in salotto per bere e lui era lì a dormire.

"vorrei dormire" commento quando capisco che non mi hanno ancora vista.

si girano e mio padre dice "certo, anche io!" riferito a mia madre.

"sono qui per bere non per svegliarti!" dice mia madre.

"papà cosa succede?" chiedo.

"sto dormendo e tua madre viene qui! ti sembra che io vado in camera sua mentre dorme?" risponde lui.

"è il soggiorno papà. chiunque ha il permesso di passare, soprattutto per andare in cucina a bere un bicchiere d'acqua" dico e me ne torno in camera sentendo solo dei mormorii. entro e Scott è fuori in balcone.

vado da lui e mentre lo abbraccio da dietro, bacio la sua spalla.

"allora...cosa è successo?" chiede.

"come pensavo stavano litigando per una cosa stupida e ho aiutato mia madre che aveva ragione" dico.

"ti capisco, sai" dice lui.

"in che senso?" chiedo.

"non vedo mio padre da molto perchè i miei si sono separati da un po' di anni e i primi tempi anche loro litigavano. ci sono stato male ma con il tempo ho capito che è stato meglio così" dice "torniamo al letto dai" dice e mi da la mano mentre cammina verso il letto. ci allunghiamo e lui si addormenta quasi subito. io invece inizio a pensare alla sua famiglia. ora capisco perchè non ho mai visto suo padre. mi addormento dopo poco anche io.

le voci si trasformano in grida ovattate a causa delle porte che ci dividono. mi alzo dal letto e corro al piano di sotto. la porta non si apre. sento dei rumori e poi mia madre che grida aiuto. la porta continua a rimanere bloccata e so che mio padre sta picchiando mia madre. vorrei poterla aiutare ma non posso. sento il rumore di una sedia che viene sbattuta a terra insieme alla voce di mio padre che lancia insulti verso la donna che prima era sua moglie. sono disperata. cerco di aprire la porta in ogni modo ma rimane bloccata. quando finalmente riesco ad aprirla è troppo tardi...

mi sveglio dall'incubo terrorizzata. mi siedo sul letto con il respiro pesante e una volta che mi sono calmata vado al piano di sotto. sono le 8:00 quindi la casa dovrebbe essere libera. arrivo in salotto ma vedo che mio padre è ancora lì che dorme, mentre mia madre non è in casa.

cammino fino alla cucina senza svegliarlo e preparo qualcosa per me e Scott per colazione. una volta che ho tutto pronto metto le ciotole e i cornetti su un vassoietto e lo porto in camera mia. apro e vedo che Scott ancora dorme. mi siedo lentamente sul letto posando il vassoio sul comodino e inizio a baciare Scott per farlo svegliare. dopo un po' vedo che ricambia i miei baci, segno che si sta svegliando.

"ehi" mormora.

"buongiorno. ho preparato la colazione" dico e prendo il vassoio ci sediamo con la schiena poggiata alla testiera e mangiamo.

"mmh buono" dice lui mentre morde il cornetto alla crema.

"già...sai, sta notte ho fatto un incubo" dico.

"un incubo? racconta" dice lui.

"ero qui, in camera mia da sola. non so se era notte o giorno. sento mia madre che urla e vado verso la porta ma è bloccata. quando riesco ad aprirla vedo che mio padre ha ucciso mia madre" dico.

"spero non sia un problema, nel senso, ora che hai fatto questo sogno...non crederai che potrà succedere davvero" dice.

"no, spero che non mi condizioni" dico.

finita la colazione andiamo entrambi al piano di sotto per posare il vassoio. quando scendo le scale faccio un po' di rumore con le tazze e mio padre si sveglia.

" buongiorno" dico senza far trapelare emozioni.

" buongiorno" risponde lui. Scott, mezzo nudo, mi segue in cucina sotto gli occhi di mio padre.

mi aiuta a lavare le tazze e le ciotole e nel frattempo mio padre mangia qualcosa.

"Scott, vai a vestirti intanto. ci penso io" dico al biondo alla mia sinistra. lui annuisce e lascia la stanza.

"posso dirti una cosa?" chiede mio padre.

"si" dico.

"non mi piace che dormi con il tuo fidanzato e che hai tutta questa confidenza con lui sei ancora troppo giovane" dice.

"disse il tizio che chissà quante volte ha tradito sua moglie" dico.

"tu non puoi dirmi cosa fare! io posso, sono tuo padre!" dice.

"papà ma perfavore! ormai Scott fa più parte di questa famiglia di quanto ne fai parte tu" dico.

"basta Sarah! questo è troppo! manda via quel ragazzo e oggi rimarrai chiusa dentro casa" dice.

di solito non rispondo ai miei gnitori quando mi stanno rimproverando ma ora è troppo.

"papà sei tu il primo che ha commesso errori quindi non farmi la predica!" dico e vado in camera alla ricerca di conforto da parte di Scott.

benee! ecco l'altro capitolo :) commentate e votate in tantii!

Sara-

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