vado in camera e Scott sta per mettere la T-shirt a vado da lui e lo abbraccio.
"andiamocene, non lo sopporto più" dico.
"come mai?" chiede.
"crede che può dirmi cosa fare ma è stato lui il primo a sbagliare" dico.
"va bene vestiti che andiamo via" dice e così dopo essermi vestita, io e Scott usciamo di casa. decidiamo di andare a mangiare una pizza. andiamo nella pizzeria vicina e iniziamo a mangiare. quando abbiamo finito lui mi chiede se voglio andare a casa sua.
"certo" dico e così andiamo. quando arriviamo vedo che la casa è vuota apparte per Denny. lo vediamo quando entriamo in camera di Scott.
"Denny vattene in camera tua" dice Scott.
"ciao Sarah" risponde lui.
"ho detro vattene in camera tua" dice Scott.
"perchè? avete bisogno di scopare in santa pace?" chiede.
"non ti preoccupare che abbiamo avuto tempo ieri sera" dice Scott e io mi sento terribilmente in imbarazzo.
Denny spegne la console e va in camera sua.
mentre mi siedo sul letto vedo un giornale sul comodino. lo prendo e leggo l'annuincio cerchiato con il pennarello.
vendesi motorino 150 a 1.500 €
"cos'è questo?" chiedo.
"oh ho intensione di farmi il motorino perchè mi sono stufato di andare da una parte all'altra della città a piedi" dice.
il resto del pomeriggio passa in fretta e per l'ora di cena torno a casa. entro e sia mia madre che mio padre sono in casa.
"ciao" dico e butto le chiavi sul mobile.
"ciao Sarah" dice mia madre.
mi siedo a tavola dove mio padre sta mangiando. poco dopo si siede anche mia madre.
"allora Sarah, io e tuo padre vogliamo parlarti" dice lei.
"ok" dico.
"dopo tutto quello che è successo io e tuo padre abbiamo deciso di finirla qui" dice.
già sapevo che andava a finire così, infatti mi sono preparata emotivamente per non piangere, e poi, come dice Scott, magari un giorno mi accorgerò che è stato meglio così.
"e quindi abbiamo deciso di divedere le nostre strade. tu ovviamente sei abbastanza grande da capire e puoi stare con entrambi se vuoi. fino ai 18 anni sarai sotto il controllo di tua madre ma e in futuro vuoi cambiare...puoi farlo" dice mio padre.
"va bene" dico.
continuiamo a mangiare e poi io vado di sopra. rimango in camera mia per un bel po' infatti si fa ora di andare a dormire, quindi metto il pigiama e mi allungo sul letto.
la mattina dopo convoco le mie amiche al nascondiglio. quando arrivano io sono già lì.
"ciao"
"ciao"
"ciao"
"ciao"
diciamo tutte.
"cosa devi dirci?" chiede Anne.
"allora...adesso non addossiamo la colpa a nessuno, ma ultimamente ci stiamo vedendo poco e quindi ho molte cose da dirvi" dico.
"si,.anche se per me è normle perchè le amiche passano in secondo piano quando si cresce anche se rimangono comunque amiche" dice Eli.
"si....cosa devi dirci?" chiede Ally.
racconto per filo e per segno quello che è successo ultimamente e loro ci rimangono di stucco quanto me. cercano di consolarmi ma non c'è un bel niente da consolare perchè questa è la mia fottuta vita, ogni volta che qualcosa si sistema c'è sempre un qualcosaltro che va in pezzi. spesso paragono la mia vita ai piatti greci che vengono creati e poi frantumati per divertimento. spero che questo avanti e indietro si stabilizzerà perchè non riesco più ad avere a che fare con tutto e tutti allo stesso momento.
scusate se il capitolo è un po' corto :)
Sara-