capitolo 22

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sto in giro con Scott, abbiamo già cenato e ora ci siamo incontrati. cerco di stare a sentire quello che dice e di essere felice, ma non faccio altro che pensare a oggi pomeriggio. mio padre è tornato a casa facendo un'altra scenata, subito dopo che Scott era andato via. mia madre ovviamente è rimasta di stucco perchè mio padre non ha per niente ragione in questa storia. ora è rimasto a casa e io, anche se ho ancora un po' di febbre, sono uscita per non starli a sentire mentre si gridano contro.

"ferma" dice Scott

"ehm cosa c'è?" chiedo.

"è da più di mezz'ora che ti racconto cazzate. prima ho detto di aver visto Babbo Natale per strada e tu hai annuito" dice e io guardo in basso.

lui mette una mano sotto il mento per riprendere il contatto visivo e poi mi chiede "cosa c'è che non va?"

"niente ero solo un po' distratta" dico.

"non ti credo. non ti credo perchè non è la prima volta che ti comporti così" dice.

all'interno del mio corpo c'è una specie di  'riunione di condominio' tra cuore, cervello e anima, dove si discute il fatto di raccontare tutto oppure no.

"Scott mi piacerebbe 'illuminarti' ma non ho niente che non va" dico accompagnando la parola 'illuminarti' con le virgolette. poi continuo a camminare e lui mi segue.

"so che c'è qualcosa che non va, non puoi negarlo. ora non so perchè non me lo dici. non ti fidi?" chiede.

ora sta pensando che non gli credo?!

mi giro verso di lui un po' stupita.

"certo che mi fido di te" dico.

"e allora? non puoi dirmi che ti succede?" dice.

"no Scott non capisci! non posso parlartene mi dispiace" dico.

"pensavo che dopo la notte dell'anniversario fossimo due libri aperti..." dice deluso.

"mi dispiace ma per ora non posso dirti niente" dico e cammino. lui cammina dietro di me senza dire niente. mi sento talmente in colpa per come gli ho risposto. soprattutto dopo le sue ultime parole. mi fermo, mi giro e vado verso di lui. lo abbraccio forte e dico "mi dispiace ma è davvero difficile da raccontare. mio padre ha fatto un macello e mia madre piange ogni notte e io non li sopporto ma in realtà lei non centra niente e lui si perchè prima mi fidavo-" dico di getto mentre piango tra le sue braccia. lui mi tappa la bocca e mi allontana da lui.

"andiamo a sederci, così mi racconti bene quello che è successo perchè non ho capito niente" dice e intreccia le nostre mani. andiamo verso una panchina e ci sediamo uno di fronte all'altra.

"allora...dimmi" mi incoraggia Scott.

"da quando ero piccola mio padre fa un lavoro all'estero che lo fa stare lontano da casa. poco tempo fa era tornato e poi partito di nuovo in Francia per uno o due mesi. quando ero a cena con te e con tutti i colleghi di tua madre e quella gente elegante, lui, mio padre, era lì. il problema è che sarebbe dovuto stare in Francia. da lì sono iniziati i problemi. in poche parole quando ho saputo la verità ci sono rimasta più che male. mio padre non ha mai lavorato all'estero ma è sempre rimasto nei dintorni  con qualche puttana a-a tradire mia madre" dico e a quel punto le lacrime fanno la loro entrata. Scott asciuga le mie guancie con le mani e poi afferma dicendo "infatti ha partecipato a molte cene"

"si...la mattina dopo il nostro mesiversario, quando sono tornata a casa, mio padre era lì per raccontare tutto a mia madre. in pratica lei é rimasta davvero male a quella confessione infatti piange tutte le notti e io vado da lei a consolarla" dico. lui vedendomi piangere mi fa sedere sulle sue gambe e mi abbraccia per consolarmi.

nel frattempo dice "si sistemerà tutto e dopo andrà tutto bene"

io intanto mi sto sfogando sulla sua spalla.

"lo sai solo tu ora" dico in una lingua incapibile infatti lui mi prende per le spalle e mi separa dal suo corpo dicendo "scusa ma non ho capito niente" e io rido un po'.

"asciuga quelle lacrime che so quanto sei forte. ce la farai, anzi, ce la faremo insieme" dice. io sorrido e lo bacio.

"lo sai solo tu al momento" dico subito dopo.

"non ti preoccupare non dirò niente" mi assicura.

"non ti ho più chiesto come vanno le cose tra te e Denny" dico.

"ah bhè parliamo di meno ma sto cercando di perdonarlo, è sempre mio fratello" dice e io annuisco.

"ti prego vieni a dormire da me, mio padre è in casa e anche mia madre. ho bisogno di un supporto" dico.

"va bene" dice e mi abbraccia.

ci alziamo e andiamo verso casa sua per avvertire la madre  e per prendere il cambio.

quando arriviamo ed entriamo Violet si avvicina e vedendo i miei occhi rossi chiede "cosa ti è successo?"

"problemi a casa..." dico e lei annuisce compassionevolmente.

"mamma posso dormire con Sarah?" chiede Scott.

"ehm...bhè, si certo." dice la madre e lui viene da me con una borsa in mano. quando stiamo andando via la madre ci ferma e ci dice "siate prudenti mi raccomando"

noi capiamo al volo a cosa si riferisce e siamo subito in imbarazzo. quando arriviamo a casa sentiamo le urla di mia madre e mio padre da fuori.

"stai tranquilla ci sono io qui" dice Scott avvicinandosi a me.

quando entro si zittiscono come al solito e iniziano la recita dicendo "ciao Scott come va?"

"bene grazie Carl" risponde Scott.

"mamma Scott dorme da noi oggi" dico e lascio la stanza senza sentire la risposta. sono le 11:30 quindi una volta in camera mia ci mettiamo in pigiama e ci allunghiamo sul letto.

"dove dorme tuo padre?" chiede Scott.

"in salotto" dico.

"spegnamo la luce?" chiede Scott. io mi alzo e spengo la luce. poi raggiungo il letto e mi metto attaccata a Scott.

"ti amo" dice lui. io lo bacio mentre lui fa correre la mano lungo la schiena.

io mi metto su di lui e levo la sua T-shirt del pigiama.

"ci sono i tuoi di sotto lo sai vero?" dice Scott.

"shh certo lo so" dico e continuo a spogliarlo. lui fa lo stesso e una volta in biancheria dice "sapevo che sarebbe successo infatti ho portato il preservativo" dice lui prendendolo dalla borsa.

"siamo prudenti almeno" dico e lui sorride ricordando le parole della madre.

si mette di nuovo sotto di me e infila il profilattico velocemente. poi leva la mia biancheria e in un attimo è dentro di me. sono io sta volta a muovermi su di lui roteando i fianchi. lui geme ma io incollo le nostre labbra soffocando i gemiti di entrambi per non farci sentire da mia madre. poi alzo poco i fianchi per far sì che sia lui a muoversi dentro di me. poi arrotola le braccia attorno alla mia schiena per far combaciare i nostri corpi. veniamo dopo poco in un misto di piccoli gemiti e movimenti lenti. poi io mi metto accanto a lui e bacio il suo petto prima di addormentarmi.

eccomii! finalmente Sarah ha confessato tutto a Scott. lo farà anche con Anne, Eli e Ally? lo vedrete nel prossimo capitolo :)

Sara-

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