capitolo 25

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un mese dopo si era risistemato tutto: io e le mie amiche ci vedevamo più spesso; mia madre e mio padre avevano reso ufficiale il divorzio ma è stato meglio, perchè ora non si gridano più contro e, visto che prima in casa eravamo sempre solo io e mia madre, è come se non fosse successo niente.

oggi è il secondo mesiversario tra me e Scott. ieri notte mi ha chiamata per farmi gli auguri e tra un po' mi viene a prendere per portarmi a cena . sono tutta un fremito nel mio vestitino bianco di pizzo e con i capelli legati in una treccia. non vedo l'ora di vederlo. mi ha detto di aspettarlo a casa perchè mi passerà a prendere con il motorino nuovo di zecca, regalatogli dalla madre.

dovrebbe essere qui per le 20:00. ora sono le 19:55, quindi presto mi ritroverò in sella con un casco in testa, che renderà inutile il tempo sprecato per sistemare i capelli.

sono le 20:10 e Scott ancora non si fa sentire. ho provato a chiamare ma non risponde. magari sta solo facendo un po' di ritardo.

20:20

aspetto pazientemente camminando da una parte all'altra del salotto e si sente solo il rumore delle mie scarpe con un piccolo tacco.

cammino dal divano alle scale e poi dalle scale al divano. poi apro la porta per controllare ma non c'è nessuno, così uso il tempo per adare in camera e spruzzare un altro po' di profumo. ormai questa routine si sta ripetendo da parecchio, ne è la prova la boccetta del profumo quasi vuota e il mio corpo che chiede pietà per quel liquido che vi ho spruzzato.

20:30

vado fuori di testa. ormai il mio cervello ha escogitato un mucchio di film mentali diversi:

magari la madre lo ha tenuto per un po' a casa;

magari doveva mettere benzina al motorino;

magari non trova il secondo casco;

magari mi sta facendo preoccupare apposta e in realtà è dietro l'angolo che sbircia il mio comportamento infantile.

ormai posso scrivere un libro sul perchè del suo ritardo di ben 45 minuti.

provo a richiamarlo.

tuu...tuu...

questi fastidiosi 'tu' mi stanno facendo angosciare.

dopo qualche altro squillo scatta la segreteria.

decido di sedermi sul divano visto che sono quasi due ore che sto in piedi. le mie gambe non sembrano d'accordo però perchè mi rialzo subito dopo. decido di andare a casa sua, magari lo incontro per strada.

esco di casa con la borsetta di cuoio in spalla e chiudo la porta dietro di me. cammino mentre la mia testa si riempe di altri film mentali come 'magari è rimasto chiuso in bagno'.

arrivo a casa sua e dopo un respiro profondo suono al campanello. vengo preceduta dalla madre di Scott che apre la porta e inizia correre per strada in lacrime. subito dopo esce il fratello preoccupato.

"che succede?" chiedo.

lui molto agitato non mi degna di uno sguardo e corre dietro alla madre che grida in preda al panico. anche se non è casa mia, entro per vedere se c'è Scott. le stanze sono tutte vuote quindi non è rimasto chiuso in bagno.

"andiamo in macchina" dice Denny alla madre.

"non posso guidare!" grida lei disperata.

li raggiungo.

"che sta succedendo Violet?" chiedo confusa.

"lui...verso il porto...non..." dice lei mentre piange.

non capisco niente di quello che dice.

il telefono di Violet suona e lei risponde mettendo il vivavoce.

"pr-pronto" dice singhiozzando.

"signora stia calma siamo qui, è vivo ma ha delle gravi ferite. ci raggiunga verso l'ospedale e chiariremo la situazione" dice la voce di un uomo.

ma che diavolo succede?! continuo a non capire.

"ma chi?" chiedo a Denny che finalmente mi degna di uno sguardo e dice con voce sottile e debole "Scott"

"che cosa?" grido in preda al panico.

"che è successo? o mio dio andiamo in ospedale!" incoraggio entrambi. vedo che la madre è così disperata che decido di incamminarmi verso l'ospedale. quando manca poco inizio a correre con le lacrime che scivolano dagli occhi.

arrivo e un'ambulanza trasporta qualcuno dentro. così corro verso i paramedici e chiedo "che succede?"

"un ragazzo ha fatto un incidente in motorino poco fa, lei le è parente?" chiede.

"non lo so come si chiama lui?" chiedo. ha la faccia coperta quindi non ho idea di chi sia.

"si chiama...Scott mi pare. abbiamo visto i documenti" dice. rimango allibita e seguo il lettino con le rotelle fino all'interno. quando entra in una stanza vengo bloccata da un'infermiera.

"signorina, attenda fuori" e dopo di chè mi sbatte la porta in faccia. nel frattempo Violet e Denny arrivano e chiedono di Scott.

ci ritroviamo tutti e tre seduti ad aspettare.

ma perchè proprio a me?!

scusate per l'attesaa!

Sara-

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