Chapter 1: Una giornata come le altre

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La sveglia del mio iPhone suonò insistente alle 6.40 precise. Non avevo la minima voglia di andare a scuola quella mattina.

Il mercoledì era uno dei giorni peggiori. Che strazio.

Mi alzai di malavoglia, cercando di togliermi di dosso Ash. Ovviamente stava ancora dormendo tranquillamente, invadendo spudoratamente anche la mia parte di letto. Era uno dei ragazzi australiani, insieme a Luke, Michael e Calum.

Quando finalmente raggiunsi il mio cellulare sistemato appositamente dall'altra parte della stanza, mi resi conto che la maggior parte dei ragazzi era già in piedi. Una cosa abbastanza insolita dato che non sono esattamente tipi mattinieri.

Scesi la scala che portava in salotto, dove trovai Calum e Michael che, nonostante l'ora, stavano già strimpellando la chitarra sul divano. Adoro gli stupendi capelli multicolor di Michael. Questa settimana tendevano al viola acceso, sopra una base nera. Devo dire che quella tonalità gli donava particolarmente. Mi diedero il buon giorno con un bacio sulla guancia, abbracciandomi affettuosamente, come tutte le mattine.

Dirigendomi verso la cucina il profumo intenso di pancakes mi investì piacevolmente, cosa che mi fece inevitabilmente sorridere. Niall infatti era già ai fornelli intento a preparare la mia colazione preferita. Lo faceva tutti i mercoledì per tirarmi su il morale, sapendo che giornata mi attendeva. Tutte le volte che lo faceva rimanevo spiazzata dalla tenerezza del biondino.

Gli andai subito incontro e gli buttai le braccia al collo per ringraziarlo.

"Questo e altro per voi mylady"

disse con un tono ironico ma solenne, che con il suo accento irlandese suonava estremamente divertente.

Prima che avessi il tempo di prendere posto a tavola mi ritrovai avvolta dal caldo abbraccio di Louis. Aveva già in testa il suo cappellino di lana che faceva risaltare i suoi occhi blu come l'oceano e mi sorrideva con un'espressione dolcissima dipinta sul volto. Ricambiai il sorriso e lo strinsi forte, per poi dirigermi verso la mia sedia. Non feci neanche in tempo a mandare giù il primo boccone di pancake che sentii due braccia familiari avvolgermi da dietro e un "Buongiorno piccola".

Cercando di non strozzarmi con la colazione mi voltai verso Luke che mi depositò un leggero bacio sul collo. Per un attimo mi persi in quegli occhi di un blu incredibilmente acceso, così intensi e profondi. Era decisamente da mozzare il fiato. Quando tornai alla realtà gli feci posto e mi accoccolai sulle sue gambe finendo finalmente i miei adorati pancakes, immancabilmente annegati nello sciroppo d'acero.

Dopo qualche minuto fecero capolino in cucina i ricci castani di Harry e i numerosi tatuaggi di Zayn. A dire il vero i ragazzi erano quasi tutti molto tatuati.

Poco dopo si presentò in cucina anche Liam che a quanto pare non aveva nessuna intenzione di farsi la barba. Harry mi raggiunse quasi correndo e mi prese in braccio ridendo. Quelle due fossette ai lati della bocca erano estremamente adorabili, lo facevano sembrare un gattino estremamente alto. Quando toccai terra di nuovo baciai sulla guancia Liam e Zayn e notai che mancava solo Ash. Così raggiunsi la scala che portava al piano superiore open space e cominciai a gridare

"Ashton Irwin se non ti muovi rimani senza colazione!".

Più o meno cinque secondi più tardi lo vidi sbucare fuori mentre si stropicciava gli occhi con entrambe le mani e brontolava qualcosa di incomprensibile sul fatto di essere pazzi a svegliarsi così presto. I suoi capelli di un biondo ramato erano decisamente spettinati e appariva come una specie di carinissimo leoncino. Mi guardò con aria rassegnata prima di stringermi a sé. Adoravo stare tra le sue braccia, mi sentivo protetta e al sicuro, ed era questo il motivo per cui dormivamo insieme. Si era offerto per primo di dividere il matrimoniale con me e io non avevo avuto nulla in contrario. Dopo essermi vestita e truccata adeguatamente, io, Luke, Mikey e Cal ci facemmo accompagnare a scuola da Liam che quella mattina doveva fermarsi in città. In quel giorno terribile l'unica cosa che mi avrebbe tirato su il morale, oltre ai pancakes di Niall, erano le mie amiche.

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