Chapter 10: Preoccupazioni

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Quel pomeriggio fu abbastanza tranquillo rispetto alla mattinata.

Dopo esserci abbuffati dell'eccellente pranzetto preparato da Chef Niall, decisi di fare un riposino. Non tanto per dormire, più che altro per rilassarmi e allontanare i pensieri che mi assillavano.

Così mi stesi sul mio comodissimo lettino a due piazze.

Non erano passati più di dieci minuti quando vidi sbucare il mio batterista preferito.

"Posso unirmi a te splendore?" Chiese Ash facendo quella sua fottuta faccia da cucciolino.

"Ovviamente" sospirai sorridendo. Subito si stese di fianco a me. Era da un po' che non passavamo del tempo insieme e mi era mancato.

"Senti.. è da quando sono tornato a casa che sei strana.. Cosa c'è che non va?" Domandò premuroso dopo qualche secondo.

Rimasi sorpresa dalla domanda, ma cercai di buttarla sul ridere.

"A dire il vero, non penso di essere io quella strana in questa casa!" ridacchiai, facendogli alzare gli occhi al cielo.

"Oh insomma, sai cosa intendo! Cos'è che ti preoccupa?"

"Ma niente... È solo che..."

"Sai che puoi dirmi tutto, vero?" Mi chiese notando la mia indecisione.

"Mmhmmh..." Annuii.
"È solo che non so, oggi Luke mi è sembrato un po'... diverso ecco"

"Diverso in che senso?"

"È questo il problema, non lo so nemmeno io!... Però... Davvero non importa, sai com'è fatto Luke. È... solo Luke." Abbozzai un sorriso per alleggerire la tensione che si era creata.

"Bene... Ma sai che se ne vuoi parlare io ci sono, ricordatelo" Mi ricordò, dandomi un leggero bacio sulla tempia.

"Lo so. Grazie Ash" mormorai rannicchiandomi vicino a lui, con la testa sul suo petto. In risposta mi circondò dolcemente con le sue braccia muscolose, cominciando a tracciare forme disordinate con i polpastrelli sulla mia schiena.

"Ah Ash..."

"Sì piccola?"

"Ehm, è abbastanza imbarazzante da chiedere..."

"Spara, non ti mangio mica!"

"Dunque.. Allora come posso dirlo..
AvrestiQualcosaInContrarioSeTiChiedessiDiNonFarmiFareQuelloStramaledettissimoObbligoTiPregoTiPregoTiPregoo" Dissi talmente velocemente che poi dovetti fare una pausa per riprendere fiato.

Lui scoppiò a ridere.

Come faceva a ridere in un momento come quello?? Ora ero ancora più imbarazzata, la mia faccia stava andando a fuoco. Avrei potuto cuocerci sopra una bistecca.

"Ora mi spieghi perché stai ridendo."
Sentenziai serissima.

"Scusami" riuscì a dire, senza smettere di ridere come un idiota.

"Eddai smettila!!" Gli urlai offesa dopo avergli tirato un pugno (anche se purtroppo non molto potente) sul petto.

"Okay okay!" Alzò le mani in segno di resa.

"Non c'è bisogno che mi prendi a pugni!"

"Allora?" Domandai spazientita.

"Certo che no!"

"Certo che no... Cosa?!"

"Certo che puoi non farlo" finalmente smise di ridere.

"Se non ti va non vedo perché dovresti. Ovviamente se cambi idea io sono qui, certamente non mi lamenterei eh" mi fece un sorriso con tanto di fossette.

"Scemo" gli tirai un cuscino in faccia ridendo.

"Ma.. grazie. Non credo che sopporterei un'altra situazione del genere in questi giorni. È stata una lunga settimana."

"Un'altra? Perché l'hai fatta a qualcun'altro?? Ora mi ritengo offeso"
Finse di imbronciarsi, sembrava un bimbo alla quale non era stato permesso di mangiare un gelato.

Colta in flagrante.
"Ehm si, cioè no, volevo dire che.. Oh insomma hai vinto"

"Ah braaavaaa" finse di rimproverarmi, anche se intanto se la rideva sotto i baffi.
"Dai sto scherzando, non approfondirò neanche l'argomento ceh, che ragazzo magnanimo che sono".
E si fa i complimenti da solo, anche lui non è molto sano di mente.
"Comunque stai tranquilla, non c'è problema."

"E Ash? Un'altra cosa... Ti dispiacerebbe non dirlo agli altri? Intendo che a te non l'ho fatta... Sai, non mi va che pensino che io sia una vigliacca o cose simili... So che è stupido ma..."

"Innanzi tutto non sei una vigliacca e nessuno potrebbe mai pensarlo, e poi certo, come vuoi. Non preoccuparti" annuì comprensivo.

Tirai un sospiro di sollievo a quelle parole.

"Bene..
Ehm cambiando argomento, che ne dici di guardare un film? Ho decisamente bisogno di rilassarmi"

"Ovvio, cosa vuoi vedere?"

"Non so, decidi tu, basta che non sia uno di quei film splatter dove sbudellano la gente!"

Dopo aver scartato un bel po' di opzioni, decidemmo comunque di guardare un horror... Non era splatter ma è inutile dire che me la stavo davvero facendo sotto.

Era ambientato in un ospedale psichiatrico abbandonato, e i personaggi, ovviamente, ci rimanevano chiusi dentro per sbaglio e non riuscivano più a uscire.

Nei rari momenti in cui non mi coprivo gli occhi con il cuscino di Ash, fissavo il mega schermo del piano di sopra terrorizzata, e anche quando finalmente finì, mi rimase addosso un'angoscia assurda.

In più alla fine, quando presero a scorrere i titoli di coda, mi alzai in fretta per andare in bagno. Non appena uscii da lì e spensi la luce, mi ritrovai davanti quel demente di Irwin che si mise a urlarmi in faccia come uno dei pazzi del film appena visto, facendomi spaventare a tal punto che dovetti sedermi per riprendermi.

Due mezzi infarti in un solo giorno erano decisamente abbastanza per il mio povero cuoricino.

Ovviamente non sto a ripetervi che, sempre dopo essermi ripresa dallo spavento, mi misi a insultare in tutti i modi dall'uomo conosciuti quel maledetto, mentre lui crepava dalle risate nel cercare di fermare i miei schiaffi isterici.

Vivevo con degli idioti.

Ma questi sono dettagli.

Era stata davvero una settimana stressante, non vedevo l'ora che finisse, però nonostante tutto, c'era ancora qualcosa che non quadrava nel comportamento di Luke.

Decisi comunque di non pensarci troppo, dato che non ne stavo risolvendo nulla. Ne avrei parlato con lui alla prima occasione.

Such a Strange, Beautiful Life. Right?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora