Chapter 24: Verità

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Presi un bel respiro, per poi tentare di spiegare.
"Beh, quando mi hai visto mi sei venuto incontro, non capivo cosa ti fosse successo e poi tu... mi hai baciato.
Io ho risposto al bacio, ma poi non eri in te così ti ho allontanato e tu avevi... paura di avermi ferita. Ho cercato di tranquillizzarti dicendoti che era tutto okay e ti ho detto che avevi bevuto troppo, così hai cominciato ad agitarti e delirare cercando di darmi delle spiegazioni... appena sei riuscito a calmarti, Ash ed io ti abbiamo portato qui." cercai di riassumere gli eventi in modo sensato, senza entrare troppo nel particolare.

Harry mi ascoltò in silenzio, prendendo mano a mano coscienza dei fatti, con un'espressione sempre più preoccupata in volto. Era chiaro che si era pentito di avermelo chiesto.

"Haz, perché hai bevuto così tanto?" gli chiesi poi senza troppe cerimonie. Sapevo di essere avventata in un momento così delicato, ma non riuscii a trattenermi.

"Io... avevo paura che ti avesse fatto del male." mormorò ancora scosso, evitando il mio sguardo.
"Ero fuori di me, non potevo sopportare l'idea che qualcuno potesse..." continuò senza completare la frase, cercando di reprimere la rabbia che tentava di impossessarsi nuovamente di lui.

"Hey, è tutto okay, davvero. Non devi preoccuparti di Luke, sai com'è fatto, gli piace scherzare..." cercai di tranquillizzarlo abbozzando un sorriso, sperando che bastasse per risolvere tutto come per magia.
Harry mi guardò finalmente negli occhi, in cerca di una conferma di ciò che stavo dicendo. Il suo sguardo profondo sembrava sofferente, combattuto, non sembrava sapere esattamente di cosa avesse bisogno.

"Haz..." continuai indecisa, per poi sganciare la bomba prima che la mia occasione di chiarire andasse in fumo.
"Perché mi hai baciato in quel modo?" chiesi seria, ricambiando il suo sguardo intenso.

I suoi occhi di spalancarono leggermente e le sue labbra fecero altrettanto, come se si fosse appena reso conto della cosa. Ero sicura che i suoi ricordi fossero annebbiati, ma le sue azioni erano comunque state guidate da qualcosa dentro di lui, non potevano essere state solo frutto dell'alcol come voleva farmi credere Louis.

Cercò di distogliere lo sguardo, ma appoggiando una mano sulla sua guancia lo riportai su di me. Dovevo sapere.

"Ari io non..." mormorò sofferente corrugando la fronte, continuando a far guizzare lo sguardo lontano dal mio.

"Harry" lo supplicai ancora.

Chiuse gli occhi per un momento, come per prepararsi a vuotare il sacco con riluttanza.
Era così indifeso, per la seconda volta nella mia vita potevo scorgere quell'espressione così sofferente e bisognosa sul suo volto.

"Ari io..." si sforzò ancora una volta di rispondere, esitando per cercare le parole, per poi incatenare finalmente il suo sguardo al mio.
"Non riesco a starti lontano" sussurrò con un filo di voce.

Ancora una volta mi mancò il respiro.
Non mi ero resa conto di quanto fossimo vicini, sentii il mio battito accelerare di colpo.
Cosa voleva dire? In che modo si sentiva attratto da me? Perché continuava a tormentarmi con quei suoi occhi verdissimi e quelle labbra color fragola, che sembravano volersi fondere con le mie da un momento all'altro?

Non sapevo cosa dire, non riuscivo a trovare delle parole adatte per rispondere a quella frase. Che poi, come si risponde ad una frase del genere?!
Perché non poteva essere chiaro con me?Tutte quelle domande combattevano nella mia testa in stile mangiamorte durante la battaglia di Hogwarts, offuscando la mia ragione scagliandosi da una parte all'altra della mia mente.
Dovevo pensare, e in fretta, o avrei perso la mia occasione.

"Haz, cosa..." tentai di continuare il mio interrogatorio, che risultava assai difficoltoso di fronte a quell'espressione così sexy, così bisognosa...
Dovevo parlare, o quella volta sarei stata io a fiondarmi su quelle sue labbra dolcissime.
"Perché sei sempre così premuroso con me?" tentai di nuovo di farlo confessare, con la voce sempre meno decisa.

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