Chapter 8: Mia

311 11 0
                                    

Non riuscivo più a pensare, ero come in una sorta di trance dalla quale non ero in grado di uscire.

Le sensazioni che aveva risvegliato in me erano più forti di qualsiasi altra cosa e non potei fare altro che abbandonarmi ad esse.

Il biondo catturò nuovamente le mie labbra, ora con più aggressività, mordendomi il labbro inferiore.

"Ora me la devi fare quella cazzo di sega principessa, o ti scopo direttamente qui su questo divano" ansimò nella mia bocca, con una nota di divertimento nella voce.

Quel bastardo!

Non poteva vincere sempre lui!

Aveva previsto che in quello stato non sarei stata in grado di tirarmi indietro, stronzo.

Oh ma me l'avrebbe pagata, eccome se me l'avrebbe pagata.

"Sei un fottuto bastardo Hemmings" dissi in tutta risposta, con il fiato corto, cercando di riacquistare lucidità.

"Ma come al solito ho vinto" ghignò trionfante, non sforzandosi minimamente di abbandonare quella sua maledetta espressione da pervertito.

Sembrava terribilmente divertito nel vedere l'effetto che mi stava facendo, non smetteva di mordersi il labbro quel cretino.

Appena fui in grado di ragionare, cercai di liberarmi, ma in risposta mi bloccò i polsi con entrambe le mani e si avvicinò di nuovo al mio viso.

"Allora hai deciso?" Sussurrò con voce roca, annebbiata dall'eccitazione. Un brivido mi percorse tutto il corpo e non riuscii a nasconderlo. Lui se ne accorse immediatamente perché tornò a mordicchiarmi il collo. Era esasperante. Con tutta la mia buona volontà non riuscivo a resistergli.
Che nervoso.

Mi lasciai sfuggire un gemito quando cominciò a rimarcare il succhiotto di qualche giorno prima, che stava iniziando a sparire lentamente.
Grazie davvero.

Per questo il suo sguardo si accese, così ricominciò a muovere il bacino, cercando di soddisfare il suo bisogno, il che fece gemere entrambi.

Maledizione.

Forse avrei dovuto fare qualcosa, perché pensai che non sarebbe resistito a lungo. E poi rischiavo di giocarmi la verginità se avessimo continuato così, e per ora avevo intenzione di tenermela, povera piccola.

Come se non bastasse cominciavo a sentirmi in colpa, perché dopotutto a Harry l'avevo fatta quella maledetta sega. In un certo senso sarei stata ingiusta nei confronti di Luke, dato che l'obbligo me l'aveva dato proprio lui.

Ma guardate come mi ero ridotta. Stavo sottostando al volere di un tizio arrapato che, come se non bastasse, era pure il mio migliore amico. Un'idiota fatta e finita. In che situazione mi ero cacciata..

Ero seccata dal suo comportamento meschino ma proprio non riuscivo ad essere effettivamente arrabbiata con lui. Era abbastanza frustrante.

E poi era riuscito nel suo intento. Avrei potuto lasciarmi fare qualsiasi cosa in quel momento perché, dovevo ammetterlo, ci sapeva davvero fare.

A quel punto non avevo molta scelta, così feci quello che mi sembrava più giusto e decisi di prendere in pugno la situazione, letteralmente. Via il dente via il dolore.

"L-luke" richiamai la sua attenzione, cercando di regolarizzare il respiro.
Non ottenni buoni risultati perché sembrò non sentirmi.

"Idiota siediti così la smetti di cercare di scoparmi" mormorai soffocando una risata.

Lui mi guardò quasi sofferente, prima di obbedirmi senza replicare.

Quando si mise seduto, notai che il rigonfiamento nei suoi pantaloni era decisamente prominente. Cominciavo a capire la sua urgenza. Ero nella merda.

Mi misi a cavalcioni su di lui, cominciando a lasciare leggeri baci sulla sua pelle, partendo dalla base del collo e scendendo fino alla profonda scollatura della maglia sul suo petto.

L'istinto prese ancora una volta il sopravvento e senza rendermene conto avevo cominciato ad andargli incontro con il bacino, facendolo mugolare di piacere. La stavo tirando un po' per le lunghe, ma era una punizione più che dovuta per il suo comportamento scorretto.

"T-ti prego, f-fallo" ansimò dopo qualche secondo, così decisi che poteva bastare. Mi aveva supplicato quindi mi ritenevo abbastanza contenta. Non era perdonato comunque, intendiamoci.

Gli slacciai velocemente quei jeans illegalmente stretti e glieli sfilai parzialmente, insieme ai boxer.

Presi un respiro profondo e iniziai a percorrere con la mano tutta la sua lunghezza, continuando a mordicchiargli il collo.

Non appena inarcò la schiena chiedendo di più, lo accontentai aumentando la velocità.

In risposta, buttò la testa all'indietro, in preda al piacere, sempre più vicino al limite.

Non ci mise molto a raggiungerlo, poiché i fatti precedenti avevano decisamente contribuito molto.
Meglio, rapido e indolore.

Così, poco dopo, venne nella mia mano chiusa a pugno, dopo aver gridato il mio nome in un ringhio roco.

Annaspando in cerca d'aria, cercò di riaprire gli occhi, incontrando il mio sguardo compiaciuto. Ero incapace di trattenermi dal sorridere, di fronte a una scena del genere. Che ragionamenti perversi, voi direte.

Mi veniva persino da ridere, ripensando a ciò che era appena successo, non chiedetemi il perché.

Mi alzai dal divano e feci per dirigermi verso il bagno per lavarmi le mani. Notando che Luke non smetteva di fissarmi, con quel sorriso ebete e appagato in volto, non potei fare a meno che ridacchiare un "Rivestiti cretino!", lanciandogli un cuscino in piena faccia, che non tentò neanche di schivare. Si limitò a ridere, soprattutto perché, alla fine, aveva ottenuto quello che voleva. Che idiota.

Come faceva a vincere sempre lui?! Non era giusto.

Quando tornai dal bagno, lo trovai nella stessa posizione, ma rivestito e con gli occhi chiusi.

Mi sedetti accanto a lui, e subito si accorse della mia presenza.

Mi tirò a sedere sulle sue gambe, cingendomi la vita con le braccia.

"Mi spieghi che ti è preso?" Gli chiesi, sinceramente curiosa. Quel bacio mi aveva davvero sorpreso, all'inizio sembrava che ci fosse qualcosa di più del semplice gioco, continuavo a non capire cosa.

"In che senso?"

Mi prende in giro?

"Intendo, perché mi hai baciato in quel modo?"

Mi strinse maggiormente a sé, facendomi appoggiare la testa nell'incavo del suo collo.

"Semplice. Perché sei mia" rispose tranquillo.

Avrei giurato che stesse sorridendo, ma da quella posizione non riuscivo a vederlo in faccia.

"Okay" sospirai, chiudendo gli occhi e abbandonandomi sul suo petto.

Io quel ragazzo proprio non lo capivo.

Such a Strange, Beautiful Life. Right?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora