Chapter 28: Normalità

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"Grazie" accettai la spremuta prendendo il mio bicchiere dal tavolino, scuotendo la testa divertita.
"Penso che dovremmo andare di là con gli altri, almeno per respirare un po' di normalità" dissi poi con riluttanza. Ormai eravamo stati interrotti, tanto valeva tastare il terreno all'interno del loft, per cercare di tornare alla normalità il prima possibile.

"Se proprio insisti" rise il riccio malizioso, cercando di dissuadermi.

"Dobbiamo Haz. O vuoi vivere in terrazza per il resto dei tuoi giorni?" ridacchiai a mia volta ironica.

"Beh, se rimani qui con me potrei anche farci un pensierino..." continuò avvicinandosi a me sogghignando.

"Mi dispiace, ma non voglio un riccio barbone ibernato in stile Jack Dawson perché ti ho lasciato dormire fuori, preferisco la versione profumata appena uscita dalla doccia" gli risposi contrariata.

"Oh, allora ammetti che volevi unirti a me stamattina" mormorò con voce sensuale, sollevandomi il mento affinché lo guardassi, sfiorandomi il labbro inferiore con il pollice mentre mordeva leggermente il suo.

"C-ci daranno per dispersi, raggiungiamo gli altri" balbettai sfuggendo all'imminente proseguimento di ciò che stavamo facendo pochi minuti prima, dirigendomi velocemente verso l'interno del loft, mentre tentavo di reprimere il mio istinto di dargli corda.
"Andiamo!" gli feci cenno dal corridoio, dato che era rimasto fermo dov'era, scuotendo la testa diverto.
Finalmente mi seguì, passandosi una mano nei capelli per cercare di "sistemarli".
"E ti prego, promettimi che sarai gentile" lo supplicai sottovoce.

"Mi chiamavano Mr Gentilezza" sghignazzò Harry alzando gli occhi al cielo.

"Piantala Styles" gli tirai un pugnetto sul braccio rimproverandolo, prima di sbucare di nuovo in salotto.

Con mia sorpresa, trovammo solo i quattro australiani seduti sul divano, mentre un Louis piuttosto assonnato faceva capolino dalla cucina.

"Hey ragazzi! Avete appianato le divergenze?" scherzò il tappetto mimando delle virgolette con le dita sulle ultime tre parole, facendoci nuovamente l'occhiolino.

"Boo, taci" lo fermò Harry, prima che potesse dar vita all'ennesima situazione imbarazzante, lasciandolo senza possibilità di replica.

"E gli altri?" chiesi curiosa a Louis, dato che non li vedevo in giro.

"Di sopra, vado a raggiungerli" mi sorrise lui, dirigendosi poi verso le scale.

I ragazzi salutarono dal divano facendo un cenno con la testa, felici di rivederci sorridenti.
Tutti tranne Luke ovviamente, che più che un sorriso fece una smorfia strafottente.

"Mi raccomando, civile" bisbigliai al riccio prima di spingerlo in avanti non troppo delicatamente.

"Beh ecco... mi dispiace per il pugno Luke" fece Harry sforzandosi di mettere da parte l'astio nei suoi confronti.

"Non è grave, non ci pensare" sospirò il biondo abbozzando un sorriso di circostanza.

"E..." lo esortai io affinché continuasse.

"E sono uno stato uno stronzo, me lo sono meritato" aggiunse Luke non troppo convinto, dandomi il contentino.

"Thank you" mimai con la bocca sorridendogli minacciosa.

"Acqua passata" fece Harry infilando le mani in tasca, alzando le spalle.

"Beeene, ora che abbiamo fatto pace come si deve e siamo tutti amici, che ne dite di guardare un bel film?" proposi cercando di sdrammatizzare e superare quella situazione invivibile.

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