Chapter 27: Strawberries

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[Si consiglia di ascoltare la canzone
"Watermelon Sugar" per apprezzare
maggiormente la narrazione]

Cercai di rimanere positiva, evitando di rimuginare ulteriormente su quella conversazione. Andava bene così, ci eravamo confrontati come volevo, e sarebbe filato tutto per il meglio.

Non appena misi piede fuori dalla cucina, i ragazzi seduti sul divano scattarono sul posto, cercando subito dopo di sembrare disinvolti. Probabilmente avevano cercato di capire cosa ci stessimo dicendo nella stanza accanto, sbirciando dalle porte a vetri senza farsi notare, ma decisi di non darci peso.
Dopotutto avrei fatto la stessa cosa se fossi stata in loro.

"Tutto a posto, siamo in tregua" comunicai cantilenante per rassicurarli, stupendoli del fatto che mi fossi accorta della situazione, cogliendoli in flagrante.

"Meno male, cominciavo a preoccuparmi!" commentò Cal ridendo imbarazzato, cercando di sciogliere la tensione palpabile che si era creata in salotto. Michael nel frattempo si era unito a loro, sorridendomi dal divano con aria complice e soddisfatta.

"Dai, tornate dal vostro amico" risi andando ad abbracciarli stritolandoli affettuosamente, per poi ragionare sul da farsi mentre si allontanavano per raggiungere Luke nella stanza accanto.
Avrei dovuto andare a parlare con Harry? Ero abbastanza esausta mentalmente, ma era il minimo che potessi fare. Dopotutto ero io il motivo della lite, e doveva essere piuttosto provato da quel suo gesto avventato. Prendere a pugni le persone non era esattamente una cosa da Harry.

Prendendo un bel respiro, mi diressi verso la terrazza, dove ero certa di trovarlo con Louis. Fortunatamente a metà strada incrociai Ash, che sembrò piovere dal cielo nel momento perfetto, per la seconda volta in meno di dodici ore. Avevo bisogno di incoraggiamento, o anche semplicemente di un abbraccio.

"Aaasshh" esclamai a mo' di bimba capricciosa correndogli incontro in corridoio.
"Ti prego abbracciami" aggiunsi sospirando in cerca di conforto. Cercavo di prenderla sul ridere per non deprimermi.

"Ma certo che ti abbraccio piccola peste, non hai bisogno di chiedere!" rise il batterista stringendomi affettuosamente con quelle sue braccia scolpite.
"Allora? Ci hai parlato?" chiese dolcemente senza sciogliere l'abbraccio.

"Con lo spilungone malefico? Sì, ci ho parlato." asserii imbronciata.

"E?" rise Ash divertito dal mio comportamento.

"E abbiamo una tregua. L'ho mezzo perdonato, ma lo odio lo stesso." continuai con quel tono infantile.

"Beh, è già qualcosa no?" rise nuovamente accarezzandomi la testa.

"Sì ma no. Ma sto cercando di prenderla con filosofia. Tanto mi ha già fatto uscire di testa" brontolai rassegnata.

"Dai, sii positiva. Ti sei fatta valere, e questo è quello che conta. A proposito, ho parlato anche con Harry dopo aver fatto una bella strigliata a Luke. Sto proprio invecchiando, da quando mi tocca fare la mammina del gruppo? In ogni caso, era ancora piuttosto nervoso. Non avrebbe voluto arrivare a tanto, ma quando Luke ci si mette, beh, se l'è proprio cercata.
Penso che dovresti andare a parlargli, magari si calma un po'." mi consigliò poi preoccupato.

"Lo penso anche io Ash. Dopotutto l'ha fatto solo per proteggere me, glielo devo." sospirai amareggiata.
"Grazie mate, love ya" gli sorrisi poi, stringendolo nuovamente.

Such a Strange, Beautiful Life. Right?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora