Capitolo 17

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Vorrei dedicare questo capitolo alla persona che non smette mai di credere in me...alla mia fan numero uno alby1189  
Grazie di essere quella che sei 😘

~~~••• TUTTO VA...COME DEVE ANDARE...O PER LO           MENO COSÌ DICONO!!!•••~~~

AARON's pov

Sorrido mentre la osservo sculettare in direzione del bar. Prendo l'ascensore e attendo l'arrivo di mio fratello. Apro una birra e mi sistemo sul divano...sono agitato, nervoso...non ho dimenticato quello che mi ha fatto. Qualche minuto dopo sento bussare alla mia porta. <<Justin>> <<ehi...posso?>> mi sposto su un lato per farlo accomodare, lui entra e si siede sul divano. Chiudo la porta e mi metto su una poltrona difronte a lui. <<Bella stanza>> finisco la mia birra ignorando la sua affermazione <<non mi offri niente da bere?>> <<ho fretta. Come ti ho già detto, stavo uscendo>> <<pessimo padrone di casa!>> cerca di sdrammatizzare <<oh ma questa non è casa mia. La mia casa è saltata in aria insieme a tutto ciò che possiedo ricordi?>> <<Aaron io...>> <<tu. Già certo, tu sei stato favoloso. Grazie a te ora non ho più niente>> <<papà cambierà idea e sto facendo il possibile per farti risarcire dall'assicurazione  ma tu stai combinando un casino>> mi accendo una sigaretta e accavallo le gambe sul tavolino che ci divide <<che cazzo avrei fatto? Sentiamo...>> lo invito a proseguire <<sei andato a prelevare 50.000 dollari cazzo. Chi credi che abbia informato il direttore non appena hai lasciato la banca?>> <<quel pezzo di merda...>> <<papà ha detto che se non restituisci tutto entro stasera, ne denuncerà il furto e sai meglio di me che sono banconote segnate...>>

Digrigno i denti...poi mi sollevo di scatto, afferro la valigetta e gliela lancio praticamente addosso <<sono tutti?>> ha pure il coraggio di chiedermelo <<si>> <<oh e un'altra cosa>> <<mi stai facendo perdere troppo tempo>> <<credo tu ne abbia tanto di tempo. Il Lecit ha chiuso ufficialmente i battenti quindi, qualunque cosa stessi pensando di fare mi dispiace m...>> lo interrompo bruscamente fiondandomi  su di lui <<che cazzo stai dicendo?>> gli stringo il collo... ormai vedo nero...<<Aaron...a...a...>> noto il colorito violaceo che ha assunto e tolgo le mani da lì come se mi fossi appena scottato <<scusa...n...non volevo>> tossisce rumorosamente e mi fulmina con lo sguardo <<ok, ma vedi di darti una calmata.>> faccio segno di si con la testa <<hai bisogno di soldi? Io voglio aiutarti ma tu devi collaborare...fidati di me, torna a casa e insieme vedremo di sistemare tutto>> mi passo le mani tra i capelli nervosamente, sta andando tutto a puttane <<e va bene. Ho la stanza pagata fino a domenica e non ho intenzione di lasciarla prima>> <<e sia. Ma vedi di rispettare gli accordi e Aaron...>> si solleva sistemandosi il colletto della camicia <<non fare cazzate>> <<no>> lo accompagno alla porta e, una volta solo mi affretto a comporre il numero di Josh <<amico! cazzo finalmente!>> <<dove sei?>> <<a casa mia...il Lecit è...>> <<andato...si, ho saputo>>

<<e adesso?>> il respiro accelera, le mani formicolano... <<onestamente amico...non lo so! Ho bisogno di ammortizzare il tutto, ci sentiamo domani>> <<va bene Aaron a domani>> chiudo la chiamata e questa volta la rabbia ha la meglio, lancio il telefono contro il muro facendolo ovviamente spaccare in svariati pezzi. Apro la porta della mia camera facendola sbattere in malo modo contro il muro, apro un cassetto e recupero una bustina bianca...stasera ne ho veramente bisogno. Preparo 4 strisce perfettamente allineate sul tavolino da caffè del soggiorno. Arrotolo una banconota da 100 e le faccio fuori in pochi secondi...resto a fissare quella banconota che tengo tra l'indice e il medio...sorrido al pensiero che ormai, di queste me ne siano rimaste davvero poche.

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