Capitolo 36

5K 209 22
                                    

~~~•••Fantasie...fantasie che volano libere•••~~~ -V.R.-

AUDREY's pov

Esco dalla doccia infilando al volo un telo grigio e passo una mano sullo specchio appannato. Resto per un po' a fissare l'immagine sfocata e mi sembra di vedere una Audrey diversa. Una Audrey più leggera, più felice...mi domando come sia possibile quando un fischiettio fastidioso attira la mia attenzione. Il cafone è tornato. Cazzo! Non ho chiuso la porta a chiave. Corro ignorando il fatto di essere ancora bagnata e...naturalmente, scivolo atterrando sul sedere con la delicatezza di un tricheco cieco. <<Marybeth? Sei ancora viva?>> mi sollevo lentamente tentando di non fare il bis e massaggio la parte lesa. Accidenti che dolore. <<sto per entrare>> <<nooo. Va tutto b...bene>> <<sicura? Ho sentito un rumore assordante!>> <<mi è caduto il...la...ehm>> <<ok non mi importa. Chiamare il 911 sarebbe stata una seccatura ma dato che stai bene, seccatura evitata!>> ma fa sul serio? Insomma quanto può essere insensibile una persona?

<<rilassati, non vorrei mai arrecarti fastidio>> <<e vorresti bene! Allora, a proposito di fastidi, quando liberi il bagno?>> digrigno i denti e inizio a contare mentalmente per non mandarlo a fanculo seduta stante <<ho quasi fatto>> <<quasi è un tempo indeterminato>> raggiungo la porta, chiudo con doppia mandata e accendo il phon, decisamente non ho voglia di ascoltare altre cazzate.

Finisco di asciugare i capelli e  inizio a vestirmi, accidenti ho un dolore al sedere assurdo. Riordino il caos che puntualmente creo quando mi chiudo in bagno e decido, con molta calma, di uscire per lasciare libero accesso al mio sgradito ospite! <<Finalmente>> senza darmi il tempo di realizzare mi sorpassa dandomi una leggera spallata, cafone arrogante. <<Ma prego>> si Immobilizza sorridendo in modo malizioso <<che faccio, la lascio aperta la porta?>> ancora con questa storia. <<Fa un po' come ti pare, tanto sto uscendo.>> <<come scusa? E io che dovrei fare qui da solo?>> faccio spallucce voltandomi per raggiungere borsa e giacca di pelle. <<Ragazzina non ignorarmi>> sento la sua voce alle mie spalle terribilmente vicina...troppo vicina...mi volto con uno scatto incrociando i suoi incredibili pettorali scolpiti...si, è decisamente alto ed io un tantino bassa! <<Ehm io...>> indietreggio quanto basta <<non ti sto ignorando>> <<ah no?>> <<no>> in un nano secondo diminuisce con un solo passo la misera distanza che ci separa, oh D...Dio...ottimo, se inizio a balbettare anche mentalmente, andiamo davvero bene...opto per un atteggiamento indifferente per quanto mi riesca...<<fare spallucce dandomi la visuale del tuo bel culetto...>> sussurra giocando con una ciocca dei miei capelli <<come lo chiami tu?>> il cuore inizia a battermi all'impazzata, se non muoio adesso di infarto è chiaro che ne possiedo uno bello tosto...una nuova sensazione parte dal basso ventre quando, avvicina quelle labbra perfettamente disegnate al mio collo e inizio a sentire il suo respiro caldo...il suo profumo buono...non ha ancora fatto la doccia eppure il suo odore è delizioso...Audrey riprenditi, cosa sei un cane?!?

Indietreggio nuovamente liberandomi dalle sue grinfie e l'aria torna respirabile. Salva, per ora. Lo stronzo mi osserva compiaciuto...che legga nel pensiero??? <<Ho delle cose da fare ma tornerò presto>> detto ciò prendo la borsa e infilo la giacca...<<mhm>> mi avvio alla porta, la sollevo e un urlo strozzato abbandona la mia bocca. L'uomo in giacca e cravatta sobbalza spaventato almeno quanto me. Ti prego, ti prego, fa che non sia un ufficiale giudiziario o roba del genere...Aaron si precipita al mio fianco percependo il mio disagio <<salve>> l'uomo dai capelli grigi rinsavisce dallo stato di trans schiarendosi la voce <<buongiorno, cerco la signorina Austin>> merda lo sapevo <<son...>> <<perché?>> Aaron mi zittisce costringendomi con un gesto protettivo a mettermi dietro di lui <<sono qui per mostrarle una cosa. Mi manda sua madre,l'avvocato Emily Apper>> fiuuu vedi Audrey, a pensare subito male a volte si sbaglia!

Sei tu...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora