Capitolo 56

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~~~••• Il miracolo non è essere giunto al traguardo, ma aver avuto il coraggio di partire•••~~~ J.O.

AUDREY's pov

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AUDREY's pov


<<Sei sicura che non vuoi che venga? con te?>> mi ripete per la trentesima volta il mio amico G, osservo il gate dell'aeroporto e gli sorrido facendo si con la testa <<sicura ma devi fare comunque una cosa per me>> <<tutto quello che vuoi gattina>> estraggo dal mio zaino una busta gialla porgendogliela <<ho messo via un pò di contanti...so che non sono del tutto miei ma non so come si metteranno le cose allora ho pensato che...>> <<non mi devi troppe spiegazioni. Dimmi solo cosa vuoi che faccia con questi>> dice afferrando la gonfia mazzetta <<beh ecco, non lo so di preciso ma per ora custodiscila. Sono circa 200.000 dollari>> <<ah però!!>> ride <<sei l'unico di cui mi possa fidare>> <<lo so bambina, tranquilla>> ci abbracciamo a lungo prima di salutarci definitivamente. Mi appresto a mettermi in fila per lasciare Gray ancora una volta, stranamente più impaurita della prima volta... <<Prima classe eh?>> una voce familiare mi fa voltare sorridendo << bisogna viaggiare con stile no?>> <<esatto!>> annuisce sventolandomi sotto il naso  il suo biglietto <<che posto hai?>> leggo solo ora per verificare, non mi importa molto, un posto vale l'altro <<3b>> <<Oh 2b>> siamo vicini sorride e ne sono entusiasta devo ammetterlo. Immaginavo sarebbe partito anche lui per la grande mela ma con più calma rispetto a me. Poco male, una faccia amica fa sempre comodo...faccia amica?? credo che se lo dicessi a lui passerebbe ore a prendermi in giro per questo appellativo.

Una volta trovati i posti ci accomodiamo nelle poltrone giganti prima di spegnere il cellulare invio un messaggio a Greg e uno a Brittany per informarli che va tutto bene e sto per partire. Noto che anche Aaron sta scrivendo a qualcuno...chissà chi è...<<bene, si torna alla civiltà>> mi volto per guardarlo negli occhi <<prego??>> <<dai, sappiamo entrambi che il maine per quanto carino sia, non è paragonabile alla big city!>>  << credo dipenda dai punti di vista, dalle abitudini...insomma io preferisco la mia Gray a New York>> <<ma ti prego, quanto sei stata a NY una settimana? Non puoi dire di conoscerla se non ci passi almeno 10 anni>> <<esagerato!>> <<sarà ma credimi, nessun posto nel mondo reggerebbe il paragone...>> <<va bene come vuoi tu>> <<non si tratta di volere, si tratta di dati di fatto!>> sollevo le mani in segno di resa, sarebbe comunque una battaglia persa. Qualche minuto dopo l'aereo decolla e in poco tempo una stana stanchezza, più mentale che fisica, prende il sopravvento facendomi crollare in un sonno profondo.

<<Ehi, MaryBeth?? svegliaaatiii>> qualcuno mi sussurra all'orecchio...questa voce ovattata mi è ormai familiare <<mmmhhh>> <<woh, aspetta prendi questa prima di aprire bocca>> mi infila una mentina tra le labbra socchiuse che quasi mi va di traverso <<idiota!>> << ah pure? Lo faccio per te e per il resto dei passeggeri. Non sono uno che giudica ma tesoro mio con l'alito che ti ritrovi potrebbero perfino accusarti di attentato batteriologico!>> mastico arrabbiata fissandolo malissimo ma non potendo fare a meno di sorridere, lo sai si che ti ha elegantemente insultata??? Al diavolo vocina sta zitta...almeno l'ha fatto scherzandoci su...l'ho pensato sul serio?? << Siamo quasi arrivati, evviva!>> faccio il segno di vittoria con le dita sistemandomi sul sedile <<allora posso parlare?>> annusa l'aria e annuisce <<adesso si!>> <<c'è qualcuno che ti aspetta all'aeroporto?>> <<si tu sai come andare...dove devi andare?>> annuisco << Brittany mi ha mandato un'auto almeno così mi ha detto>> <<buon per te>> asserisce diventando improvvisamente serio, chi lo capisce è davvero bravo. Quando siamo  in procinto di atterrare il silenzio tra noi regna sovrano. Lo osservo alzarsi e mettersi in fila per raggiungere l'uscita e lo seguo poco dopo. Una volta recuperati i bagagli ormai l'ho perso di vista ma quando mi volto una bionda attira la mia attenzione, la fisso per qualche secondo e la metto a fuoco...è quella tipa che era con lui quella sera che preferirei eliminare dalla mia memoria...abbasso lo sguardo quando noto che si sta avvicinando a me...oh Dio no...no...no...mi supera sculettando sul suo tacco 12 e ne ho la conferma, è lei. La vedo avvicinarsi ad Aaron magicamente riapparso alle mie spalle. Lo abbraccia, lui le strizza il sedere e...la bacia...si baciano...e non sulle guance...sulla bocca e...con la lingua. Ok, non è sicuramente il mio fidanzato  però fa male lo stesso assistere a una scena del genere. Mi volto di scatto e inizio a camminare verso la porta vetro allungando man mano il passo. Fanculo buffone, ho altro a cui pensare...tipo quale tra queste macchine sarà la mia? Un uomo con una divisa e un cappello mi si avvicina <<la signorina Apper?>> <<in realtà Austin ma suppongo  sia qui per me.>> <<accidenti si, mi perdoni. Ho confuso i cognomi>> sorrido rassicurandolo. Entriamo nell'auto nera e partiamo mi affaccio dal finestrino giusto in tempo per vedere lo stronzo salire in una decapottabile rossa in compagnia di quella sgualdrina. Ottimo tempismo, quando gli passiamo davanti riesco perfino ad incrociare i suoi occhi...è dannatamente bello, mi attira a se come una calamita e invece di voltarmi dall'altra parte rimango immobile a perdermi nelle due pozze  blu fino a quando mi è possibile. Lo detesto e lo desidero allo stesso tempo...<<Basta cazzo>> ops <<mi scusi ha detto qualcosa?>> mi chiede il povero autista guardandomi attraverso lo specchietto retrovisore <<no no, non a lei!>> recupero il cellulare e lo accendo per scrivere a Greg che sono arrivata sana( più o meno) e salva.

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