6 ~ Papà? ~

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Nina

" padre" dico allibita, non lo vedo da prima del mio diciottesimo compleanno, mai avrei pensato di rivederlo... Tanto meno su una strada di periferia in cerca di un escort.
" Nina sei tu?" chiede allibito e allo stesso tempo a disagio
" cercati un'altra escort" dico andando vicino alla mia amica e a fumare una sigaretta in attesa di un'altro cliente. Ma lui non si arrende, scende dall'auto e mi si avvicina e mi prende per il braccio e mi trascina verso una panchina scura e di legno sporco
" non toccarmi!!!" gli urlo attirando l'attenzione dei passanti
" come ti sei ridotta a fare la troia? Avevi tutto ciò che potevi immaginare. Soldi, una casa, amici e io e tua madre. Non siamo abbastanza per te?"
" tu vieni a giudicarmi? Ma sei serio o ti sei fuso il cervello? Non è con le cose materiali che avreste comprato il mio affetto. Io ho sempre cercato di essere alla vostra altezza, sempre. Mi sono sempre sentita fuori posto come se non fossi vostra figlia, se non appartenessi a questo mondo. Voi avete solo pensato a voi stessi e alle vostre stupide carriere"
" sono fandonie! Ti amiamo tanto io e tua madre"
" sentiamo... Quale è la prima recita che ho fatto? Quando ho cambiato colore di capelli la prima volta e che colore?"
" tesoro sono domande a cui non so rispondere... Cioè non mi pare il momento"
" la risposta è che non lo sai. Ma non preoccuparti io non voglio avere niente a che fare con il vostro mondo. Amo la mia vita attuale. Sto bene così"
" sei un aristocratica per l'amore del cielo! Non una lurida escort"
" tu non comandi più sulla mia vita. Ora vedi di sparire da qui prima che qualcuno veda il grande José Martinez a puttane! Non vorrai che la stampa cambi opionione no?" giro I tacchi e torno alla mia postazione, lui non molla il colpo e torna ancora accanto a me, sto per mandarlo a diavolo quando inizia a colpirmi con schiaffi e pugni, sento il labbro che sanguina, per fortuna Eléna una mia amica interviene e gli scagnozzi di Antonio che stanno in pattuglia lo prendono e lo portano via.
Io vengo accompagnata in ospedale per le medicazioni, per fortuna con qualche punto me la cavo solo che Antonio è su tutte le furie, la sua merce è stata rovinata e non lo può accettare, quando ha capito che era mio padre gli ho chiesto di risparmiarlo per questa volta.
" bambina come stai?" mi chiede Antonio mentre mi accompagna al bordello per prendere delle cose per andare a casa a riposare
" sto bene Antonio. Tranquillo"
" mi spiace che tu abbia sofferto. Non si toccano le mie puttane"
" un trucco e vedrai che torno come nuova..." mi fa segno di avvicinarmi e sedersi su di lui, so cosa vuole e lo lascio fare, così mi cala la zip dell'abito e sposta il mio slip di pizzo blu per poi entrare dentro di me violentemente facendomi gridare, Antonio è sempre stato così passionale, non ha mai voluto andare a letto con le sue escort ma lui è sempre stato affascinato da me e dal mio essere giovanissima.
Quando raggiunge il piacere mi fa spostare e riversa il suo piacere per terra, mi da una pacca sul culo e poco dopo eccomi di nuovo a casa nel mio letto a prendere sonno, un sonno interrotto dagli incubi che ho vissuto fin da bambina all'adolescenza

Diversi anni prima

Sono sul tappeto della mia cameretta con le bambole e la loro casetta di legno, sento che la mia porta viene aperta ed entra mia madre con uno sguardo pieno di odio e diprezzo
" mamma giochiamo" le porgo una bambola e lei richiude la porta sbattendola e la sento dire
" delusione più grande"

" papà voglio andare dalla mia amica a dormire"
" non se ne parla Nina"
" sai solo dirmi di no. Hai rotto le palle" a grandi falcate arriva vicino a me e le mie spalle sbattono alla credenza della cucina, vedo la cattiveria nei suoi occhi, la sua bocca a un centimetro dal mio viso che mi urla parole che non fanno altro che ferirmi e poi la sua mano colpisce il mio viso violentemente lasciando una mano rossa sul mio zigomo bianco latte.
Se ne va e sbatte la porta d'ingresso, io sento le gambe cedere e finisco col sedere sul pavimento e calde lacrime rigano il mio volto, dico sempre che era arrabbiato e che la colpa è solo mia ma sto solo mentendo a me stessa

Non riesco a dormire così decido di andare sulla veranda e fissare il cielo mente sorseggio un bicchiere di Gin e la mia mano compone un solo numero
"pronto?Nina? "
" Blake..."
" hai una voce? Tutto bene?"
" si... Non so perché ti ho chiamato. Magari ti ho svegliato"
" no... Sono ad un raduno di moto. Non mi disturbi"
" mi manchi Blake"
" sei ubriaca? Stai male?"
" no..." facendomi spaccare un singhiozzo forte e dal profondo
" stai piangendo... Dammi qualche momento e sono da te piccola" prima che possa dire qualcosa ha riattaccato, sto fuori al freddo e poco dopo la porta si apre ed ecco il mio eroe, tiene due birre tra le mani e mi abbraccia fortissimo, ancora prima che io possa parlare.
Mi lascio andare ad un pianto di frustrazione, la luce fioca del salotto mi illumina il viso e la sua mano si posa sulla guancia dolorante per lo schiaffo, mi tiro indietro e appena vede il rossore non fa domande ma mi posa un bacio e mi tiene tra le braccia fino a farmi addormentare.

Blake

Appena lho vista con il trucco colato, non ho resistito e lho presa tra le braccia forte come se non volessi lasciarla andare, piano piano la faccio sedere sul divano e la faccio sdraiare sulle gambe e le faccio delle carezze fino a che la sento addormentarsi.
Mi alzo delicatamente per non svegliarla ma la sua mano mi tiene a se, non vuole che la lascio andare così mi avvicino al suo viso e le poso un bacio sulla fronte, adoro baciarla e lei non si tira indietro
" resta ti prego...."
" okay" così mi rimetto vicino a lei e la tengo stretta e appena sento il suo cuore di nuovo battere sereno e il suo respiro farsi regolare mi addormento con lei tra le braccia.

Buon pomeriggio a tutti ❤️
Vi voglio bene 💙
Sunshi 💕

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