27 ~ incidente ~

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Nina

Mi risveglio in un letto con delle lenzuola verdi e bianche, sento del bruciore al braccio sinistro e noto una farfallina collegata ad una flebo. I ricordi dell'incidente tornano vivi nella mia mente, la paura e le lacrime, il dolore che hanno inflitto all'unico ragazzo che amo più di me stessa.
Premo il pulsante rosso e poco dopo un infermiera entra con un sorriso e un carrello con vari strumenti.
Mi prova la febbre e la pressione, mi controlla i tagli sul viso e con le mani tasta il mio addome per sapere se ho dolore dove ero stata operata dopo quella notte nel vicolo.
" per fortuna stai bene cara. Eravamo in pensiero per te, sei stata incosciente per cinque giorni. Hai dolore da qualche parte?"
" no no... Vorrei solo un bicchiere d'acqua se fosse possibile"
"chiamami Grace" prende tutto e si allontana verso la porta ma devo sapere del mio ragazzo
" e il mio ragazzo?" vedo che si rabbia e subito temo che non ci sia più, inizio a singhiozzare e a mancarmi il respiro così mi viene data la mascherina dell'ossigeno e con calma regolarizzo
" il tuo ragazzo è in coma. Non possiamo risvegliarlo perché sarebbe troppo pericoloso"
" posso vederlo?" annuisce e mi porge una vestaglia blu notte, mi sistemo e siedo su una sedia a rotelle, arriviamo lungo il corridoio nel reparto di terapia intensiva davanti ad una porta verde menta, appena la apro lo vedo sul letto inerme con tutto il costato fasciato e la gamba ingessata, la faccia nemmeno la vedo per via di tutti i tubi che ha. Mi faccio portare vicino al letto e gli prendo la mano tra le mie e piango per non so quanto tempo, sento Grace farmi delle carezze sulla schiena e poi allontanarsi e lasciarmi sola con lui. L'unico rumore che sento è quello delle macchine che lo aiutano a respirare.
" Blake amore. Perché non ti svegli? Io ho bisogno di te, abbiamo tutti bisogno di te. È solo colpa mia se sei in questo stato, non avrei mai dovuto innamorarmi di te. Avrei dovuto fare qualcosa per impedire che accaddesse. E invece sei qui a lottare tra la vita e la morte. Ma devi svegliarti. Lottare. Per noi due "
" signorina la polizia vuole vederla. L'aspetta nell'atrio " mi alzo e poso un bacio veloce a Blake e vado a deporre contro quei due grandi stronzi.
Vengo scortata in questa stanza e trovo dei poliziotti e un uomo con dei folti baffi e capisco che è l'ispettore
" lei è Nina giusto? "
" esattamente "
" lei lavorava per Antonio Bonatti?"
" si esatto"
" il signor Bonatti è dietro alle sbarre insieme al signor Ciro Esposito. Lei gli ha sparato ferendoli gravemente"
" è stata leggittima difesa. Ha fatto del male a me e al mio ragazzo che non si sa se riaprirà mai gli occhi" mi fanno altre domande e quando hanno finito devo tornare in stanza a riposare o potrei avere una ricaduta.

Lola e Zak passano ogni giorno a casa mia, mi fanno compagnia e mi accompagnano da blake ogni mattina e ogni sera, durante le visite gli parlo delle mie giornate di sua madre, gli faccio la barba e aiuto Grace a cambiarlo. Gli sistemo la maglietta e poi mi faccio spazio vicino a lui senza tirare i fili delle flebo o dei macchinari e appoggio la testa sul suo petto muscoloso
" ehi è passato un mese e non ti sei ancora svegliato. I dottori dicono che ormai non c'è più niente da fare e che dovranno staccare le spine ma mi conosci e sai che lo impediró a costo di fare fuori qualcuno. Quanto vorrei vedere i tuoi occhi pece e passare il tempo insieme. Abbiamo dei progetti ricordi? Dobbiamo comprare una casa e sposarci e magari avere uno o una piccola Blake per casa. Spero non prenda il tuo carattere o mi farete impazzire... "
" ciao Nina" mi dice Grace mentre viene a controllare i valori che segna sulla cartelletta di plastica
" nessun miglioramento?"
" no purtroppo. Anzi siamo preoccupati che gli organi cedano..."
" io non voglio che stacchino le macchine e tutto anche sua madre non lo reggerà. Dagli tempo ti prego"
" vedrò di tenerlo ancora un po' okay?" annuisco e dopo aver baciato Blake vado a trovare sua madre. Da quando Blake è ricoverato non mangia molto e so che non prende anche le medicine così l'aiuto dove posso. Le scaldo la minestra e dopo averla messa a letto le porgo le medicine e la lascio riposare. Torno in salotto e metto i piatti nel lavello e li lavo con acqua calda e sapone, li ripongo nella credenza e vado verso l'auto per andare a casa mia.
Giro la chiave ma la macchina non vuole partire, insisto e insisto così alla fine scendo e decido di andare a prendere il treno in stazione. Accendo una sigaretta e vado verso il bosco per andare alla stazione quando un ragazzo mi viene incontro con un aria alquanto strana.

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