46 ~Non potevo stare ferma~

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Lola

" benvenuta all'hotel Diamante, vuole una stanza per quanti giorni?" mi chiede la receptionist del posto mentre mi controlla i documenti e registra tutto nel suo grande computer
"  per ora per due notti.. poi vedrò grazie mille" mi porge la chiave e salgo nella mia camera, ho preso la camera più semplice che si sia mai vista... ed è costata una fortuna! tolgo la giacca e la metto su una sedia insieme alle chiavi e alla borsetta, prendo il trolley rosa pallido e lo metto sul letto disfandolo, metto il pigiama sotto il cuscino, spazzolino e beauty bagno sul ripiano di legno sopra il gabinetto e quando sono soddisfatta mi sdraio sul letto. Decido di chiamare Zak e la mia bambina

"pronto?"

" amore sono arrivata tutto okay sono in stanza" mentre arrotolo le ciocche dei capelli tra le dita

" menomale.. qua c'è qualcuno che non la vuole smettere di parlare" sento mia figlia che parla con Oliver, sono diventati subito amichetti e per di più frequentano lo stesso asilo nido

" amore della mamma come stai?"

" bene tu mamma? ti ho fatto tanti disegni te li porto?"

" no amore vengo io poi a prenderli okay?"  sento che passa il telefono a suo padre che le dice di andare a fare il bagno e poi la nanna

" va bene allora ci sentiamo domani. notte piccola"

" ti amo Zak" e metto il telefono sotto carica sul comodino, è la prima notte che passo lontano da casa, sono abituata a dare la buonanotte a Laila e a fare l'amore con mio marito.
Ricordo ieri quando è nata Laila, sinceramente non mi ero nemmeno accorta di essere in travaglio, stavo facendo giocare Oliver sul tappetino verde con gli animaletti, ad un certo punto ho sentito un peso tra le gambe e un qualcosa bagnarmi... Miranda mi ha fatta stendere sul divano in attesa che arrivasse l'ambulanza ma Laila aveva fretta di nascere e così è nata sul divano, appena l'avevo presa in braccio avevo visto che non si assomigliava per niente, occhi azzurri cielo e capelli biondi. Zak era al lavoro e ricordo di averlo chiamato e fatto sentire il pianto della piccola, aveva staccato il telefono e poco più di un'ora dopo era sul divano accanto a me e alla nostra principessa .
Ovviamente poi eravamo andati a fare i controlli al pronto soccorso e ovviamente era tutto apposto, la dottoressa era meravigliata che non avessi sentito alcun dolore, di solito le donne in travaglio sono assurde, mia madre mi aveva detto che quando ero nata io aveva fatto avvicinare mio padre e lui era convinto che volesse la sua mano... Beh lei gli prese con forza il pacco tanto che mio padre gemette di dolore, lo minacció di tagliarlo. Invece io con Zak niente, tanto che avrebbe voluto essere padre subito ma io volevo godermi prima nostra figlia. La prima parola che aveva detto era stata Pappa, io ero pronta per essere chiamata mamma o che chiamasse Zak papà, ma lei da buona forchetta subito pappa ha detto.
Le ho fatto tantissimi filmini, non vedo l'ora di farli vedere a Nina.
Blake ha chiamato per dirci che era viva e che aveva avuto una bambina anche lei, Isabel ha detto. Gli ho chiesto se aveva detto la verità o comunque scoperto come portarla a casa ma purtroppo era ancora in alto mare. So che lavora li come giardiniere e mi ha pregato di non venire che se la sarebbe cavata da solo... Ma come pensava di controllarmi? Nessuno può tenermi testa, al limite Nina così ho preso l'aereo e ora eccomi qui.
Vado verso il palazzo e incontro quella donna amica di Nina, Ana se non sbaglio, grazie a lei entroe vengo assunta come colf. Mi fanno mettere la classica divisa col grembiulino e un cerchietto bianco per tenere indietro i capelli.
Entro nella stanza di Nina, riconosco il suo profumo dolce, vado nel bagno e pulisco un po' per non dare nell'occhio, sento che qualcuno è entrato e capisco che è lei perché un'aroma di sciroppo d'acero riempe l'aria.
" Doroty sono tornata!" deduco stia cercando la cameriera, non mi faccio vedere la spio dallo spiffero della porta, non è cambiata affatto, è sempre bellissima
" Doroty ci penso io al letto prenditi la giornata libera" vedo che si toglie gli orecchini e il bracciale e lo mette nel cassetto sotto lo specchio decido di uscire e mettermi dietro di lei
" non sono Doroty e non so nemmeno come sia ma sicuro non ha una lingua biforcuta come la mia" alza lo sguardo e appena mi vede si alza goffamente dal puff bianco latte e si fionda tra le mie braccia... Sapete quando si dice che una mela senza l'altra metà marcisce? Io sono marcita per tre lunghi anni ma ora non più, perché la mia metà è qui davanti a me. E non voglio separarmi mai più.

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