34 ~ La Verità ~

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Lola

Questa mattina abbiamo preso il treno per Edimburgo, la mia città natale. Sono molto nervosa, tamburello le unghie nere laccate sul finestrino mentre Zak è andato un secondo in bagno. Non so cosa aspettarmi dai miei genitori, ho pochi ricordi perché appunto venni affidata in orfanotrofio appena nata, l'unica cosa che so sono i loro nomi, Isabel e Michael Pablo Gonzales.
" ehi piccola tutto okay?" mi chiede il mio bellissimo ragazzo mentre si siede accanto a me, mi appoggio con la testa alla sua spalla e mi posa dei baci sulla testa che adoro.
" sto solo... Cercando di mantenere la calma ecco. E sai che per me non è facile,sono difficile da domare"
" oh lo so bene tigre" dice riferendosi al nostro momento nei bagni della stazione, ultimamente ho una voglia insaziabile di fare l'amore e di mangiare cose strane.
" manca meno di venti minuti e siamo arrivati. Sai l'indirizzo?" così estraggo dal mio zainetto nero una cartelletta trasparente rigida e gliela porgo. Dopo quella mia riflessione al parco ho deciso di scrivere al mio vecchio orfanotrofio e una signora anziana di nome Margaret mi ha detto di richiamare qualche giorno più tardi che nel frattempo avrebbe cercato tra gli archivi.  Così ora eccomi qui. Scendiamo dal treno e prendo il piccolo trolley che abbiamo portato da casa, prendo la mano di Zak e andiamo fuori dalla stazione, prendiamo un taxi e andiamo al nostro B&B vicino al centro della città. Salutiamo il portinaio e ci consegna le chiavi della nostra stanza, una piccola camera che ha la vista sui giardini del parchetto della città. Lasciamo le borse e andiamo davanti al mio orfanotrofio e poi proseguiamo per qualche isolato ed eccoci davanti ad una piccola casetta dai muri scrostati azzurro pastello, c'è un piccolo porticato e ai lati due edere rampicanti. Mi faccio coraggio e mi avvicino e busso alla porta, il mio cuore batte a mille, una donna da lunghi capelli neri boccolosi e due occhioni color caffè mi apre seguita da un cane davvero piccolo e carino
" salve posso aiutare?"
" ehm si. Lei è Isabel Gonzales?"
" si sono io. Tu sei?"
" Io sono Lola e lui e Zak. Noi.."
" se siete per l'affitto davvero pagheremo il prima possibile davvero" dice preoccupata
" no io... Sono sua figlia. Mi avete lasciata appena nata alla signora Elise del piccolo orfanotrofio" calde lacrime scendono dai suoi occhioni come i miei, mi invita ad entrare così ci accomodiamo in salotto e ci offre una tazza di the caldo. Vedo sul caminetto spento delle foto di loro da giovani, e di una piccola bimba paffutella.
" quella eri tu il primo giorno che sei venuta al mondo... Aspetta che arriva tuo padre sarà qui a momenti" dopo poco vedo arrivare questo signore dai tratti latini, occhi scuri e un po' stempiato ma dai folti baffi neri
" Bel non sapevo che aspettavo qualcuno mi sarei vestito meglio"
" Caro... Lei è nostra figlia Lola. È venuta qui apposta per conoscerci" vedo che rimane a bocca aperta e si avvicina per vedermi da vicino, mi alza il mento e mi guarda negli occhi attentamente, come fossi un dipinto
" come non riconoscere i tuoi occhi. Sono come quelli di mamma. E i capelli sono come quelli di tua nonna Esme. Sei davvero bellissima"
" mi spiace di essere piombata qui all'improvviso ma non sapevo come fare e dire, è da quanto sono cresciuta che volevo conoscervi. Ehm lui è Zak il mio ragazzo." Zak porge la mano che viene stretta calorosamente, ci risiediamo e mia madre prende la parola
" Lola noi avremmo voluto venire da te. Cercarti. Ma ti avevamo abbandonato senza darti una spiegazione. Io e tuo padre non.. "
" mamma papà voi non avete nulla di cui sentirvi in colpa. Volevate il meglio per me, mi avete dato in comunità sperando che potessi avere una famiglia lo so"
" come sono i tuoi genitori adottivi?"
" non sono mai stata adottata. Non ho mai avuto dei genitori. Sono andata a Londra e vabbè ora vivo li con il mio ragazzo e con la mia migliore amica"
" beh vogliamo dirti che noi ti amiamo amato dal primo istante che eri nel mio ventre. Sapevo che non avrei potuto tenerti con noi perché siamo poveri e appunto volevamo che nostra  figlia non dovesse vivere nella miseria"
" tua madre e io siamo così fieri che sei venuta a cercarci. Saremmo venuti noi ma non possiamo permetterci niente. Arriviamo a malapena a fine settimana con della zuppa di cavolo" sapere che i miei hanno sofferto tanto mi spezza il cuore, avrei dovuto venire prima da loro ma ero troppo arrabbiata con me stessa perché nessuno voleva essere la mia famiglia.
" gaurda cosa ho qui" mamma si alza e va vicino ad una credenza di legno e prende una scatola color verde menta con dei cerchi blu e azzurri, me la porge e la apro e vedo tutte le ecografie e qualche mia foto appena nata prima di uscire dalle loro vite.
" abbiamo messo tutti i nostri risparmi per le cure mediche per farti nascere. E guarda come sei bella e sana. Vogliamo far parte della tua vita Lola e anche di Zak ovviamente"
" ragazzo hai intenzioni serie con mia figlia o è un avventura?" sentirlo chiamarmi figlia è bellissimo, sorrido e mi siedo sulle gambe di Zak dandogli un tenero bacio
" no credo sia serio papà.. Vero amor?"
" signor Gonzales io dal primo momento che ho conosciuto Lola ho avuto intenzioni serie. Tanto che vorrei avere la sua mano" mi rigiro e lo vedo che prende dal pantalone un anello con un cuore di diamantini e me lo mette davanti agli occhi
" okay ragazzo ti concedo la mano. Ma se non l'avessi fatto?"
"l'avrei sposata lo stesso. Una tigre latina non me la lascio scappare" rido e piango contemporaneamente ma gli porgo la mano e al mio dito ho il nostro primo simbolo d'amore, mi bacia sotto l'applauso dei miei genitori, ho una famiglia ora e non vedo l'ora di sposarmi col mio bel principe. Chissà Nina quando lo saprà!

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