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Il moro, non smettendo di puntare la pistola sulla testa del nemico, scese le scale passo dopo passo avvicinandosi cautamente a loro.

"Hai sentito? Ho detto di lasciarlo"  incitò muovendo l'arma da fuoco. Il notaio, allentò accorto la presa alla gola di Taehyung, finché non la mollò del tutto facendo strisciare il coltello per terra.

Si permise di lanciare occhiate fugaci ai suoi due compagni, ancora dall'identità sconosciuta.

Con un gesto quasi robotizzato, uno di questi estrasse un'altra pistola dalla tasca dei pantaloni e la mirò furtivamente alle spalle del moro.

"Jungkook!" Gridò il grigio, "sta attendo ti prego!" strillò poi con voce impastata di lacrime e disperazione.

Il respiro soffocato e la paura di non farcela, era quello che il moro sentiva, mentre tentava di proteggere con tutto se stesso, e come meglio poteva il ragazzo seduto per terra, con le braccia legate.

La direzione della sua pistola non ardiva ad allontanarsi dalla fronte del notaio, che teso, ma senza velo di risentimento guardava negli occhi il giovane.

"Perché hai fatto tutto questo? Perché sei arrivato a minacciarmi?!"

Gli altri due uomini si avvicinarono di un passo verso Jungkook, considerandolo una minaccia per la vita del loro capo.

"Perché?" Ghignò il notaio ripetendo la domanda del moro.

Cambiò espressione, L'uomo abbassò lo sguardo a terra quasi privo di vita, pareva perfino rammaricato di qualcosa, finché non cominciò a raccontare.

"divenni padre per la prima volta quando avevo diciassette anni, mia figlia nacque con una rara patologia cardiaca e io non avevo i soldi ne il tempo per curarla. Conoscevo il signore di questa villa da tanto ormai. La tua famiglia è proprietaria di questi rubini da generazioni or sono, e io, ne chiesi... solo un pò, per curare la mia piccola"  si interruppe con un velo di smarrimento, facendo vacillare Jungkook che si riprese in poco meno di un secondo.

"A tuo nonno, non importava di niente e di nessuno se non di quei rubini. Sorrisi alla vita, quando venni a conoscenza che sua figlia, ovvero tua madre, era morta della stessa malattia della mia bambina dopo averti avuto. Questo pensiero mi rallegrava, ma non abbastanza... dovevo escogitare un piano, per prendermi ciò che quell'uomo aveva sempre avuto, tutto ciò era terribilmente ingiusto" finì il suo discorso assottigliando gli occhi, e posandoli per un secondo sopra Taehyung, cambiò poi verso il suo reale obbiettivo, Jungkook.

"tu sei pazzo..." ringhiò quest'ultimo con rabbia. Il giovane moro fece un respiro profondo, implorando perdono con gli occhi al grigio dal viso umido e dalle gote rosse "ma ti prometto che se lasci andare il ragazzo..."  continuò dicendo "ti lascerò andare con tutti quei rubini, devi solo lasciarlo allontanare via da qua...senza pericolo"

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painting of rubies |vkook•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora