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>>come può essere così
>>invogliante?



I due ragazzi si accomodarono a tavola insieme a Louise e al notaio.

Jungkook e Taehyung si sedettero uno di fronte all'altro e si lanciarono a vicenda occhiate caute per tutta la durata della cena. Jungkook non osava spiccicare parola ne con il notaio né con Taehyung. Pensò ostile che entrambi quei due, in futuro se ne sarebbero andati dalla sua casa.
Nonostante la tutto sommata buona impressione che il giovane Kim Taehyung aveva fatto sul giovanissimo signor Jeon.
Fu peggio, perché provocò dentro Jungkook qualcosa che egli non sapeva spiegarsi, questa 'buona impressione' era troppo incontrollabile, non poteva permetterselo. Kim Taehyung doveva andarsene, al più presto.

"Come sta, signor Kim? L'ultima volta che sono venuto in questa casa era allettato " domandò il notaio.
"Come può vedere, sono più che in sesto" Rispose il ragazzo bevendo un sorso d'acqua fresca.

La voglia di conoscerlo con quei lineamenti tanto soavi e delicati pizzicava lo sterno di Jungkook.

Perché tutti in quella casa lo amavano?

Come se Taehyung avesse il potere nascosto di catturare le persone a sé. Era rimasto in quella casa per tre anni, godendo di tutti i benefici da essa concessi.

Aveva instaurato un rapporto magnifico con suo nonno, con Louise e con qualsiasi essere vivente di quella casa, tanto che, perfino i fiori della tenuta Jeon erano quasi rallegrati nel vederlo.

"Cena deliziosa signora Louise. Adesso che il signor Jeon -riposi sereno- non c'è più... ha mai pensato di cambiare sistemazione?"
Jungkook serrò i pugni, facendo sbiancare le nocche dall'ira.
"Conta fino a cento Jeon"
Sciolse i pugni e le sue mani si scaraventarono contro l'imbottitura della sedia, rischiando di rovinarla scucendola.
"Sei ancora a novantotto secondi Jeon andiamo!"

"Ho detto qualcosa di sbagliato?" Domandò
Il notaio non udendo nessuna risposta provenire dalla dolce donna a quella tanto inaudita domanda.
Prima che Jeon Jungkook potesse sbraitare, scaraventando tutto il cibo e mobilio annesso alla sala da pranzo contro il notaio, qualcun altro prima di lui parlò con tono aspro.

"Louise non è soltanto un'incredibile lavoratrice, è una persona di questa famiglia." Dichiarò Taehyung senza scomporsi più di tanto.

"E tale rimarrà." Concluse duro e tagliente Jungkook

La donna esitò, come se stesse valutando la cosa migliore da fare, poi annuì rassicurante a Jungkook, mimando un dolce "va tutto bene"

Come poteva stare calmo? Come poteva lei aver capito che non serviva arrabbiarsi contro quel notaio che non conosceva nulla? Louise era avanti anni luce dal genere umano.

Finita la cena alquanto silenziosa, si alzarono, dirigendosi nello studio. Jungkook svelto, andò a sedersi nella poltrona padronale lasciando libere le altre due poltroncine adiacenti, dove si accomodarono senza protestare sia Taehyung che il notaio.
"Bene, signori...Questo è il testamento del signor Jeon" Il notaio aprì la busta, tirando gli occhiali su per il naso.

Mentre Jungkook un po' ansioso iniziò a battere il piede sul pavimento a ritmo della canzone boulevard of broken dreams.
Taehyung al suo contrario, era rilassato, con le gambe ferme nella poltrona.
"Adesso inizierò a leggere il testamento timbrato e scritto di pugno dal signor Jeon, quando avrò finito ne prenderemo atto" continuò.
"Prego incominci" rispose Taehyung, invitando il signore a continuare.

"Io, Jeon Jungwoo, conte e celebre pittore, lascio la somma 97milioni di dollari e patrimonio familiare al mio amato erede e unico nipote, Jeon Jungkook, nella speranza che segua i suoi sogni e le sue aspirazioni. Lascio nelle sue mani anche il "dipinto di rubini" della mia amata figlia e tutte le cose a esso legate, dal valore stimato di 9milioni di dollari, nella speranza che lo costudisca con amore. Lascio invece il mio nome a Taehyung, spronandolo a continuare la carriera artistica sotto la mia firma, finché non sarà abbastanza noto da farsi un nome nel mondo dell'arte. Lascio inoltre al mio amatissimo allievo la mia tenuta, e la somma in denaro di 5 milioni di dollari..."

Taehyung, all'udire di quelle parole, sbiancò diventando del colore della carta del testamento.

Louise, che era precedentemente entrata nella stanza per assistere alla conclusione della lettura portando con sé delle tazze di tè caldo fece cadere tutto, rompendo le costose porcellane che si schiantarono contro il pavimento in marmo.

"Oh, porca paletta" sussurò Louise, portandosi una mano alla bocca, e facendo saettare i suoi occhi da un pallido Taehyung a un Jungkook visibilmente in collera.

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painting of rubies |vkook•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora