Il giovane Jeon Jungkook non era affatto felice di trovare un nome estraneo all'interno del testamento del suo celebre nonno.
Tᴴᴱ'ᴼᴿᴵᴳᴵᴻᴬᴸ
By @yoongurt__
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.17.
>>non guardarmi con quegli occhi o mi >>farai innamorare di te
Presero le biciclette e rallegrati uscirono con esse fuori dal cancello della tenuta.
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Si incamminarono nel luogo dove Jungkook voleva andare, mentre, inflessibile come sempre si portava con la bicicletta davanti a Taehyung facendogli da guida.
Tanta esultanza riempiva le loro persone mentre si arrendevano alla gioia spensierata di quel mondo, proprio così, gioia. Due giovani ragazzi che si avviavano verso una meta giocosa, sereni. Inconsciamente era quello che entrambi avevano sempre voluto, essere sereni. Un dono divino che avevano occasione di tastare con le loro mani, restando uno accanto all'altro. Erano ben consci che probabilmente nell'arco della loro vita, varie volte avevano provato quel senso di serenità, ma quella era la prima volta in assoluto che se ne rendevano incredibilmente conto. In quei momenti, con le mani strette ai manubri delle vecchie biciclette, mentre cercavano di superarsi a vicenda e onde di risate venivano fuori dalle loro labbra e dalle loro espressioni in sè. La magia nel sapersi dire 'in questo momento sono sereno' era una cosa imperdibile.
Andarono avanti così per un po' di tempo, mentre la giornata brillava sopra le loro teste, e lo schiamazzare riempiva i buchi di silenzio nelle strade di campagna perlopiù sommerse da fiori di campo e tulipani.
Jungkook frenò con la bicicletta, ostacolando di conseguenza anche Taehyung. "Siamo quasi arrivati, da qui è meglio proseguire a piedi."
Dinanzi a loro vi era un sentiero di ciottolati, alcuni anche appuntiti, in salita, parecchio arduo da affrontare con due biciclette degli anni '80 amorevolmente conservate dal nonno di Jungkook.
"Non vorremo abbattere le biciclette del defunto signor Jeon," disse Jungkook con un sorrisetto, aspettando che Tae scendesse dalla sua rispettiva bici, poi gli allungò una mano per prenderlo e portarlo a sé.
"No, certo che no" rispose il grigio, afferrando la mano del moro.
I due salirono lungo il sentiero, Jungkook con agilità si dilettava in mezzo ai grandi massi che rendevano difficile la camminata, mentre Tae, con appena di fiatone saliva, arrancando, finché Jungkook non lo prese per mano e stette al suo passo.
Arrivarono di faccia a una campagna con un meraviglioso fiume che scorreva. Nel viso di Taehyung germogliò un sorriso a trentadue denti mentre guardava il sole di quel pomeriggio che faceva brillare l'acqua come se vi scorressero diamanti all'interno.
"Ti piace?" Domandò il moro.
"Da impazzire" rispose l'altro.
Jungkook si avvicinò al fiume che scorreva e, senza perdere ulteriore tempo, si sbottonò la camicia.
"Sono tutto sudato" disse, guardando il maggiore. "Ti fai un bagno con me?" Chiese poi.
Il grigio sgranò gli occhi, per poi avvicinarsi cautamente al minore. "No."
"Perché no?"
"Sono pericolosi i fiumi." Il minore si morse le labbra, dirigendo ancora lo sguardo verso la tiepida acqua brillante del fiume, per poi riguardare il maggiore, ormai troppo titubante.
"Ma ci sono io."
Taehyung fece un respiro profondo e incominciò anche lui a sbottonarsi la camicia di lino, guardando negli occhi Jungkook.
Il grigio restava difatti illuminato a metà viso dalla luce del caldo sole, e la sua immagine era diventata qualcosa di stupefacente, mentre quei suoi morbidi capelli facevano ombra a i suoi lineamenti delicati.
Rimase così, a petto nudo davanti al minore, che, con gli occhi altrettanto bramaci, lo fissava intensamente.
"Cazzo" disse il moro, coprendosi il viso con la mano destra e distogliendo lo sguardo dall'altro.
"Stai bene?"
"Sì, ma non guardarmi così."
"Come ti sto guardando, scusa?"
"Così."
Taehyung alzò un sopracciglio, dubbioso, per poi entrare in acqua per mano al minore.
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Spero che il mio ritardo non vi faccia perdere interesse per la storia. 😓