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Dopo che furono saliti nelle rispettive bici si diressero a casa prima che il sole potesse tramontare del tutto.
Suonarono il rumoroso campanello della tenuta, e Jungkook non risparmiò un'altra delle sue battutine viperose sul perché il proprietario, ovvero Taehyung, non avesse le chiavi di casa sua.
Ad accoglierli questa volta fu la dolce Louise, che inizialmente scrutò i due ragazzi felice e accondiscendente. Passò a uno sguardo spaventato quando notò Taehyung con i capelli ancora zuppi e la camicia ricoperta di chiazze umide. Il suo sguardo inorridito si precipitò su Jungkook, in condizioni peggiori di quelle del grigio.
Louise spalancò la bocca per poi urlare un "disgraziato!" Contro Jungkook.
Lo colpì come una furia nel braccio destro, facendo ridere a crepapelle Taehyung.
"Come ti viene in mente di fargli prendere freddo in quel modo?!" Continuò picchiando il più giovane, che nel frattempo cercava di coprirsi la faccia con l'avambraccio. "Ahia mi fai male, donna!"
"Oh, sta zitto. E tu! Fila ad asciugarti che se ti ammali ti uccido" puntò un dito contro il grigio, che preso alla sprovvista raddrizzò le spalle e in posizione retta, portò una mano alla fronte. "Sissignora!" Urlò come un soldato prima di fare l'occhiolino a Jungkook e sparire dalla loro vista.
Louise smise di picchiare Jungkook, che posò finalmente le braccia lungo i fianchi, liberandosi con un sospiro profondo.
"Vai a cambiarti anche tu, fra poco si cena."
Il ragazzo -dopo aver depositato un dolce bacio sulla fronte della donna- iniziò a incamminarsi lungo le scale per poi venir bloccato:
"Ah, Jungkook?""Sì?" Rispose fermandosi di colpo sul posto prima di aver compiuto il primo passo in direzione del gradino.
"Hai ricevuto delle lettere, sono nel vecchio ufficio di tuo nonno."
"Va bene, più tardi gli darò un'occhiata." Mormorò facendo per andarsene.
"Ma..."
"Cosa c'è?"
La donna si avvicinò di più al ragazzo, volendo creare un'atmosfera più intima e questa cosa incuriosì non poco Jungkook.
"Le lettere sono strane." Sussurrò.
"Che intendi per strane?"
"Sono anonime, non vi è nemmeno un francobollo. C'è solo scritto il tuo nome sopra. Non le ho aperte per rispetto, ma... hanno qualcosa che non mi piace."
Jungkook scrutò Louise, percependo la profonda sensazione di diffidenza nei suoi occhi, e per ciò volle subito rassicurarla: "Stai tranquilla, non sarà nulla di cui tu debba preoccuparti. Piuttosto, c'è nient'altro ?" Continuò, frettoloso di cambiar discorso.
"A cena niente pancake per te." disse Louis prima di andarsene.
"Ma-"
🌕🌖🌗
Il ragazzo, incapace di aspettare un solo secondo di più, si avviò verso lo studio dove ad attenderlo sulla scrivania, probabilmente, c'erano le lettere.
Attese un po' di secondi prima di aprire la porta; restò così, per qualche attimo con il palmo appoggiato sulla maniglia. Trovò finalmente il coraggio di entrare e accese quasi immediatamente le luci, scacciando il buio dalla stanza.
Una cosa lo colpì subito: il colore porpora delle lettere. Si avvicinò con passo felpato a quest'ultime e, con mani tremanti, ne sollevò una.
Preso dallo smarrimento, fece il giro della scrivania, arrivando fino ai cassetti, cercando in ogni angolino un qualsiasi taglia carte.
Si sedette nella poltrona del nonno e con un velo di allarme nello sguardo, aprì la prima lettera.
«Un condannato a morte incontra un boia che gli dice "se mi rispondi con un'affermazione vera morirai impiccato, mentre se mi rispondi con un'affermazione falsa ti taglierò la testa." Il boia chiede al condannato : "come vuoi morire?"»
Un colpo strinse in una morsa il cuore di Jungkook, che trovandosi di fronte a una lettera del genere era a corto di risposte, tremulo, aprì la seconda.
«Vogliamo i rubini, o diventerai cenere, come abbiamo fatto diventare cenere tuo nonno»
🌕🌖🌗
e fu così che mi odiarono tutti
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painting of rubies |vkook•
FanficIl giovane Jeon Jungkook non era affatto felice di trovare un nome estraneo all'interno del testamento del suo celebre nonno. Tᴴᴱ'ᴼᴿᴵᴳᴵᴻᴬᴸ By @yoongurt__ completa ☑️