Pietro Maximoff

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Per lapiccolaavengers
Premessa: questo capitolo si svolge dopo le vicende di Age of Ultron e prima di Civil War, è un po' diverso dagli altri, spero comunque che vi piaccia!

Pov. Pietro

Il primo giorno in cui la vidi eravamo in Norvegia. Io portavo una scomoda tuta nera e degli scarponcini che si erano bagnati tutti, sentivo quella dannata neve fino alle ossa. Stavo tremando per il freddo e non riuscivo a ragionare lucidamente. Purtroppo le missioni con gli Avengers comprendevano anche questo: andare in luoghi sperduti a cercare persone e cose non esistenti.

Ovviamente questo genere di cose capitavano solo a me, si perché in quell'esatto momento Tony e Natasha se la stavano spassando in India con una ridicola missione, mentre a me toccavano quelle dannate montagne gelate.

Anche mia sorella e Clint non sembravano molto contenti di quella missione ma avevano accettato già da tempo il loro destino.

Comunque, torniamo al punto: la prima volta che l'ho vista, beh non è stato un incontro molto romantico, lei ha tentato di uccidermi tirandomi contro una porta di metallo, riuscii ad evitarla per un pelo ma non riuscii ad non essere attratto da quella ragazza assassina con gli occhi iniettati di sangue, che per tutto il tempo non aveva fatto altro che rifilarmi insulti mentre schivavo ogni cosa mi lanciasse addosso.

Fortunatamente Clint la stese con una freccia elettrificata, dopodiché la portammo alla base dello S.H.I.E.L.D..

Nonostante non avessimo trovato i documenti che Fury voleva, mi sembrò abbastanza contento del ritrovamento della ragazza, cosa piuttosto strana visto che quell'uomo non mostra mai accenni di felicità.

Non mi era permesso parlarci ma questo non mi fermò dal vederla. Principalmente però i nostri incontri avvenivano durante i suoi interrogatori, io ero dall'altra parte dello specchio a vetro così ero ben protetto quando dava di matto.

L'unica cosa che sapevamo di lei era che si chiamava Karen, poi però scoprimmo che era solo un nome in codice datogli dall'Hydra.

Fury stava impazzendo ed era diventato super suscettibile a qualsiasi provocazione.

Da quel che i dottori e gli psichiatri dissero parve avesse una sorta di disturbo mentale portato da un lavaggio del cervello, tipo quello al tipo amico di capitan ghiacciolo, quello con il braccio che sbrilluccica. In sintesi aveva qualche problemino tra Karen e la sua vera identità, oh e ovviamente il tutto era condito con quel problemino della telecinesi; sfortunatamente le due cose la portavano ad essere un'arma micidiale, soprattutto nelle mani dell'Hydra.

Passavano giorni e lo S.H.I.E.L.D. stava esaurendo la sua scorta di sedie per gli interrogatori, poi Tony se ne uscì con un siero che non le avrebbe permesso di usare i suoi poteri per qualche ora dall'iniezione, da quel giorno sembrò avessero dato un sedativo ad un orso.

Gli interrogatori si fecero più tranquilli e nonostante la ragazza avesse un aspetto orribile aveva finalmente smesso di far volare le sedie. Ci mise però ancora qualche settimana per cedere alle continue richieste dello S.H.I.E.L.D., poi iniziò a confessare ciò che riusciva a ricordare: come era finita in Norvegia, che fine avevano fatto i documenti dell'Hydra, l'origine dei suoi poteri e ciò che ricordava della sua vecchia vita, ovvero quasi niente.
Tentando di trovare una soluzione Fury decise di farla controllare giornalmente da Tony e Bruce e ciò significava Stark Tower.
Per pura casualità in quel periodo io passavo molto tempo alla torre finendo con il vederla spesso.
A volte girava per i corridoi senza una meta precisa, altre volte se ne stava chiusa nella sua stanza, non tralasciamo le sue tentare fughe da sonnambula di notte, fortunatamente Jarvis aveva occhi in tutto l'edificio.
Ci dava molti problemi ma infondo le ero grato, almeno qualcuno portava un po' di movimento in quel posto
Molte volte, se non sempre, partecipavo alle sue sedute con Banner, me ne stavo nella stanza accanto a guardare attraverso il vetro, ancora non capisco perchè non mi volesse far entrare nel laboratorio... In ogni caso, nonostante potessero durare anche tutta la mattina trovavo tutto molto singolare ed interessante; tipo beh come camminava, come i capelli le svolazzavano quando si muoveva, quando alzava gli occhi al cielo stanca di sentire Bruce blaterare, era tutto davvero affascinante.
A volte la riaccompagnavo in stanza e malgrado lei facesse la sostenuta e mi mandasse più volte a quel paese sono sicuro gli piacesse.
Non conversavamo molto, di solito parlavo solo io ma probabilmente lei è una di quelle persone brave ad ascoltare.
A pensarci forse gli stavo troppo vicino, Wanda aveva pure una ridicola ipotesi nella quale io avevo una terribile cotta per lei, assurdo.
Poi un giorno spuntò fuori un certo tipo, T'Challa mi pare, che si divertiva a fare da mascotte di una certa Wakanda. Ci presentò la sua sorella genio (non potete immaginare la faccia di Tony, è stata impagabile) e dopo una lunga chiacchierata con Stark, il capitano e Fury se ne andarono via con la ragazza, dicendo di poter trovare una cura. Io non gli credetti, quel tipo non mi ispirava molta fiducia, nonostante ciò qualche mese dopo si scoprì il nome della ragazza, che venisse dalle parti dell'Oregon e che prima dell'Hydra fosse solo una ragazzina rimasta orfana, ovviamente fu solo fortuna.
Dopo solo qualche giorno da quese scoperte la vedemmo tornare alla Stark Tower, mi sembrò di aver avuto un allucinazione, non era certo come prima: i capelli erano meno arruffati, non aveva più le borse sotto gli occhi, la carnagione era meno cadaverica e soprattutto sembrava non volesse più uccidere nessuno, il tutto senza il sedativo per elefanti di Stark.
Essendo guarita dal lavaggio mentale iniziò ad allenarsi con noi Avengers, soprattutto con Wanda ed io non potevo certo lasciarla sola con mia sorella, così stavo lì con loro e qui arriva la parte divertente... per lei. Si perché si dovette allenare un paio di volte anche con me e la piccola sadica si divertiva a farmi inciampare su corde, pesi e lanciarmi sacchi da box contro, la cosa positiva era che mentre cercava di darmi filo da torcere rideva di gusto e quando lo faceva veniva giù il mondo.

Un giorno, durante il nostro allenamento, non potevo non prenderla in giro per il suo pessimo effetto a sorpresa, credo di aver esagerato un tantino e di tutta risposta mi buttò a terra all'improvviso. Rimasi un po' stordito, ancora non so' spiegarmi se fosse stato per la lieve botta alla testa o perchè in quel momento la avevo sopra di me.
In ogni caso era compiaciuta, quel diavoletto, io un po' meno.
Cercai di placare la sua soddisfazione ma codesta non sembrava scemare, così feci una cosa che sorprese anche me: la baciai.
Per qualche secondo le tolsi quell'aria vittoriosa sul volto, lasciandola interdetta, poi credo si rese conto che c'erano davvero altre labbra sopra le sue e si staccò per poi andarsene senza dire niente, ma ormai ero io quello compiaciuto.

Non avevamo allenamenti nei giorni successivi e la ragazza non si fece vedere in giro, così dopo una settimana senza di lei andai io in camera sua.
Probabilmente non si aspettava fossi io alla porta perchè sembrò abbastanza sorpresa, nonostante ciò mi fece entrare. Credo volesse dirmi qualcosa di importante ma non le diedi il tempo di parlare che l'avevo già baciata.
Da quel giorno ebbi una magnifica ragazza al mio fianco, dopo svariati allenamenti e colloqui con Fury iniziò a far ufficialmente parte degli Avengers così che (a detta sua) potesse guardarmi le spalle.

Fine

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