Spiderwitch • [Parte 2]

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-Perciò devo venire alla Stark Tower?- chiese Peter speranzoso all'uomo dall'altra parte del telefono.

-no ragazzino. Non devi venire alla Stark Tower.- ripeté sbuffando Happy. -Reputalo un lavoro da casa.-.

Peter sospirò dopo quell'ennesimo rifiuto. Stava per dire altro alla guarda del corpo ma attaccò la telefonata prima che potesse dire niente.

Ripose il telefono in tasca e continuò la sua camminata verso casa.

Dopo quel giorno alla Stark Tower non aveva più avuto l'occasione di tornarci e quindi nemmeno quella di rivedere quella misteriosa ragazza, Wanda.

Peter non poteva più dimenticare quel nome. Perché non ci riusciva?

Aveva provato a convincere Happy, ad inventare qualche cosa da dire al signor Stark che potesse farlo tornare alla torre, ma non c'era niente da fare. Iniziava a chiedersi se avrebbe più visto quella ragazza.

Sconsolato, Peter tornò a casa, finì i suoi compiti e poi cenò con sua zia. La solita giornata tranquilla insomma.

Passarono diversi giorni, tutti esattamente uguali e noiosi.

Fino a che, un giorno, era appena finita l'ultima ora di lezione e stava uscendo dall'edificio scolastico con i suoi amici Ned e Michelle. Stava procedendo tutto come al solito fino a quando non salutò l'amica, finalmente pronto ad andare verso la fermata della metro per poi tornare a casa, quando notò una faccia nota che lo guardava storto da dietro gli occhiali scuri.

Peter guardò di rimando per qualche secondo quella figura, che se ne stava tranquillamente poggiata allo sportello della macchina nera e continuava a guardarlo impaziente.

Peter allora salutò di fretta Ned ed iniziò a camminare verso l'uomo.

-Happy?- chiese il ragazzo ormi vicino. –Che ci fai qui?-.

La guardia del corpo sospirò e si staccò dall'auto. –Finalmente! Ce l'hai la tuta?- Mise una mano sulla maniglia dell'auto e lo guardò.

Peter d'istinto porto una mano sullo zaino dove la sua tuta era stata per tutta la mattinata. –Certo.- annuì-

-Bene.- Happy aprì la portiera per farlo entrare –Forza. Dobbiamo muoverci.-.

Così Peter entrò velocemente dentro la macchina nera, seguito subito dopo da Happy che si sistemò al volante.

Il ragazzo fece domande su domande per tutta la durata del viaggio. Domande a cui Happy a faticava rispondeva.

Quando la macchina si fermò, Peter ancora non sapeva cosa stesse succedendo. Ma guardandosi attorno si rese conto che non si trovava alla Stark Tower come invece aveva sperato. Ma bensì in una piccola stradina al centro di New York.

A metà viaggio Happy gli aveva detto, o meglio ordinato, di indossare la tuta e lui così aveva fatto.

Happy, fermata la macchina, si voltò verso di lui e gli scoccò un'occhiata tra il severo ed il confuso, per poi esclamare –Forza! Vai!-.

Peter sussultò e corse fuori dall'auto. Non sapeva dove andare, non sapeva cosa fare e soprattutto dove fosse e perché.

Poi sentì una voce nella tuta che lo chiamava. Ma non era quella di Karen.

-Bimboragno! Finalmente sei arrivato.- disse Tony Stark. –Forza, raggiungici alla festa. Abbiamo bisogno di una mano.-.

Peter sorrise, non più confuso ma sovraeccitato. Sparò una ragnatela ed in qualche balzo atterrò vicino all'armatura oro e rossa di Iron Man.

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