I'm with you till the end of the line • Stucky

1.4K 31 14
                                    

Il soldato lo guardò un'ultima volta.
Vedendo il ragazzo ormai uomo steso sulla riva di quel fiume, incosciente e privo di forse, gli vennero in mente solo vecchi ricordi sfuocati di quella che poteva definire la sua vita passata.
Guardo i suoi capelli biondi, i lineamenti del suo volto e ricordò i suoi occhi azzurri che fino a qualche minuto prima lo guardavano imploranti, tristi, e che ora invece se ne stavano chiusi, coperti, senza splendere più.

Scosse la testa, scacciò i pensieri. Doveva andarsene di lì, doveva scappare.

Guardo un'ultima volta il ragazzo: il petto si alzava ed abbassata. Bastava quello.
Il soldato si voltò dando le spalle al capitano e se ne andò.

Non poteva immaginare che dei soldati lo stavano cercando. Volevano portare il soldato d'inverno di nuovo alla base. Quello che trovarono però fu qualcun'altro. Fu lui. Una preda così facile mentre era incosciente.
Non ci misero molto. I capi dell'Hydra diedero l'ordine e i soldati catturarono Steve Rogers.

Quando il capitano riprese conoscenza la prima cosa che vide fu una luce accecante, poi lentamente la vista si fece più chiara e notò di essere nella semioscurità.

Lentamente dalla penombra vide uscire delle figure. Gli parlarono ma le parole gli suonarono ovattate.
Sentiva tutto il corpo indolenzito, se fosse riuscito a muoversi probabilmente avrebbe sentito un dolore lancinante, ma non poteva in ogni caso. Degli spessi pezzi di ferro gli bloccavano i polsi, le gambe ed il busto ad una sedia che si accorse essere al centro si una stanza.
Un lampo, ed una forte luce si accese proprio sopra di lui.
Vide una figura avvicinarsi. Codesta gli parlò velocemente, sprezzante. Lo chiamò "Capitan Rogers" e poi gli rise in faccia, beffardo.
L'ultima cosa che Steve vide dopo il suo ghigno fu un teschio con sei tentacoli.

-Capitano.

Steve aprì gli occhi, come se quel richiamo lo avesse svegliato.
Davanti a lui un uomo lo guardava dall'alto, le mani incrociate dietro la schiena e lo sguardo sprezzante nonché  piacevolmente soddisfatto.
Il capitano sentì l'impulso di dimenarsi, tirare qualche pugno a quelle persone che continuavano a tormentargli la vita e scappare. Ma non fece niente di tutto ciò.

- Non si preoccupi, Capitano. D'ora in poi non dovrà più preoccuparsi di niente. Può anche pensare ciò che vuole e struggersi quanto le pare. Non sarà più in grado di scegliere.

L'uomo rise ma Steve non trovò un senso alle sue parole.
Nonostante l'aria strana di quel tipo, Steve si rese conto di trovarsi in un vecchio laboratorio, probabilmente inutilizzato da tempo, la polvere copriva ancora molte mensole e scaffali.
Poteva sembrare abbandonato se non fosse stato per i numerosi marchingegni che lo circondavano, accompagnato da altrettanti uomini in divisa a manovrarli.

Il suo sguardo tornò all'uomo che ora stava dando degli ordini ad un agente. Anche lui lo guardò, poi gli diede le spalle. Tutti gli uomini intorno a lui fermarono ogni cosa stessero facendo e posero le mani di fronte a loro.

-Hail Hydra!- urlarono.

Poi il corpo del capitano fu scosso da un enorme scossa di dolore e perse di nuovo conoscenza.

Il soldato porse i soldi all'uomo dall'altra parte del balcone.

-Multumesc (grazie).

Prese il sacchetto che gli stava porgendo e si guardò in torno.
L'aria di Bucharest era tranquilla, le persone gli passavano di fianco indifferenti. Il cielo quel giorno era leggermente nuvoloso e dava a Bucky la strana sensazione che qualcosa stesse per succedere.

MARVEL - One-shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora