(Il titolo dice tutto 😉).
Quella sera Grantaire aveva deciso di cucinare lui stesso per preparare qualcosa di davvero speciale per il suo fidanzato. Con una scusa qualsiasi aveva spedito Adèle a letto e poi si era dato da fare per preparare un pasto con tanto di dolce e contorno, non sapeva, invece, che la ragazzina era sveglia più che mai e che probabilmente stava spiando ogni loro mossa dal buco della serratura.
-Bon apetit a tout le monde!- esordì allegramente, prendendo posto di fronte al biondo, che lo squadrava in modo perplesso.
-C'è sotto qualcosa. C'è del cianuro nel cibo, vero?
Il giovane scoppiò a ridere: -Ma come può venirti in mente una cosa del genere, insomma... Ma certo che no!
Il Leader sembrò tranquillizzarsi ed iniziò a mangiare, continuando però a lanciare delle occhiate incerte verso l'amato.
Per una volta lo scettico aveva fatto le cose per bene: la tavola era stata apparecchiata secondo tutte le regole del galateo e due candele rosse allungavano le loro ombre sulle pareti in penombra. Il tintinnio delle posate contro i piatti faceva da sottofondo sonoro a quel sissizio silenzioso, mentre il ticchettare ritmico dell'orologio scandiva il tempo dei loro movimenti.
-Non ti piace?- chiese ad un tratto il moro, dubbioso. Dopotutto, nonostante fossero ormai tre anni che stava con il ragazzo, aveva ancora paura che ritornasse quel profondo disprezzo e quella freddezza nei suoi confronti che Enjolras gli aveva sempre riservato, e per questo faceva di tutto per guadagnare la sua stima.
-No, no, è buonissimo. Magnifique- rispose tranquillamente il biondo, senza accorgersi dell'improvviso timore dell'altro, ma quando sollevò lo sguardo per raggiungere il bicchiere notò il viso teso di Grantaire.
-Cosa c'è?- mormorò, incerto.
-Niente, niente- si affrettò a rispondere l'artista, afferrando d'impulso la bottiglia del vino e versandosi il liquido rosso fuoco nel bicchiere. Gli ricordava Enjolras, così deciso e così intenso...
Il Leader non disse nulla, ormai l'amato non correva più il rischio di ubriacarsi, dato che aveva completamente imparato a controllarsi e a gestire le quantità, solo che non era certo di quanto avrebbe potuto resistere lui, e avrebbe potuto chiedergli se...
-Tu, Apollo, sei astemio o ne vuoi anche tu?
Ecco, appunto. Rimase un istante incerto, spostando ripetutamente lo sguardo dalla bottiglia a Grantaire. Normalmente avrebbe certamente detto di no, senza incertezze, ma quella particolare atmosfera buia che lo avvolgeva, rendendolo così incomprensibilmente fragile, e gli occhi del moro, che avevano ancora quella sfumatura tanto triste lo facevano vacillare. Doveva riuscire a parlargli, con un bel po' di insistenza anche, e risolvere ogni cosa una volta per tutte, ma non poteva riuscirci da sobrio. Parlava pure come Grantaire, adesso.
-Allora?- insistette l'altro, ancora con la bottiglia a mezz'aria.
La strana freddezza con cui gli aveva parlato, unita alla leggera esasperazione che le sue parole tradivano lo misero alle strette.
-Va bene- acconsentì, dando una leggera spinta al bicchiere e spingendolo verso l'altro.
Perché lo stava facendo?
-Alla salute della Francia!- esclamò il pianista, sollevando in aria il calice.
Enjolras sorrise e ripetè il gesto, prima di portarsi il vetro alla bocca. Una vocina dentro di lui continuava a ripetergli che sarebbe stato saggio non farlo, eppure ormai aveva gli occhi azzurrissimi dell'altro puntati su di sé e non poteva tirarsi indietro.
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RIVOLUZIONARI IN MISSIONE BABYSITTER (In Revisione;))
FanfictionO in altre parole "Come trasformare una classica adolescente in una rivoluzionaria". Sequel di "La vita segreta di un rivoluzionario". Quando finalmente la vita sentimentale degli Amis sembra aver preso la via giusta, il destino pensa bene di toglie...