<<I tovaglioli... Vanno piegati sul lato corto, non su quello lungo, altrimenti assumono una forma semiquadrata, che non è nobile... Quella alta ed elegante si adatta molto di più>>.
Adèle sistemò con cura i tovaglioli, rivolgendo uno sguardo incerto al cugino. Erano quasi due ore ormai che fervevano i preparativi per la cena ed Enjolras non faceva altro che stravolgere completamente il loro modo di fare le cose.
<<Apollo, rilassati! Non deve venire Zeus a mangiare da noi, basta che sia un qualcosa di semplice e ben fatto per...>>
<<No, non basta, ovvio che non basta! Ma avete capito di chi si tratti? Sono persone abituate a vivere nel lusso più ostentato, a mangiare in piatti di porcellana e ad avere origamisti professionali per piegare i tovaglioli... Non possiamo neanche lontanamente pensare di cavarcela con due forchette messe di traverso!>>
La ragazzina sospirò, ma non fece commenti e si diresse in cucina per controllare le quattro portate che stavano preparando.
<<Comunque io non mangerò tutta 'sta roba, rischio l'indigestione!>>
<<Devi farlo, Dèle, altrimenti quelli ti ammazzano>> la ammonì l'artista, prima di rivolgersi al biondo <<quanto abbiamo?>>
<<Mezz'ora>>.
<<Il tavolo va bene così?>>
<<È perfetto>>.
<<Okay... La casa è pulita, il cibo è praticamente pronto... Vieni un secondo in camera che ti devo parlare>>.
Il giovane annuì e lo seguì meccanicamente, il viso immobile in un'espressione intellegibile. Tuttavia, le sue risposte secche e concise e la sua agitata laconicità tradivano la sua preoccupazione.
<<Andrà tutto bene, amour>> sussurrò Grantaire, avvicinandosi a lui ed avvolgendolo in un caldo abbraccio.
<<No, è impossibile che vada tutto bene. Io stasera glielo dico, 'Taire. Non posso accettare di continuare a fingere. Se a loro sta bene, cosa di cui dubito profondamente, allora possiamo continuare a fare i finti parenti, se invece si rifiutano di riconoscermi come figlio... Beh, bene, è anche ora che si decidano a dirmelo in faccia, se mi odiano>>.
<<Avevi detto di voler provare a fare in modo che fossero fieri di te...>>
<<Io... Ci ho pensato tanto... E... Finalmente sono giunto ad una conclusione. Ho sbagliato, ho sbagliato tutto fino ad adesso con loro. Credevo che fingendomi quello che loro volevano che io fossi sarei riuscito a renderli orgogliosi di me. Tuttavia era solo un qualcosa di finto ed inconsistente al quale non credevano nemmeno loro, ne risultava che loro erano scontenti di me e anch'io non ero contento di me stesso. Ma ora... Io so quello che voglio essere, quello che sono realmente. E loro possono decidere se accettarlo o meno, non sarò io ad implorare la loro accondiscendenza>>.
<<Ma sono la tua famiglia, Ras...>>
<<Voi siete la mia famiglia: tu, in primo luogo, poi Ferre, Courf, Adèle, Feuilly, Joly, Jehan, Bahorel, Bossuet, e anche E Ponine, Marius e Cosette>>.
L'artista sorrise dolcemente e poggiò le sue labbra su quelle del biondo: <<E allora facciamo cambiare loro idea!>>
***
Il campanello suonò tre volte, secco, preciso, con una violenza militaresca che non aveva mai posseduto, ma probabilmente era sono l'effetto delle dita severe di Madame Enjolras.
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RIVOLUZIONARI IN MISSIONE BABYSITTER (In Revisione;))
FanficO in altre parole "Come trasformare una classica adolescente in una rivoluzionaria". Sequel di "La vita segreta di un rivoluzionario". Quando finalmente la vita sentimentale degli Amis sembra aver preso la via giusta, il destino pensa bene di toglie...