XIII. Una famiglia

48 5 0
                                    

I mesi successivi furono di piena felicità per la piccola famiglia. Noi non staremo qui a raccontare tutti i minimi particolari, sia per pigrizia che per discrezione, ma ci limiteremo a parlare dei fatti più piacevoli e significativi.

***

La verifica di storia fu un successo, con un voto di nove e mezzo su dieci e un record sul resto della classe, la ragazzina fu talmente felice che tornò a casa quasi di corsa, per ringraziare infinitamente Enjolras per averla aiutata a studiare.

-Ehi, quanta fretta- commentò Grantaire, vedendola entrare come una furia in soggiorno.

Il biondo si limitò a sollevare gli occhi dal computer ed inarcare un sopracciglio.

-Mi ha dato nove e mezzo!-

Il cugino si alzò di scatto dal divano e la sollevò in aria, facendole fare il giro del soggiorno.

-Se rompete qualcosa vi faccio dormire in cortile.

-E tu smettila subito di fare l'asociale- lo rimproverò Adèle, una volta tornata a terra, prima di precipitarsi ad abbracciarlo.

-E' tutto merito tuo! Grazie, grazie, grazie!

L'altro si limitò ad arrossire, senza dire nulla. Eppure quello era il pieno passo per un'unità familiare.

***

A fine ottobre arrivò finalmente Louis con il violoncello di Adèle, che lo accolse furente sulla porta di casa.

-Grazie mille, veramente, l'anticipo poi! Dovevi arrivare a inizio settembre, ma dopotutto è passato solo un mese e mezzo, la settimana prossima cominciano le lezioni in Conservatorio e io non sto suonando da secoli, però a te non sembra un problema, vero?

Ci pensò Grantaire a posarle una mano sulla spalla per cercare di calmarla, prima di andare a salutare l'uomo e recuperare lo strumento.

-Hai compiti per domani?- le chiese gentilmente una volta che lo zio se ne fu andato.

-No... Pensavo di suonare.

-Io avrei un'idea migliore... Ti secca?

-Dipende da cosa vuoi farmi fare, se mi chiedi di spaventare Enjolras come l'altro giorno è un no in anticipo.

Il giovane scoppiò a ridere: -Non se l'è presa così tanto...

-Ah, no? Ma se ci ha letteralmente urlato addosso che siamo due incompetenti, incapaci e casinisti e che non riusciamo a capire quando è il caso di lasciare in pace una persona. E insensibili, per giunta- ma alla fine anche lei sorrise nel ricordare l'espressione terrorizzata dell'uomo quando aveva visto il tavolo muoversi da solo grazie al minuscolo filo di bava che avevano utilizzato.

-Eppure l'idea era geniale, specialmente quando abbiamo imitato il terremoto facendo cadere i libri dalla biblioteca.

-Soprattutto rimetterli a posto tutti è stato geniale- ripetè lei, sarcastica.

-Ogni idea veramente geniale ha l'altro lato della medaglia- fece con noncuranza il moro -comunque stavolta non è nulla di pericoloso.

RIVOLUZIONARI IN MISSIONE BABYSITTER (In Revisione;))Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora