31. Caro diario...

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Siamo ormai ad aprile inoltrato e il caldo primaverile qui a Wallingford si fa già sentire, così come sento che la mia voglia di andare ancora a scuola diminuisce sempre di più. Non mi rallegra affatto chiudermi in quell'edificio per ore mentre fuori c'è una bella e calda giornata di sole.

Sono da poco appunto tornata da scuola e mi sono fatta una doccia mentre sul letto nella mia stanza c'è Justin che mi aspetta. Tra poco andremo al parco dietro casa nostra e lui con gli altri ragazzi giocherà a basket mentre io starò con le mie ragazze.

"Caro diario oggi mentre io e Justin stavamo tornado a casa lui non ha fatto altro che parlare di Theresa, sono così nervosa e gelosa, avrei voluto solo tappargli la bocca e non sentirlo più. Perché dovevo innamorarmi proprio del mio migliore amico?" mentre mi pettino i capelli sento Justin parlare, quasi con una risata in bocca. Corrugo la fronte e continuo ad ascoltarlo. E' fuori la mia porta e vuole apposta farsi sentire. Non appena capisco cosa sta leggendo esco dal bagno infuriata.

"Ma come ti permetti di leggere il mio vecchio diario segreto eh?" gli do uno schiaffetto sul braccio e gli tolgo il diario dalle mani mentre lui ride squadrandomi poi dalla testa ai piedi. Sto indossando solo l'intimo e mi sento bruciare con il suo sguardo addosso. "E smettila di guardarmi" gli faccio il dito medio raggiungendo l'armadio.

"E' impossibile" mi raggiunge abbracciandomi da dietro e mi da un bacio umido sul collo. "Non sapevo avessi un diario segreto" mi sussurra all'orecchio trattenendo un sorriso. Si sta prendendo gioco di me.

"Questo perché anni fa non avevo nessun amica con cui parlare dei sentimenti che provavo per uno stupido idiota!" lo rispondo togliendomi dalle sue braccia e dandogli altri colpetti sul petto. 

"Avevi me, avresti potuto parlarne con me di questi sentimenti che provavi per un certo idiota" mi risponde sempre con un sorriso divertito sul volto. Chiudo i miei occhi a due fessure e gli do le spalle prendendo dall'armadio un jeans chiaro.

"Posso leggerlo ancora?" mi domanda, cercando di persuadermi.

"No, e poi chi ti ha dato il permesso di iniziare a leggerlo?" dico mentre mi infilo il pantalone e Justin invece si siede sul letto non staccandomi nemmeno per un secondo gli occhi di dosso.

"Stavo cercando il quaderno di chimica sullo scaffale e invece ho trovato il diario segreto con i pensieri di una Faith uhm.. quanti anni avevi?" mi domanda curioso.

"Ho iniziato a scriverci sopra quando avevo quattordici anni, più o meno, ma poi ho smesso quando te ne sei... andato" mi volto dedicandogli un occhiataccia. "Quindi a sedici anni ho smesso" aggiungo mentre mi metto una semplice t-shirt bianca.

"Posso leggere quello che hai scritto quando me ne sono andato?" insiste ancora con un espressione più seria. Roteo gli occhi e gli lancio il diario, sdraiandomi sul letto con lui al mio fianco.

Sfoglia le pagine lentamente fino ad arrivare all'ultima, dove ho scritto i miei pensieri con una penna blu, seguita poi da altre pagine bianche. Quando se n'è andato ero talmente arrabbiata e delusa da non voler più scrivere di lui.

"Caro diario sono passati venti giorni dall'ultima volta che ho visto Justin e ogni giorno mi sento peggio. Non siamo mai stati lontani per così tanto tempo, o almeno senza nemmeno sentirci. Penso che lui se ne sia andato per colpa mia, per "l'errore" che abbiamo fatto, o meglio per lui è stato un errore. Ha capito di aver fatto uno sbaglio e per non affrontare la realtà è scappato con la stupida scusa di voler cambiare aria. E' scappato senza avere il coraggio di dirmi che quello che è successo quella notte per lui non ha significato niente. Mi ha spezzato il cuore e non lo perdonerò mai. Lui non sente la mia mancanza e credo che sia arrivato il momento di andare avanti, di pensare a me e di cercare di farlo uscire dalla mia testa e sopratutto dal mio cuore, quindi addio mio caro diario, devo pensare a me stessa ora."  Justin legge le mie parole con tono basso e quando finisce di leggere resta a fissare per qualche secondo la pagina pensieroso. Prende un lungo respiro chiudendo il diario e mi avvicina a lui stringendomi forte tra le sue braccia.

SAME OLD LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora