32. Giorni contati

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Sento il suono assordante che emette la sirena di un ambulanza farsi sempre più vicina. Mi rigiro nel letto e cerco di dormire, forse sto sognando.
La sento ancora. Mi strofino gli occhi e li apro sbuffando. Resto qualche secondo a fissare il soffitto ma quando sento quel suono proprio fermo sotto casa mia e le luci blu riflettere sui muri della mia camera mi alzo di scatto e mi affaccio al balcone. Si, è un ambulanza, ed è ferma proprio difronte casa di Justin. La prima persona a cui penso è Pattie, gli è successo qualcosa? Senza nemmeno pensare a cosa sto indossando scendo giù e vado di corsa a casa di Justin.

La porta di casa sua è aperta e in salone ci sono due paramedici intorno a Pattie, come appunto avevo già immaginato, mentre gli controllano i battiti e la pressione. È sdraiata sul divano, ed è sveglia, ma ha il volto bianchissimo. Justin è proprio affianco a lei con lo sguardo perso in qualche suo pensiero.

"C-cos'è successo?" Mi avvicino a lui timorosa mettendogli la mano sulla spalla.

Sussulta come se fosse in uno stato di trance e poi mi guarda sorpreso di vedermi. Non aveva notato la mia presenza. Sposta lo sguardo di nuovo su sua mamma e non mi risponde. Decido di non insistere ma di stargli solo vicino e capire dopo cosa sta succedendo.

Entra un altro paramedico con la barella e mettono Pattie su di essa uscendo di corsa dalla casa ed entrandola nel veicolo. Justin va con lei ma prima che il dottore chiude le porte si alza e incrocia il mio sguardo, sono proprio difronte a lui fuori l'ambulanza.

"Non abbandonarmi" mi dice guardandomi negli occhi. Annuisco con gli occhi lucidi e le porte si chiudono.

"Piccola" mamma in vestaglia seguita da papà vengono vicino a me. C'è quasi tutto il vicinato in strada.

"Devo.. vado in ospedale" dico con le lacrime agli occhi. Entro di corsa a casa mia e prendo le chiavi della macchina di mamma sul tavolo in cucina pronta ad andare in ospedale così come sono, con una canotta, un pantaloncino e le ciabatte. Non ho tempo per cambiarmi.

Non ti abbandonerò mai amore mio.

Arrivo subito dopo l'ambulanza, Pattie è già in una stanza dove il dottore gli farà tutti i controlli necessari per capire cosa gli sia successo, proprio come vorrei capirlo anch'io. Justin e Jeremy invece, sono fuori la stanza, entrambi nervosi e non so se parlare o starmene zitta ed aspettare il momento giusto per delle spiegazioni.

Justin non fa altro che andare avanti e indietro lungo il corridoio, mentre Jeremy è seduto su una delle sedie blu che ci sono mentre muove nervosamente la gamba. Mi siedo accanto a lui e decido di insistere.

"Cos'è successo?" domando di nuovo puntando il mio sguardo verso Jeremy, sperando di ricevere una risposta.

L'uomo al mio fianco mi guarda abbozzando appena un sorriso e poi prende un lungo respiro prima di parlare. "Pattie oggi ha fatto un'altra chemioterapia e non si è sentita molto bene.." inizia. "Quando siamo tornati a casa è stata per tutta la giornata a letto, si sentiva debole e non ha nemmeno cenato stasera, poi qualche ora fa si è svegliata, aveva la nausea ed è andata a vomitare. Per fortuna mi sono alzato anch'io con lei perché subito dopo è svenuta e l'ho presa tra le mie braccia" mi spiega. "Ha perso i sensi per molto tempo e ho chiamato subito l'ambulanza, sono andato in panico perché non riuscivo a svegliarla" continua a parlare in modo nervoso. Ha paura e si vede. Anche se ha sbagliato, Pattie è pur sempre sua moglie, la donna con cui ha passato gran parte della sua vita e la mamma di suo figlio.

Ascolto soltanto senza dire nulla. Non so cosa dire a Jeremy o a Justin per farli tranquillizzare, in questi casi non puoi dire "andrà tutto bene", perché la verità è che non sappiamo se sarà davvero così, in un attimo tutto può cambiare.

SAME OLD LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora