Capitolo 23

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'Che significa?' intervenne Jason preoccupato

'Oh adesso si capisce meglio..' disse il dottore poi alzò lo sguardo verso di me 'congratulazioni, sarete genitori di due gemelli, sei quasi al terzo mese'

'Gemelli??' sobbalzai dal lettino e mi portai le mani alla bocca. Un figlio è il regalo più bello che la vita offre, ma due..beh, sarebbe stato grandioso. Il dottor Novara collegò uno spinotto e iniziammo a sentire i cuoricini che battevano velocemente. Rivolsi il mio sguardo a Jason e lo vidi con la testa rivolta al pavimento e le mani sulla testa, si era commosso e stava piangendo come un bambino.
Mi pulii il gel che avevo sulla pancia con un tovagliolo e mi abbassai la maglietta.
'Allora, entrerai nel terzo mese il 3 Settembre. Facendo un piccolo calcolo dovresti cercare di prendere massimo intorno i quattro o cinque chili, i tuoi bimbi ora sono sani e sono grandi su per giù come un arachide' si fermò e sorrise 'ci vediamo tra un mese e mezzo per scoprire il sesso dei bambini, d'accordo?'

'Va benissimo è stato davvero gentile' salutammo il dottore e imboccammo la strada di casa dove ci stava aspettando tutta la famiglia incuriosita per sapere come stava quello che secondo loro sarebbe stato un solo nipote.
Aprimmo la porta e tutti erano accomodati sul divano del grande soggiorno. 'Ben tornati! Come è andata? Come sta il bambino??' Disse mio padre quando ci vide

'Sta benissimo ed è grande quanto un arachide, ma c'è una cosa che dobbiamo dirvi' Dissi 'in realtà sono in cinta di due bimbi' ebbero tutti la stessa reazione, spalancarono gli occhi e corsero ad abbracciarci dandoci gli auguri.
**

'Soraya!! Svegliati su! È arrivato il grande giorno' Disse Laura affacciata alla mia camera, aprii gli occhi ed erano ancora le 6.45

'È prestissimo non devo mica sposarmi all'alba' affermai con gli occhi ancora chiusi

'Giusto, peccato che la parrucchiera e l'estetista siano già qui e ti stanno aspettando' continuò Laura.
Aprii gli occhi e mi alzai dal letto, ancora assonnata mi recai in bagno e mi lavai il viso *è il grande giorno finalmente*, mi spogliai del pigiama e dell'intimo e velocemente mi feci una doccia.
Scesi giù e afferrai un cornetto appena sfornato e mente Maria si faceva bella mi gustai la brioche morso dopo morso.
'Vieni Soraya, tocca a te' , insieme parrucchiera ed estetista si misero a lavorare facendo di me una perfetta opera d'arte, passò un ora e finalmente potei guardarmi allo specchio, avevo un acconciatura elegante alta racchiusa in uno chignon perfetto con dei delicati punti luce che richiamavano gli Swarovski dell'abito. Il trucco era determinato da delle sfumature che oscillavano dal dorato al beige con un accenno di nero sugli occhi, un rossetto rosso-bordeaux e un blush che risaltava gli zigomi. Mi girai e vedendo Laura commuoversi mi feci scappare una lacrima 'no no ti prego non piangere!! Si rovina il trucco' si allarmò l'estetista tamponandomi il fazzolettino sotto l'occhio.
Arrivò anche il fotografo e dopo centinaia di foto si complimentò per l'abito e corse in chiesa. Erano le 10.00 e di li a poco avrei attraversato la navata principale così uscimmo tutti di casa per entrare in limousine con mio padre.
Il cuore iniziò a battermi fortissimo abbassai lo sguardo e fissai il bouquet di peonie sfumate *che emozione*.
Scesi dall'auto e con mio padre accanto entrai in chiesa e in lontananza vidi Jason che quando mi vide scoppiò in lacrime. Avanzammo piano piano durante la marcia nunziale, eravamo sommersi di invitati che tra di loro iniziarono a giudicare il magnifico abito.
Jason portava con eleganza un vestito grigio scuro con delle leggere righe fini che battevano sul nero, aveva una cravatta nera e le scarpe lucide eleganti, era davvero molto bello.
Mi avvicinai a lui, mi alzò il velo e mi baciò in fronte 'Sei bellissima' Disse asciugandosi le lacrime. Arrivò il parroco e dopo essersi posizionato all'altare iniziò la sua soave messa. Durò circa una ventina di minuti e arrivò al punto delle promesse dicendo:
'Se dunque è vostra intenzione unirvi in Matrimonio, datevi la mano destra ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro consenso'
Io e Jason ci prendemmo le mani e pronunciammo le classiche parole espresse anche al comune qualche giorno prima, ci scambiammo le fedi benedette e concludemmo con un bacio determinato dalle ultime parole del parroco:
'Puoi baciare la sposa'.
Tutti applaudirono e il fotografo ci fece delle foto, poi insieme ai nostri testimoni andammo a firmare le documentazioni utili per la fine della celebrazione.
All'uscita della Chiesa tutti i trecento invitati erano pronti per lanciare il riso mischiato con i petali di rose bianche.
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Arrivammo al ristorante e il Dj urlò a tutti
'Diamo il ben venuto agli sposi!!!'
ed entrammo in sala mano nella mano per affrontare il primo ballo insieme da coniugi a tutti gli effetti. Durante il ballo Jason mi toccò la pancia e nell'orecchio mi sussurrò 'abbiamo passato tante emozioni insieme, tra la scoperta dei nostri bambini al nostro matrimonio. Adesso aspetto con ansia il nostro primo incontro, i gemelli saranno la nostra gioia più grande' .
Ci accomodammo al tavolo e iniziarono le prime portate formate da composizione di alto livello.
Mi suocera aveva creato una festa meravigliosa con i minimi dettagli accurati, i centro tavola erano tutti perfettamente uguali composti da un lungo vaso in cristallo, peonie che richiamavano il bouquet e tante piume che fuoriuscivano lasciando un effetto elegante. I tavoli erano apparecchiati con lunghe tovaglie bianche ricamate e tovaglioli rosa legati con un fermaglio di Swarovski, i bicchieri erano di vetro fine e le posate in argento.
Passammo una bella festa in conclusione tagliammo la torta e una miriade di fuochi d'artificio iniziò a splendere sulle teste di tutti.
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Io e Jason rimanemmo in hotel come "prima notte" e la mattina seguente ci svegliammo abbracciati esattamente come ci eravamo addormentati.
Ci alzammo e dopo avermi accarezzato la pancia Jason andò in bagno per una doccia rinfrescante, io invece presi il cellulare e diedi un occhiata al mio Facebook ma dopo essermi annoiata nel vedere le stesse cose decisi di alzarmi e andare a fare colazione con Jason.
'Ehi amore, facciamo colazione?' Domandai affacciandomi dalla porta che portava al bagno

'Buongiorno principessa, certo!'.
Scendemmo giù e andammo nella stanza principale dove iniziammo ad abbuffarsi di tutte le brioche più gustose del posto.
D'un tratto il cellulare di Jason squillò e quando rispose la sua faccia era seria.
'Che succede amore?'

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