capitolo ventotto

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OSMANY'S POV

Ormai è mezz'ora che sono qui dentro aspettando che Abby si svegli ma ancora niente. Mi metto un po' a giocare sul telefono. Domani sfortunatamente devo ripartire perchè dobbiamo fare la prima partita con la nazionale. Fisso ancora intensamente mia sorella; è proprio una ragazza bellissima, Jenia lo ripete sempre e in effetti è verissimo: i capelli e gli occhi sono il suo punto forte. Sento qualcosa muoversi nel letto davanti a me "O-Osmany? Dove sono? Dov'è Jenia?" si è svegliata! Scoppio a piangere come un bambino, sono troppo felice  che è di nuovo qui con tutti noi! "Tatina io ti amo, ti adoro, grazie per essere rimasta qui e che non te ne sia andata" la abbraccio talmente forte che non riesce a respirare "Osmany, ma Jenia dov'è? L'ultima cosa che ricordo è che lui è andato a sbattere contro una macchina; adesso dove si trova? MIcol sta bene?" è molto preocupata "Si tranquilla stanno tutti e due bene. Jenia si è ripreso sunito dopo l'incidente; tu invece sei stata in coma per tre settimane più o meno, Jenia non ti ha lasciato da sola un secondo, era sempre qui. Ieri hai avuto un'arresto cardiaco, pensavamo che non ce l'avessi fatta e che i avresti abbandonato; dovevi vedere quanto era distrutto Jenia. Quando abbiamo saputo che però eri salva ci siamo sentiti molto meglio. Jenia era settimane che non dormiva, oggi forse è riuscito a dormire" a quelle parole è rimasta scioccata "Ma domani viene vero?" adoro quando fa quella vocina da bambina "Si tranquilla piccolina, tu adesso riposa, i vediamo presto. Mi raccomando ogni tanto chiamami che voglio avere notizie di voi tre" mi fa cenno di andare tra le sue braccia, mi avvicino e la abbraccio come se non ci fosse un domani. Mi è mancata troppo "Dai adesso riposati che domani hai una giornata bella piena. Domani decidono se ti dimettono. Mi raccomando scegliete bene la casa per la bambina eh?" sono troppo felice di poter riabbracciare la mia piccolina. "Buonanotte fratellone ti voglio bene"

JENIA'S POV

Sono le sei del mattino e non ce la faccio a dormire, ho l'ansia, oggi rivedrò la mia piccola principessa. Devo andarle a comprare dei fiori: le sue rose blu. Mi vesto ed esco, devo cercare un fioraio con delle rose blu. Finalmente dopo mezz'ora che giravo in tndo le ho trovate, sono proprio bellissime. Guardo il telefono: le 8:00, sono in orario. Cammino abbastanza lentamente pensando a cosa dire ad Abby. Okay, calma, sono danti all'ospedale. Sto andando in panico, mi faccio coraggio ed entro. Davnti alla porta della camera di Abby ci trovo Glenda e Victoria "Zio Jenia! Mi sei mancato!" questa bambina mi adora, senza di lei coma potrei fare? "Piccolina! Anche tu mi sei mancata troppo" mi giro verso Glenda "Osmany è dentro? Abby la dimettono oggi?" mi guarda e scoppia a ridere "Stai tranquillo, si Osmany è dentro e sta parlando con il medico. Hanno detto che molto probabilmente la dimettono oggi, la macchina ce l'hai vero?" la macchina me l'hanno ridata ieri, qualcuno me l'ha pagata, nessun bigliettino, nessun nome "Si ce l'ho" okay sono quasi pronto per entrare dentro "Le piaceranno le rose tranquillo" mi faccio coraggio e busso alla porta; Osmany e il dottore escono. Entro e...

CONTINUA...

Solo un allenamento| Jenia Grebennikov Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora