Capitolo quattrordici

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Sono le dieci del mattino e sono stanca. Jenia mi ha svegliato perché così vado ad allenamento con lui. Poi andremo a pranzo a casa di mio fratello. Mi preparo con calma e usciamo che sono le dieci e un quarto "amore sono molto agitato, ho paura di come reagirà Tsima oppure Davide o Micah o Enrico" lo tranquillizzo "Amore loro saranno felici per noi. Lo stesso hanno fatto quando è nata Victoria. Fidati saranno troppi felici" mi bacia "Piccola senza di te non so che farei, sarei perso". Siamo davanti all'Eurosuole è mio fratello mi saluta "Piccolina, che ci fai qui? Sei venuta a dare la buona notizia a tutta la squadra?" Faccio cenno di si ed entriamo. Mentre Jenia va a cambiarsi mi metto nel mio solito posto e parlo un po' con Medei "Come va mini-Juantorena?" Tutti con me scherzano e sono molto contenta di questo. Più o meno l'allenamento dura un'ora e mezza ed è arrivato il momento di comunicare a tutti la grande notizia "Allora Jenia qual è la grande notizia che dovevi dirci?" Fa Enrico curioso "Non mi dite che vi spostate" continua Tsima con gli occhi a cuoricino "Allora... la bella notizia è che..." Jenia tiene i ragazzi sulle spine "Dai diiii che sto morendo dalla curiosità" fa Micah "C'è un/una Mini-Grebennikov in arrivo" tutti mi abbracciano "oddio veramente?!" Davide mi viene addosso "si" dico abbassando la testa e arrossendo "raga lasciatela respirare" dice Jenia ridendo "Congratulazioni, sarai una splendida mamma" mi dice Tsima abbastanza triste prima di andare nello spogliatoio. Tutti sono felici tranne Tsimafei. Devo indagare
"Tsima, che ti prende! Come mio migliore amico dovresti essere felice per me" abbassa lo sguardo "come hai fatto a non accorgertene" Lo guardo con uno sguardo confuso "accorgermi di cosa?" Incrocia i miei occhi "che mi piaci Abby! Mi sei piaciuta da sempre" sono rimasta paralizzata. Intanto esce Jenia dallo spogliatoio "Ehi ragazzi che succede?" Chiede "Niente stavamo parlando del bambino" Tsima sposta gli occhi "Ora devo andare, ciao ragazzi..." si gira e cammina a testa bassa "È molto strano" sussurro un Già e saliamo in macchina.
Cerco di non dare peso a Tsima e concentrarmi sul mio ragazzo "Saremo una famiglia bellissima noi tre" sorrido e lo bacio "Vi amo. Tantissimo. Siete la mia vita" ci baciamo.
Arriviamo sotto casa di Osmany e saliamo.
"Ziaaaaaaa" una piccola Viky mi si butta sopra "Amore mio, quanto mi sei mancata" la piccolina mia mi bacia poi va da Jenia "Zio Jeniaaa" Lui la prende in braccio e gli fa fare l'aereoplano. Andiamo a sederci a tavola e parliamo un po' "Abby, ho saputo del bambino! Sono felicissima per voi" Guenda mi fa gli auguri "Bambino? Che bambino?" Vicky è confusa "Piccolina mia, la zia avrà un bimbo. Quindi tu avrai un cuginetto oppure una cuginetta" la piccola comincia a saltellare per la cucina urlando "avrò un cuginetto un bambino piccolo piccolo" tutti scoppiamo a ridere "Abby, hai intenzione di trasferirti a Trento?" Non ci avevo pensato "Ancora non abbiamo deciso ma penso che andrò con Jenia; anche se io voglio che il bambino cresca a Civitanova" prendo la mano a Jenia.

Finiamo il pranzo dopo un'oretta e poi torniamo a casa. Sono molto stanca e affaticata e insime al mio ragazzo mi sentendo sul letto. Nemmeno il tempo di appoggiarmici che già dormo. Mi sveglio che sono le otto di sera. Sento telefono di Jenia squillare e, prima di portarglielo,vedo una scritta sul telefono "Nathalie" aspetta ma Nathalie non era l'ex? Oh mio Dio sta per diventare un uomo morto.
"Amore, ti vogliono al telefono!" Urlo dalla camera, Jenia guarda la schermata e vedendo la scritta dice a bassa voce "cazzo" risponde e parla in francese.
"Chi era?" Domanda sapendo già che mi mentirá "un amico francese" dice alzando gli occhi "un amico oppure Nathalie?" La mia voce di fa più forte "Amore, io..." mi giro dall'altra parte del letto e non lo faccio parlare...

Solo un allenamento| Jenia Grebennikov Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora