° nove °

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Non mi sentii per niente bene dopo aver detto di Yoongi a Taehyung, a differenza delle altre mille volte in cui invece ci avevo discusso senza problemi. Mi fidavo del mio amico, ovviamente, lo conoscevo da anni e lui conosceva me in modo fin troppo profondo dal momento che non mi fermavo nel raccontargli niente, cercando sempre conforto nelle sue parole, ma avevo comunque una sensazione scomoda sulle spalle.

Non avrei saputo dire cosa provassi, ma ero come spaventato. Non volevo nè che Taehyung sapesse di lui, che lo vedesse o scoprisse informazioni su di lui, né che lo facesse nessun altro. Era come se, anche da sconosciuto, vedessi Yoongi come un piccolo regalo personale, e non volessi farlo conoscere a nessun altro.

Il suo solo pensiero mi rendeva egoista e chiuso, non riuscivo a stare tranquillo all'idea che un sacco di persone probabilmente anche solo quella mattina l'avevano visto o intravisto camminare, magari con addosso quella camicia. Magari alcune di loro avevano catturato la sua di attenzione, e lui aveva osservato quelle persone nello stesso modo in cui lo facevo io per lui.

Il pensiero mi mandava fuori di testa.

Sospirai, stavo dicendo cose folli. Bé, nulla peggio di quello che la mia mente era capace di creare quando ripensavo a lui con addosso una camicia.
Mi passai la lingua sulle labbra. Cielo, quello sì che era qualcosa che avrei voluto vedere soltanto io.

Premetti con il dito il pulsante per chiamare l'ascensore, e aspettai che scendesse mentre mi dondolavo da un piede all'altro. Tutto d'un tratto cominciai a sentirmi stanco, sentendo il peso di quella giornata addosso. Il giorno successivo sarei dovuto tornare a lavoro, di nuovo, e mi chiesi cosa sarebbe potuto succedere.

Mentre aspettavo e mi chiedevo cosa avrei potuto fare per rendere quella serata più rasserenante e tranquilla, sentii il mio telefono squillare, e allungai una mano per tirarlo fuori dalla tasca.

Riconobbi il nome del mio collega di lavoro sul display, accompagnato da una foto di noi due insieme con espressioni divertenti. «Hoseok,» lo salutai, mentre l'ascensore era quasi arrivato al piano terra.

«Jimin!» sentii dire dall'altra parte, con tono allegro com'era tipico del ragazzo. Fuori dal negozio, Hoseok diventava un tipo davvero simpatico, anche se a lavoro riusciva comunque a rendermi praticamente uno schiavo. Dovevo ancora riuscire a capire come questi due tratti riuscissero a convivere senza problemi all'interno dello stesso ragazzo. «Io, Namjoon e Jin siamo fuori a bere qualcosa, ti va di unirti a noi?» domandò.

Sospirai dentro di me, mentre le porte dell'ascensore si aprivano ed entravo in tutta calma. La luce bluastra mi illuminava mentre tentavo di pensare a qualcosa da dire «Non saprei io...» provai a dire, cercando una scusa credibile. Non che non volessi vederli, ma ero davvero troppo stanco, e avevo una gran voglia di dormire.

«Daaai,» insistè Hoseok, allungando la 'a' e sembrando un bambino che tenta di convincere la propria madre, «Cos'hai di meglio da fare?» continuò, mentre io roteavo gli occhi. Odiavo quando la gente diventava insistente, anche se a Hoseok perdonavo spesso questo suo lato.

Alzai la mano libera per premere il pulsante del quarto piano quando sentii la voce di qualcuno che mi chiedeva di non chiudere le porte dell'ascensore, anche se l'ascoltai quando ormai il mio polpastrello aveva già toccato la superficie fredda del bottone metallico. «Non mi sento molto bene, preferisco risposarmi così da poterci essere domani a lavor-» tentai di dire, quando il rumore brusco di qualcuno che si infilava nel ristretto spazio dell'ascensore, spaventandomi per la velocità e per come era arrivato all'improvviso.

«Grazie,» sentii dire dal ragazzo, anche se non avevo fatto quello che mi aveva chiesto. Era come ripiegato in avanti, si passò una mano fra i capelli e tirò la schiena in sú, per poi voltarsi verso di me.

Strozzai un urlo, sentendolo fermo in mezzo alla gola, incapace di staccare gli occhi da lui. «Porca puttana che ci fai qui?» esclamai, ancora al telefono con Hoseok, quando alzando lo sguardo verso di me vidi il volto di Yoongi.




— ❀ —

sì ma che stress scrivere
dal telefono vi giuro lo brucio
questo aggeggio di satana
datemi un computer e una
tastiera.

giuro che è l'ultimo capitolo
indecente che scrivo, giusto
perchè sono ancora in classe.

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