° sedici °

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«Jimin! Tieni!» disse a gran voce Hoseok per sovrastare la musica alta che ora si disperdeva per tutto il locale. Mi avvicinai a lui, e presi tra le dita il bicchierino che mi stava offrendo contenente chissà cosa.

«Di cosa si tratta?» domandai tornando a guardarlo, ancora incerto sul berlo. Avevo scoperto troppo tardi che il locale formale in cui bisognava indossare le camicie era quello in cui mi trovavo in quel momento, e cominciavo a sentire il peso di quella situazione sulle spalle e sul mio viso, e anche sul petto, e magari ubriacarmi non era la cosa migliore da fare.

«Smettila di tormentarti di domande e lasciati andare per una volta!» esclamò di risposta Hoseok, andando a colpire il mio bicchiere con il suo e portandoselo alle labbra. Seguii le sue mosse, tirando in dietro la testa e lasciando che il liquido amaro mi scendesse lungo la gola. In seguito, ripetei la testa cosa un altro po' di volte, finché Hoseok non mi sorrise dicendo che ero sul punto giusto per divertirmi.

Addio anche al mio proposito di conoscere qualcuno. Non ero in grado di conoscere proprio nessuno, conciato in quello stato. E anche se fosse successo, non avrei mai ricordato il suo volto per quanto la mia vista stesse cominciando a giocarmi brutti scherzi.

E anche con tutto quell'alcol in corpo, con la vista ormai non più in grado di collaborare, non riuscivo a togliermelo dalla testa. Mi sentii così pieno di rabbia ricordando ancora alla perfezione come mi aveva detto che sarebbe uscito con quella ragazza. Diamine, cominciavo ad odiarlo così tanto che la mia testa lo vedeva ovunque, perfino all'ingresso di quel locale mentre una ragazza lo teneva sotto braccio. Sgranai gli occhi. «Porca paletta non può essere vero.»

Con una mossa troppo agile anche fatta da sobrio tornai vicino ad Hoseok, afferrandolo per le spalle e tentando di nascondermi dietro al suo corpo. Il rosso si lasciò scappare una risata. «Jiminie, tutto bene?» disse con uno sguardo divertito, mentre mi osservava in tutto il mio splendido panico.

«Guardami, ti sembra che vada tutto bene?!» esclamai, sentendomi sempre più il viso in fiamme, e non avrei saputo dire se fosse per l'imbarazzo della situazione, per l'alcool, o per il fatto che Yoongi stesse facendo il suo ingresso con un'altra delle sue splendide e meravigliose camicie. Dio, cos'avrei dato per poterlo toccare in quell'esatto momento, potergli stare vicino quanto quella ragazza al suo fianco. «Devo andarmene.»

Hoseok si voltò a guardare nella direzione che continuavo ad accennare. «Ehi ma non è lo stesso ragazzo che voleva che lo servissi al lavoro?» domandò facendosi improvvisamente serio, ma tornando a ridere un istante dopo «Ti deve piacere davvero molto se reagisci così. Ma quella con lui chi è? Sua sorella?»

Lo fulminai con lo sguardo. «Chi vuoi che sia? La sua ragazza, no?» sbottai infastidito. Non riuscivo a credere quanto la sfiga si stesse prendendo gioco di me. Prima al supermercato, poi come vicino di casa, ed ora anche nello stesso locale in cui bisognava indossare camicie ed io ero ubriaco fradicio. Forse essere amico con Taehyung per così tanto tempo stava cominciando a contagiare anche me con la sfortuna. Feci un finto piagnucolio infastidito. «Dio, perchè va sempre a finire così male per me?» mi lamentai.

Lo sguardo del rosso di fianco a me si illuminò completamente, come se avesse appena avuto l'idea migliore al mondo. E la cosa, se riguardava Hoseok, mi spaventava. Si voltò verso di me con un angolo delle labbra alzato. «Ascoltami, chimchim, ti aiuterò.»

«Eh?» esclamai confuso, con uno stridulio acuto che fece ridacchiare il mio amico. Gli scossi la spalla, con un'espressione sconvolta. «Che cosa intendi? Fermati, non fare niente di avventato o di imbarazzante, per favore.» mi immaginai già la scena imbarazzante con me e Hoseok di fronte a Yoongi a fare la scena degli idioti. Non sarei riuscito a sopportarlo.

Ma Hoseok mi battè una mano sulla spalla. «Non ti preoccupare.» mi disse sicuro di sè stesso, guardando le figure di Yoongi e della ragazza con lui che si cominciavano ad addentrare nel locale. «Aspetterò il momento in cui saranno ad un paio di centimetri un po' più lontani e cercherò di allontanare di più quella ragazza. A quel punto, buttati su di lui.»

Il mio viso andò a fuoco nel momento in cui il rosso finì di parlare, e aprii la bocca per rispondere ma ne uscì solo un balbettio indistinto, mentre Hoseok sfuggiva da sotto le mie dita e si allontanava nella sala. Cazzo, cazzo, cazzo. Avrei sempre potuto evitare di fare quello che mi aveva detto, ma come potevo tenere me stesso fermo davanti ad una condizione del genere?

Yoongi, bellissimo, sotto quelle luci che mettevano in evidenzia il bianco della camicia che gli stringeva il corpo. I bottoni allacciati fino in cima, come sempre, a differenza di tutti i ragazzi intorno a lui che tenevano l'indumento aperto per buona parte dell'area intorno al collo. La mia gola si faceva secca nel momento in cui i miei occhi si posavano su di lui, sul modo casuale con cui metteva la mano nella tasca dei pantaloni e distrattamente si guardava attorno. Dio, era così bello, mi sentivo bene solo a guardarlo, completamente catturato da lui, dal suo corpo, dal suo viso.

Lo vidi voltarsi a cercare la figura della ragazza, alla quale qualche istante prima aveva detto di prendere qualcosa al bar, e fare una faccia confusa. Deglutii, era il momento. Ero completamente ubriaco e completamente eccitato da quel ragazzo, e sicuramente stavo per fare uno dei passi più sbagliati che potessi mai fare. Ma cosa fare, altrimenti? Non era di certo colpa mia se Yoongi era così bello da dover correre tali rischi.

Lo vidi subito sorprendersi quando mi vide arrivare. «Non ci credo, anche tu qui. Sembra che siamo destinati ad incontrarci.» disse, mentre il suo volto cambiava e mi mostrava un'espressione più tranquilla, quasi compiaciuta che fossi arrivato io. Sentii una scossa lungo la schiena.

Mi misi le mani in tasca. Dio, quella camicia era meravigliosa, lui era bellissimo, e non sapevo dire quale fosse tra le due cose a mandarmi più fuori di testa, o forse entrambe. Piegai la testa di lato. «Non avevi un apputamento?» domandai, guardandomi attorno come se non avessi appena accettato il piano di Hoseok per allontanarla. Sia i miei occhi che quelli di Yoongi si ritrovarono ad osservarli vicino al piano bar, dove lui le stava già offrendo qualcosa da bere. Il ragazzo di fronte a me sospirò. «Non sono un gran ché con le ragazze, direi.»

«Non dovresti andare a riprendertela?» domandai, guardandolo.

Lui si voltò verso di me, passando lo sguardo dalle mie scarpe per farlo risalire fino al volto, fermandosi a guardarmi negli occhi. «E tu non sei qui con qualcuno?» domandò, ignorando la mia domanda. Cominciava a divertirmi questo nostro gioco di sostituire la domanda dell'altro con un'altra domanda.

Mi strinsi nelle spalle, facendo un passo più vicino a lui. «No, sono qui solo.» Ero completamente fuori di me, mentre il mio volto era cosi vicino al suo e potevo sentire il suo buon profumo. Ero così vicino da poter quasi sfiorare il suo corpo, ma non volevo ancora farlo. «Forse a cercare qualcuno con cui ballare.»

Yoongi ghignò, divertito. Si era forse già completamente dimenticato di quella ragazza, mentre un bagliore apparve nei suoi occhi. «Bé, che ci fai ancora qua?» disse, facendo un cenno verso la pista «Andiamo.»

- ☼ -

sì infatti ma che li tengo
a fare i tempi lunghi tra
questi due che questa
storia deve parlare di
feticismi strani e quindi
daje facciamo accadere cose.
IN PIù fatemi i compliementi
perchè sono 1200 parole
sono un dio.

+ mi sto fissando con
frah quintale bello
fantastico sono presa
a bene segnatelo sul
calendario perchè è raro
(ps quando pubblicherò
questo capitolo non
sarà lo stesso giorno in
cui l'ho scritto ma segnatelo
comunque lol)

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