° tredici °

3.1K 272 119
                                    

Mh? Cosa?
Le parole di Taehyung ancora si ripetevano nella mia testa. Avevo fatto bene a preoccuparmi dopo aver parlato di Yoongi con lui, ancora una volta si mostrava a me quel suo lato degno di qualche personaggio da brividi, capace di arrivare a qualunque cosa pur di scoprire ogni dettaglio a proposito di qualcuno.

Non osavo neanche immaginare quello che Taehyung poteva aver scoperto su di lui, anzi, me ne tiravo fuori. Chissà a che livelli era arrivato. Ugh, il solo pensiero mi faceva venire il mal di testa. Posai di nuovo il cellulare all'interno dell'armadietto di metallo, mentre la mia pausa di dieci minuti stava per terminare, e lo richiusi con un sospiro.

Ora sì che sarebbe stato d'aiuto avere un po' di lavoro da fare, così da poter esser concentrato su qualcos'altro piuttosto che su quello che il mio amico aveva da dirmi. Senza neanche farlo di proposito, dalla porta del magazzino sentii la voce di Namjoon chiamarmi, «Park.» ancora una volta, mi affrettai per avvicinarmi a lui, pronto a seguire un'altra delle sue richieste.

  «Mh, sì?» chiesi, guardando per il negozio alla ricerca di qualche nuovo scatolone da portare o qualche zona da mettere in ordine. Sembrava tutto essere al posto giusto, in modo quasi perfetto avrei potuto dire. 

Provai immediatamente un senso di sconforto e paura quando, dopo tanto tempo ad aspettare di vederlo ancora, me lo ritrovai ancora una volta dentro il mio negozio. I miei occhi si spalancarono, e le mie labbra semiaperte anche se non trovavano parole da dire.

Namjoon fece un cenno nella direzione in cui Yoongi si trovava. «Ho provato a servirlo, ma ha chiesto di te.» disse, e riuscivo a sentire un leggero tono divertito nella sua voce. Probabilmente trovava quasi comico il modo in cui il mio volto doveva apparire in quel momento, tra l'imbarazzo e la sorpresa. 

Fece una breve risata, «Che c'è? E' il tuo ragazzo?» domandò per prendermi in giro, peggiorando la situazione che era presente sulle mie guance. Sentii come se il mio stomaco avesse appena fatto un triplo salto carpiato, al solo pensiero che potessero scambiarci per una coppia. 

Scossi la testa, velocemente, «R-ragazzo?» borbottai, tentando di essere sicuro di me ma fallendo miseramente «Non essere ridicolo. E' il mio vicino di casa.» continuai, anche se le mie parole potevano convincere poco e niente un ragazzo intelligente come Namjoon. Si leggeva sul suo viso quanto avesse già compreso tutto quello che potevo pensare a proposito di Yoongi. 

Deglutii, superando il mio collega e avvicinandomi alla figura del ragazzo che se ne stava in piedi in attesa. Aveva gli occhi che vagavano per il negozio, mentre pensava a chissà cosa e rifletteva. Mi sarebbe piaciuto ascoltare i suoi pareri, le sue idee, magari sdraiato di fianco a lui. Mentre condividevamo entrambi qualsiasi cosa, senza più imbarazzo. 

Mi notò arrivare, e alzò una mano per salutarmi. Mi sentii come la persona più speciale su questo pianeta, mentre con un sorriso imbarazzato e inclinando leggermente il capo ricambiavo il suo saluto in modo educato. «Non mi aspettavo di vederti di nuovo qui.» gli confessai, quando fui abbastanza vicino da poter essere sentito.

Lui fece un'espressione che sembrava dire che non era molto importante come cosa, come se in realtà non fosse davvero chissà che cosa che fosse di nuovo lì. «Non conosco molti altri negozi.» rispose con sincerità, facendo poi scivolare lo sguardo su di me. Lo sentivo che quasi bruciava, sulla mia pelle. «E poi in nessun altro negozio ci lavori tu.»

Era come se fossi appena caduto dalla discesa più alta esistente di qualche montagna russa. Scordai per qualche secondo il significato di respirare, e il mio cervello era come se si fosse appena spento in un unico istante. «E' un complimento?» chiesi, non sapendo cos'altro dire.

«Prendilo come vuoi.» rispose senza tono l'altro, tornando a guardare i vestiti per il negozio e facendomi sentire le spalle più leggere. Era bellissimo, di fronte a me, in quei pantaloni neri e la felpa grande per la sua statura. Provavo qualcosa di diverso, ancora una volta, rispetto a quando i miei occhi lo vedevano con addosso una camicia, come se il sentimento fosse cambiato ma non per forza in modo negativo.

«Cerchi qualcosa in particolare?» domandai, ritornando al modello che dovevo seguire quando aiutavo qualche cliente nei loro acquisti in negozio. Le mani dietro la schiena che si tormentavano a vicenda per l'imbarazzo e il nervoso che provavo. Mi sentivo davvero come un bambino bisognoso di attenzioni, volevo altri complimenti da parte di Yoongi, altri sguardi con gli occhi luccicanti.

Yoongi aveva quest'atteggiamento superiore che mi faceva letteralmente andare fuori di testa. Era come se mi tenesse completamente in pugno, ogni mia parte era strettamente legata a lui. La cosa era folle, a pensarci. Non mi dispiaceva per niente. «Qualcosa per fare colpo ad un primo appuntamento?»            


— ☼ —

andrea e la sua relazione difficile
con i finali di capitoli.
ma non fanno tipo dei tutorial? 

perché davvero non so mai come
terminarli.

forse dopo aggiorno di nuovo.

fetish ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora