Sentii il viso andarmi a fuoco, mentre la salita in quell'ascensore sembrava durare più del solito. Quello che doveva essere un viaggio di pochi secondi si stava prolungando all'infinito, quasi dilagando il tempo esterno solo per concederne di più per me e lui.
Mi portai una mano al colletto, cercando aria. Ma in tutti gli ascensori c'era così poco ossigeno? La sensazione di sollievo mi mancava completamente, lasciandomi nello sconforto e nell'imbarazzo, e nel frattempo speravo in tutti i modi che Yoongi non se ne accorgesse.
Mi resi conto che c'erano un sacco di cose che speravo che Yoongi non notasse, anche se i nostri incontri erano stati così pochi e brevi. Tutto di lui riusciva a mettermi in agitazione, facendomi sentire un bambino senza esperienza.
Non volevo conoscesse quelle parti di me, purtroppo così evidenti, e non volevo che pensasse cose sbagliate di me. La mia grande paura al momento era esser visto con un bambino ai suoi occhi, ancora troppo immaturo anche solo per avvicinarmi a lui.
Stando così vicino a lui, riuscivo a sentire il suo profumo. Era buono. Quel pomeriggio non indossava nessuna camicia, lo notai quasi immediatamente perché mi sentii leggermente più leggero rispetto al solito.
Non che adesso mi piacesse di meno. Anche solo sfiorare la sua spalla con la mia mi faceva venire i brividi e le guance rosse, ma era una sensazione diversa a quando invece lo vedevo con addosso un indumento come quello. Adesso la mia mente era davvero quella di un bambino, e nessuno dei pensieri che prima facevo mi passava per la testa.
Era come essere una persona diversa, non capendo se fosse positiva o negativa come cosa. Possibile che fosse solo un indumento semplice come quello che mi faceva sentire così sporco?
«Come mai qui?» domandai quando l'ascensore partì. La voce uscì a forza dalla mia bocca, quasi mi stessi costringendo a parlare.
Yoongi infilò le mani in tasca, «Bé, ci vivo?» rispose semplicemente. Sentii il cuore saltare un battito, non credendo a quello che mi aveva appena detto. Abitava davvero lì? Innumerevoli palazzi in innumerevoli isolati per tutta quella città che in alcuni momenti mi sembrava infinita, e lui abitava nel mio stesso condominio? L'ossigeno era qualcosa che non ricordavo nemmeno più.
Ci mancava solo che abitassimo anche sullo stesso piano magari.
La sfortuna che per anni avevo legato intorno alla figura di Taehyung in modo ironico, improvvisamente la trovai meno divertente del solito.
Arricciai le labbra. «Scusa se non ti ho chiesto il piano, avevo già premuto il bottone prima che arrivassi.» dissi, facendo vagare lo sguardo in quello spazio ristretto.
Yoongi scosse la testa. Come se fosse stato un vero problema, poteva sempre aspettare che uscissi e scendere di nuovo.
«Non importa, è quello in cui dovevo andare.» rispose con tono piatto, per poi voltarsi verso di me. «Abiti anche tu al quarto?»
Cristo.
Aprii a bocca ma non uscì alcun suono. Il mondo doveva davvero avercela con me. Nella mia testa non passò neanche una risposta che avesse senso, mentre continuavo a pensare impanicato. Possibile che abitasse davvero di fronte a me senza che io non me ne fossi accorto nemmeno una volta? Rimasi in completo silenzio, imbarazzato e con le orecchie rosse e lo sguardo puntato verso il basso, finché le porte dell'ascensore non si aprirono finalmente, mettendo un punto a quella conversazione e riportandomi sulla terra che conoscevo.
«Bé,» disse Yoongi, tirando fuori un mazzo di chiavi dalla tasca dei pantaloni ed uscendo per primo dal piccolo spazio che avevamo condiviso per quei pochi momenti, «Allora ci si vede, vicino di casa.» mi salutò agitando leggermente la mano e creando un suono metallico con le chiavi, facendomi un occhiolino veloce ed alzando un angolo delle labbra.
Mi sentii come se potessi completamente sciogliermi sul momento. Non mi ero mai sentito tanto dipendente da qualcuno, e quel qualcuno si presentava all'improvviso come uno sconosciuto dall'aria indifferente e lo sguardo vuoto. Mi passai una mano sul volto. Ma non volevo perdere un'occasione del genere con lui, lasciando che rimanessi soltanto il suo vicino di casa.
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scusate il capitolo osceno
e molto breve
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fetish ✓
Фанфикyoonmin - pleasxntville | « cosa sarebbe un feticismo? » dove jimin non sa di avere un feticismo per le camicie e yoongi entra nel negozio dove lavora per acquistarne una. // è una storia scritta per totale divertimento e noia, non prendete nulla...