° quindici °

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Scrutai la mia immagine riflessa nello specchio. I miei occhi che scorrevano su ogni centimetro della mia pelle, alla ricerca di qualcosa, qualche difetto, qualche particolare da aggiustare. Stavo impazzendo. Mi passai la mano nella frangia, tirandola indietro e sospirando, chiedendomi se non fosse arrivato il momento di provare a cambiare colore di capelli. 

Pensavo di tutto, qualsiasi cosa era buona a distrarmi dopo che, una manciata di ore prima, incontrai Yoongi in un altro dei nostri incontri casuali e rari, nel corridoio del condominio. Aveva sempre il solito volto, ma vedevo questa volta un'espressione diversa, forse più rilassata. Gli chiesi cosa accadesse, e per un attimo mi immaginai quasi che forse era il giorno ideale per cenare insieme, cosa che avevo sempre evitato di chiedergli per l'imbarazzo.

Erano passate quasi due settimane dal nostro incontro in negozio, quando mi aveva lasciato il suo numero di telefono ed io avevo conservato con cura quel bigliettino, temendo in continuazione di perderlo o dimenticarlo da qualche parte. Mi promettevo più e più volte che avrei trovato il coraggio per chiamarlo davvero, ma il momento non sembrava arrivare mai. 

Ma quella mattina ero pronto, ero sul punto di interromperlo mentre parlava pur di chiederglielo, ma improvvisamente mi feci di marmo, i miei muscoli completamente immobili mentre mi diceva che si sentiva un po' nervoso perchè quella sera sarebbe dovuto uscire con la ragazza che mi aveva accennato quel giorno in negozio. «E' dovuta partire per delle questioni di lavoro, ma adesso è tornata e mi ha chiesto immediatamente di vederci.» aveva detto con tono piatto mentre faceva girare la chiave nella toppa della porta «Sono un po' nervoso, dal momento che mi ha nominato una discoteca e non sono un gran ché a ballare.»

La mia testa tornava, in continuazione, più volte, su di lui. Ancora una volta era un chiodo fisso nella parete della mia testa, e non ero capace di levarlo in nessun modo. Lo odiavo, così distante da me eppure ne ero quasi completamente legato. Sembrava una maledizio inflitta anni fa, di cui nemmeno io potevo averne coscienza. In più continuavo a rivederlo, nella mia testa, con addosso quella camicia. Era un'immagine che la mia mente ormai creava da sola. Mi vergognavo anche un po' se solo pensavo a come tentavo di sollevarmi da solo pensando a tale immagine.

Per questo motivo chiesi ad Hoseok di uscire, quella sera, tutto pur di non rinchiudermi ancora all'interno di quelle quattro mura del mio appartamento, pur di allontanare il più possibile lo sconosciuto vicino di casa che continuava a impedirmi di essere libero. Sarei andato fuori a divertirmi, e mi ripromisi più di tutto di conoscere qualcuno, qualcuno di nuovo e totalmente interessante. 

Recuperai una camicia dal mio armadio. Sentii immediatamente come se avessi qualcosa bloccato in gola mentre allungavo un braccio per infilarlo nella manica chiara. Dava una così bella sensazione indossarla, l'odore di pulito che mi circondava, il tessuto leggero e soffice che mi accarezzava la pelle come se qualcosa di morbido mi stesse abbracciando. 

Finii di prepararmi spruzzandomi addosso un po' di profumo e, con un'ultima veloce occhiata allo specchio, raggiunsi la porta di casa per uscire. Mi portai immediatamente il cellulare all'orecchio, impedendomi con forza di guardare la porta dell'appartamento di Yoongi. Non mi interessava di lui, non mi interessava sapere dove fosse. Entrai in ascensore mentre sentivo Hoseok rispondere alla chiamata e premetti il bottone per andare al piano terra. «Dove ci vediamo, quindi?»

  «Fra cinque minuti io e Nam siamo sotto casa tua con la macchina» sentii dire dall'altra parte da Hoseok, la linea un po' interrotta per colpa del vento forte che doveva arrivargli addosso se stava tenendo il finestrino abbassato. «Passiamo a casa di Seokjin e andiamo diretti al locale, aspettaci! Saremo lì fra poco!»

Li salutai in fretta, dicendo che li avrei aspettati davanti all'ingresso del proprio condominio, e mi misi a giocare col telefono nell'attesa. L'aria fredda della città mi accarezzava i fianchi, facendomi provare un brivido lungo tutta la schiena. A risvegliarmi dai miei pensieri fu il rumore forte del clackson di un'auto appena fermata davanti al marciapiede.  Alzai lo sguardo, riconoscendo il sorriso largo di Hoseok che agitava in aria una mano. 

Salii in fretta, chiudendo poi la portiera, e salutai i miei colleghi di lavoro, che trovai improvvisamente  strani in quel momento. Sentii che la cosa mi stava sfuggendo di mano, perchè nel momento in cui Hoseok si voltò a parlarmi io non riuscivo a tirarsi su lo sguardo dalla sua camicia, aperta sotto il collo che lasciava intravedere le sue clavicole. Mi passai un dito nel colletto, portando gli occhi verso il paesaggio della città fuori dal finestrino. «E' fantastico che sia venuto anche tu» esclamò Hoseok, voltandosi verso Namjoon in seguito «Sarà divertente, secondo me gli piacerà il posto.»

«Bé se vuole davvero conoscere qualcuno di nuovo come aveva chiesto, di certo questo locale gli piacerà. C'è un sacco di bella gente, e soprattutto buona musica.» disse con tono piatto Namjoon, troppo preso dalla guida per esaltare la propria voce ma comunque felice che mi fossi aggiunto al gruppo. Accostò di nuovo per far salire Seokjin, e passò un minuto buono a convincere Hoseok a spostarsi nei posti dietro per lasciare che il più grande si sedesse nel posto affianco al guidatore.

Anche per entrare nel locale non ci mettemmo molto. Sembrava aperto da poco, e tutto dava l'idea di perfetto. L'arredamento semplice ma coinvolgente, la musica non era ancora ai massimi livelli ma dal primo passo all'interno della sala Hoseok e Seokjin si fecero prendere dal ritmo, cominciando a muovere i fianchi a tempo. Mi guardai attorno, cercando di capire che tipo di gente fosse già arrivata. «Prenditi tutto il tempo che vuoi per adattarti,» disse Namjoon, avvicinandosi a me capendo la mia confusione, e poi raggiungendo Jin e passandogli un braccio intorno al fianco.

Raccolsi tutta l'aria che riuscivo a prendere nei polmoni. Sarebbe stata una bella serata. Doveva esserlo.       


— ☼ —

ehilà, spero che il capitolo
vi sia piaciuto, perché ormai
manca davvero poco ~

in più volevo anche
informarmi che mi ci sono
messa d'impegno ed ho finito
la storia nelle bozze,
quindi se avete preferenze
su quando volete io aggiorni
vi pregherei di farmelo sapere

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