aggiorno perché ho comprato
una camicia e sono felice
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Bellissimo e sconosciuto, si muoveva a tempo quasi perfetto, come a prendere in giro sè stesso e le parole che mi aveva rivolto nel corridoio ammettendo di non essere capace a ballare. Il collo inclinato di lato, il sudore che si faceva notare sotto le luci che lo illuminavano all'improvviso. Era la cosa più bella che avessi mai visto, così meraviglioso. Lo volevo lì, in quel momento, ubriaco e divertito tra la gente.
Alzava il volto verso di me e mi rivolgeva quel sorriso divertito. Allungava un braccio, passandomi una mano dietro la schiena e mi attirava a sè, facendomi ridere. Improvvisava passi, e mi guardava per cercare il mio divertimento sul volto. A quel punto io gli ridevo, e gli passavo una mano sul braccio, stringendo la stoffa leggera che si appiccicava alla pelle per il sudore.
Sentivo le guance in fiamme, completamente preso da quel ragazzo e sobrio sui miei sentimenti. Ero così lento di solito a comprendere me stesso, a sentirmi davvero unito a qualcuno. Ma con Yoongi era stato diverso, mi ero sentito colpito da un fulmine nel momento in cui non ero riuscito a stare zitto il giorno del nostro primo incontro.
E adesso invece mi mancavano completamente le parole, o forse non c'era proprio bisogno di parlare. Ero così ubriaco che per un attimo pensai di aver visto il mio stesso sentimento sul volto dell'altro. Sorrisi, mentre con sicurezza mi avvicinavo sempre di più a lui. Sentivo il suo respiro caldo sul volto, e la sua mano che mi stringeva il fianco, facendomi sentire più vivo di quanto non mi fossi mai sentito. Non mi serviva nemmeno avere un contatto intimo con lui, anche in quella pista e completamente vestiti ero già completamente suo.
«Sei sicuro di te, questa sera, Jimin» mi sussurrò all'orecchio, la voce bassa e quasi graffiante. Mi voltai verso di lui, con un sorriso quasi colpevole e divertito da ciò.
Mi avvicinai a mia volta al suo orecchio. «E' soltanto colpa tua, dovresti smetterla di vestirti in questo modo.» gli risposi, alzando le sopracciglia con fare innocente. Stavo davvero per perdere la testa, quella camicia e il suo odore stavano completamente riempiendo la mia mente.
Yoongi mi mostrò ancora una volta il suo volto divertito. Sentii la sua mano abbassarsi, fino ad andare a toccare il mio fondoschiena, stringendolo leggermente. «Ah, io sarei provocante?» mi disse, con gli occhi che brillavano di lusso «E questi pantaloni così attillati?» continuò, ripetendo il gesto e facendomi sentire il cuore saltare più di un battito.
Non ce la facevo più. Il suo volto era a così pochi centimetri da me, il suo corpo sfiorava il mio di continuo, mentre continuavamo a muoverci seguendo la musica. Stavo impazzendo completamente, la mia mente era così fusa che avrei potuto saltargli addosso anche lì, in mezzo a tutta quella gente. Con la coda dell'occhio vidi la figura della ragazza con cui era arrivato nel locale, e immediatamente mi sentii le spalle pesanti. Si avvicinava in fretta, forse infastidita che Yoongi fosse sparito per tutto quel tempo, e mi costrinsi a pensare a qualcosa.
Lui non l'aveva ancora notata, anche se la sua voce era leggermente udibile anche con quella musica alta. Rimasi a fissarlo, senza parole, forse spaventato che tutto potesse finire così com'era iniziata. Le mie labbra leggermente schiuse, le mie mani sulle sue spalle e lui che mi guardava curioso, tentando di capire la mia espressione tra il preoccupato e il pensieroso.
Si avvicinò in fretta, fino a far scontrare quasi in modo violento le sue labbra con le mie, sorprendendomi totalmente. Era come se mi avessero appena gettato addosso un intero secchio di acqua gelata, mentre prima stupito e poi completamente preso rispondevo al bacio, in modo anche forse troppo aggressivo. Sembravano anni che mi chiedessi quale fosse la sensazione paradisiaca che si provasse nel baciare un essere come Yoongi.
Mi morse piano il labbro, allontanandosi poi di qualche centimetro solo per scorgere la mia espressione completamente presa, con le guance rosse e gli occhi che faticavano quasi a rimanere aperti. Era come se mi stessi per sentire male per tutto quello che stava accadendo dentro di me. Tornò a divertirsi sulle mie labbra, dirigendo il gioco di cui sapeva benissimo essere il padrone. Lo sentii ridere appena quando, dopo aver preso il polso della mia mano e averla portata sul proprio petto coperto dalla camicia, mi sentii gemere completamente sentendo il tessuto a contatto diretto con la mia pelle.
«Mi sono sempre chiesto se non avessi un qualche tipo di feticismo per le camicie...» mi sussurrò piano, mentre le sue labbra cominciavano a lavorare sul mio collo, mordendolo e segnandolo. Stava cominciando a prendersi sempre più spazio, ed io non sapevo per quanto il mi autocontrollo avrebbe funzionato. Mi morsi le labbra, sentendolo sempre più deciso su di me.
«Cosa te lo fa pensare?» dissi senza fiato, come se fossi già nel centro di un atto intimo tra di noi. Yoongi si separò da me, guardandomi con le sopracciglia alzate e con gli occhi che praticamente stavano già mangiando il mio volto completamente perso.
Sorrise, «Bè, è difficile non pensarlo. Sin dal nostro primo incontro ti sei comportato abbastanza strano, soprattutto quando mi vedevi vestito in questo modo.» morse un po' più forte la pelle che si trovava all'attaccatura del collo, ed io mugolai, stringendo di più il suo braccio. Dovevo assolutamente allontanarmi da quel posto, o mi sarei davvero sentito male. L'aria mi mancava completamente, e tutte quelle emozioni dentro di me mi rendevano completamente incapace di pensare.
Le mie ginocchia si fecero completamente deboli, gli occhi mi bruciavano e improvvisamente successe quello che più pregavo non accadesse. Mi portai una mano al naso, con gli occhi sgranati, e barcollai in avanti finendo contro Yoongi che mi prese immediatamente tra le proprie braccia. Mi tastai il naso, sentendolo bagnato, e quando mi guardai le dita notai immediatamente le chiazze di sangue presenti. «Cristo, stai bene?» domandò immediatamente Yoongi, sostenendomi e cercando di farsi largo tra la folla per portarmi fuori. «Ti porto in ospedale?»
Scossi la testa, continuando a coprirmi il naso con la mano, «No... Non ce n'è bisogno, mi accade spesso io...» le gambe mi cedettero ancora, mentre Yoongi con un grugnito tentava di sostenermi. Mi portò fuori dal locale, e tirò fuori da una tasca un fazzoletto per aiutarmi. Mi sentivo la testa esplodere, e le immagini cominciavano a farsi sempre più sfocate. La sfiga stava davvero prendendo possesso del mio corpo. «Yoongi, grazie, ora puoi tornare dentro. Io penso che andrò a...»
Non terminai mai la frase, perchè la mia vista si fece completamente scura,. L'ultima cosa che ricordo prima di svenire, erano le braccia di Yoongi che, per l'ennesima volta, mi impedirono di finire contro il suolo.
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ehilà, come state?
spero vi vada tutto bene ^^
finalmente, questo capitolo
già
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fetish ✓
Fiksi Penggemaryoonmin - pleasxntville | « cosa sarebbe un feticismo? » dove jimin non sa di avere un feticismo per le camicie e yoongi entra nel negozio dove lavora per acquistarne una. // è una storia scritta per totale divertimento e noia, non prendete nulla...